S&P 500: analisi trend
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.175 punti, registrando un +0,46%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,61%.
L’evoluzione delle ultime settimane, col nuovo massimo storico del listino americano, pur non escludendo l’ipotesi di una rottura convinta, rientra perfettamente in quel che è lo scenario di falsa rottura presentato addirittura ad inizio Marzo,
La chiusura settimanale sui massimi e superiore a quelli della precedente settimana rappresentano aspetti positivi che rendono probabili ulteriori allunghi.
Grafico:
Trend primario laterale e trend secondario rialzista (governato dalla forchetta tracciata nel grafico).
Come potete osservare, i prezzi si trovano a contatto con la mediana che ne rappresenta il principale target (peraltro convergente col pivot annuale R1 a 2.162 punti).
Seppure al momento non sia presente alcun segnale concreto di inversione del trend secondario rialzista, considero questo allungo come un’occasione per alleggerire, lasciando ai più bravi il compito di vendere sui massimi, ma anche il rischio di restare col cerino in mano.
Un primo segnale di debolezza sarebbe rappresentato da una chiusura settimanale (ancor meglio mensile) all’interno del range laterale.
Un secondo segnale dalla rottura convinta dell’area intorno alla parallela inferiore che ad Agosto transiterà in area 2.010 punti, soglia che ricorderà qualcosa a quanti hanno avuto modo di leggere l’ultimo Check Up.
Riccardo Fracasso
6 Responses to S&P 500: analisi trend
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Buonasera Riccardo, questa Forchetta che appare nel tuo articolo’ é esattamente quello che intendevo dire in qualche mio messaggio precedente. Premesso che per mia personalissima opinione lo S&P salirà perché siamo in Onda 5 di un conteggio Elliot dal minimo del 2009 (target 2.500), ma proprio l’ evidenziare la forchetta lascia la porta aperta a diverse ed opposte considerazioni, ossia si poteva pensare al movimento laterale che non sarebbe satato oltrepassato al rialzo, pensare alla “bull trap” , al punto R1, ecc…, ma ci poteva anche essere chi poteva pensare a sfruttare una ripartenza dai minimi di febbraio (direi che di breve non é e non son pochi pungi) per lo meno come target appunto la mediana della forchetta e forse non si fermerà qui visto che da 2 settimane siamo andati sopra e le chiusure sono sopra anch’ esse (quindi arrivare alla parallela superiore non é assolutamente impossibile). E va beh , la forchetta è apparsa adesso e sulla S&p tenendo presente la cosa sarebbero stati un + 18 % in 4/5 mesi , non mi pare ne un tempo breve ne un investimento redditizio da poco ?!…magari la stessa cosa sarebbe il caso di tenerla presente sul nostrano, visto che siamo sempre nella sua parte bassa e gli spazi sono ancora ampi…intendo per chi se la sente di Longare il FTSE mib .
Ciao Daniele,
senza forchetta s’è ipotizzato da inizio Marzo una falsa rottura, quindi rialzo che, come già detto, chi voleva poteva considerare come occasione di ingresso a seconda del proprio profilo di investimento.
Non so in quanti a Marzo abbiano pronosticato nuovi massimi.
Poi è anche vero che col senno del poi tutto sembra ovvio sui mercati, si indovinano i minimi ed i massimi, ma investire è un’altra cosa.
Non vorrei che molti concetti contenuti da un post sulle analisi pubblicato non più tardi di 3 giorni fa fossero già stati dimenticati, perché, come ha scritto un altro lettore non posso sempre rimarcarli.
Le varie ipotesi? Come più volte detto (e, perdonami, questa è l’ultima), io devo indicare l’ipotesi che reputo più probabile, non tutte quelle possibili, con la piena consapevolezza di non conoscere il futuro.
Buona serata.
Riccardo
Ciao Riccardo e buongiorno a tutti,
nuovo TOP e falsa rottura (bull trap)lo ritengo anch’io scenario altamente probabile forse già dalla prox settimana.
Ritieni che la forza del biglietto verde possa in qualche modo essere correlata ad una prossima correzione dell’indice di WS? Generalmente l’equity è in rally con un dollaro debole che favorisce l’export, mentre nelle fasi correttive c’è la tendenza ad acquistare valuta USD.
Grazie.
Riccardo.
Ciao Riccardo,
osservando il grafico comparato di ampio respiro, la correlazione tra dollaro debole e mercati (ho esaminato lo S&P) forti talvolta è vera, talvolta è vero il contrario, talvolta è sfasata.
In buona sostanza, almeno se ti riferivi al lungo termine, la trovo fragile.
E’ vero però che nell’ultimo anno la fase laterale dello S&P è stata accompagnata da una fase laterale del cambio euro/dollaro.
Un forte movimento potrebbe esser accompagnato con una movimento deciso del cambio.
Tuttavia, ci sono elementi contrapposti che rendono complicato capire in che senso.
Mi spiego: da una parte è vero che le tensioni potrebbero vedere un rafforzamento del dollaro visto il suo ruolo di bene rifugio, dall’altra è altrettanto vero che una crisi, posticipando ulteriormente il processo di normalizzazione dei tassi, potrebbe indebolirlo.
Ovviamente il monitoraggio del Dollar Index potrebbe aiutare (per ora, trend primario ribassista e secondario rialzista).
Saluti.
Riccardo
Grazie Riccardo x il confronto costruttivo, sposo anch’io quete tesi che vedono mutare la correlazione del cross rispetto all’andamente dell’indice S&P.
Ritengo che un quadro + chiaro sarà da valutare dopo lo show presidenziale, dove si vedranno meglio le intenzioni della FED in funzione dei dati macro USA.
Riccardo.
Infatti nell’ultimo anno del mandato la FED è solitamente meno attiva.
Saluti.
Riccardo