S&P 500: prosegue lo stallo
Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.132 punti, registrando un +0,02%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -0,96%.
Grafico:
L’elemento positivo offerto da questa settimana è rappresentato dalla tenuta di area 2.120 punti (linea blu), quasi a manifestare la volontà di provare a posticipare un eventuale calo dopo le elezioni americane.
Ipotesi credibile ma, personalmente, invito caldamente a non escludere a priori la possibilità che il vero affondo abbia inizio prima, sorprendendo proprio chi si fa forza della tesi contraria.
Tale affermazione è motivata, tra l’altro, anche dagli aspetti negativi emersi alla conclusione di questa settimana:
- chiusura settimanale inferiore ai minimi della precedente;
- un ulteriore massimo che ancora una volta va ad unirsi alla sequenza decrescente avviatasi a metà Agosto;
- incapacità dell’indice di riportarsi sopra i 2.162 punti (pivot annuale R1 e forte concentrazione di volumi).
Riccardo Fracasso
6 Responses to S&P 500: prosegue lo stallo
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Buongiorno Riccardo.
Mi dai la tua analisi sul dollaro !
Grazie.
Buon Week end.
Range laterale da un anno e mezzo.
Saluti.
Riccardo
Buongiorno Riccardo,grazie come sempre delle tue analisi: qualora ci fosse un ritracciamento sullo SP500 il primo target probabile quale potrebbe essere? Io credo sia molto probabile e che stia per iniziare e penso a 1950-1960…che ne pensi?
Ciao Paolo,
pur non azzardando previsioni (preferisco avere conferme prima di farlo), mi limito ad affermare che nel caso di correzione vera e propria il tuo target è probabilmente molto generoso.
Saluti.
Ciao Riccardo, ti chiedo se non pensi che in caso di vittoria della Clinton possa esserci una fiammata della borsa americana con conseguente uscita dal triangolo sopra descritto?
Ciao e buona giornata
Ciao Cristiano,
al di là della tenuta o meno della trendline di massimi decrescenti, continuo a ritenere importante l’area intorno a 2.162 punti.
Per cui, il cedimento della trendline ribassista rappresenterebbe più che altro il venir meno di un aspetto negativo, mentre per parlare di aspetto positivo dobbiamo assistere alla rottura convinta di area 2.162 (potremo porci come parametro, una chiusura (magari settimanale) superiore ai massimi assoluti).
In merito alle elezioni, io parto sempre dal presupposto che la politica, in linea di principio, non sia un market mover capace di stravolgere la direzione di fondo già decisa dalla mano primaria, rialzista o ribassista che sia.
Pertanto, al di là di reazioni a caldo (da metter in conto), poi i prezzi saliranno o scenderanno indipendentemente dall’esito delle elezioni.
Buona giornata a te.
Riccardo