Euro/Dollaro: un primo scoglio
Con questa analisi ricapitolerò i punti salienti delle precedenti analisi dedicate al cambio euro/dollaro ed esporrò ulteriori considerazioni tecniche.
Era il 9 aprile quando, nell’esaminare un grafico di lungo termine del cambio euro/dollaro, che al momento incrociava ad 1,3793, si affermava:
“In buona sostanza, pur consapevole che per ottimizzare un eventuale ingresso sia necessario ricorrere a grafici con time frame più breve, stando all’analisi tecnica e ragionando in un ottica di lungo periodo, l’attuale momento appare come propizio per l’acquisto di dollari.”.
Il 23 Luglio si evidenziò l’incrocio della morte:
“E’ possibile notare come la media mobile a 50 giorni (linea blu) abbia recentemente tagliato verso il basso quella a 200 giorni (linea viola).
Tale andamento, come molti di voi avranno ormai imparato, è definito come incrocio della morte (‘death cross’), che solitamente anticipa un vistoso calo.
Ovviamente, avendo il grafico come base di partenza l’Euro, l’incrocio della morte è potenzialmente negativo per l’Euro e potenzialmente positivo per il Dollaro.”.
Il 19 agosto si sottolineava una certa forza relativa del dollaro:
“E’ importante aver presente che se il dollaro guadagna contro l’euro ma perde contro le altre principali valute non può ritenersi forte ma semplicemente ‘meno debole’ rispetto all’euro.
Nel caso specifico, invece, notiamo che tutte le valute considerate stanno perdendo nella seduta odierna contro il dollaro.
Tale andamento, seppur debba dimostrare una certa continuità, rappresenta una conferma della forza del biglietto americano.”.
Dalla prima analisi ad oggi sono trascorsi esattamente 4 mesi ed il cambio euro/dollaro è passato da 1,3793 agli attuali 1,2891 (chiusura di lunedì); v’è quindi stato un effettivo rafforzamento del dollaro (+6,5%, che per un cambio come quello euro/dollaro significa un movimento importante).
Alla luce di tale movimento andiamo ad osservare il grafico su base settimanale aggiornato alla seduta di lunedì 8 settembre:
Si osservi come il cambio si sta avvicinando rapidamente presso l’importante supporto statico in area 1,275.
Ora, la domanda da porsi è se le condizioni sono tali da ritenere probabile una rottura di tale soglia od una tenuta.
Le condizioni sono le seguenti:
- situazione di ipercomprato segnalata dall’RSI settimanale;
- tendenziale (la settimana è appena iniziata) posizionamento nei pressi della seconda deviazione standard inferiore (un ulteriore calo implicherebbe la fuoriuscita);
- 7 chiusure settimanali consecutive negative (con quella in corso potrebbero diventare 8).
Ovviamente nessuno è in grado di conoscere il futuro con certezza, ma l’analisi tecnica ci indica che il cambio euro/dollaro si appresta ad entrare a contatto con area 1,275 col fiato molto corto.
Inoltre, considerando che si sta parlando di area (quindi una fascia di prezzi intorno ad un livello), non necessariamente il cambio deve giungere esattamente ad 1,275.
Personalmente ritengo che un’eventuale reazione (quindi calo del dollaro) anche robusta da area 1,275 andrà letta come un rimbalzo salutare (per il dollaro) in grado di pulire il grafico di eccessi tecnici e ristabilire le condizioni per un ulteriore deprezzamento dell’euro.
D’altra parte, le differenti politiche monetarie delle due Banche Centrali (entrambe espansive, ma in via di ampliamento quella della BCE e di rientro quella della FED) sono a favore di un apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro.
Per quanto riguarda gli obiettivi, se ne sono indicati due proprio nell’analisi del 9 aprile (Euro/Dollaro: approfondimento):
“Nel caso di tenuta di tale trendline (ndr: si faceva riferimento alla base di un triangolo), invece, il primo obiettivo di lungo termine sarebbe la trendline inferiore, che al momento transita intorno ad 1,22.
L’eventuale perforazione vedrebbe come obiettivo 0,9 ma è consigliabile fare un passo per volta, specie in un mercato (quello delle valute) in cui gli imprevedibili interventi delle banche centrali spesso stravolgono quel che l’analisi tecnica suggerisce.”.
Probabilmente servirà del tempo per essere raggiunto e probabilmente prima si assisterà ad un rimbalzo da area 1,275, ma personalmente ritengo che almeno il primo obiettivo (intorno ad 1,22) abbia notevoli possibilità di essere raggiunto.
Riccardo Fracasso
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