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Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.099 punti, registrando un +0,43%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +2,28%.

La scorsa settimana:

“Il segnale ribassista scatta nel caso di rottura convinta della neck line che transita intorno ai 2.040 punti.

Il mercato, tuttavia, parrebbe aver riconosciuto l’importanza di tale area di supporto, peraltro convergente col gap down aperto ad inizio anno (e chiuso a Marzo).

Al momento, la reazione è troppo lieve per poter affermare sin d’ora con una certa convinzione che le vendite avviatesi da una decina di sedute siano esaurite ma si rafforza tale ipotesi.

Non scordiamoci, inoltre, che l’incrocio d’oro di qualche settimana fa deve ancora produrre alcun effetto positivo.”.

Grafico:

S&P 500 - Negazione testa e spalle ribassista

S&P 500 – Negazione testa e spalle ribassista

Le vendite erano effettivamente esaurite ed hanno lasciato spazio ad un rialzo che ha negato il testa e spalle ribassista.

E’ bene annotarci per il futuro area 2.040 come soglia graficamente rilevante la cui eventuale rottura andrebbe letta come segnale di una certa debolezza.

La chiusura della settimana sui massimi e superiore a quelli della scorsa suggerisce nuovi acquisti nel corso della prossima.

Resta quindi viva l’ipotesi di una bullish trap che si svilupperebbe attraverso una falsa rottura del range laterale entro il quale il listino americano si muove da oltre un anno, con nuovi massimi in AREA 2.162 punti (Pivot R1 annuale), a 3 punti percentuali dai valori attuali:

S&P 500 - Pivot R1 annuale

S&P 500 – Pivot R1 annuale

Pertanto, il mio invito è quello di non lasciarsi andare a facili (e comprensibili) entusiasmi nell’eventualità di allunghi oltre gli estremi superiori del range.

Ora, allarghiamo il campo di osservazione esaminando il NASDAQ, su base mensile:

NASDAQ - Divergenza ribassista

NASDAQ – Divergenza ribassista

Innanzitutto si osservi come per l’indice tecnologico americano è presente un trend primario discendente, il che implica un’ulteriore preoccupante divergenza ribassista nei confronti dello S&P 500 (il cui trend primario è laterale).

Il prossimo ostacolo, nonché target, del rialzo in corso è rappresentato dall’AREA intorno alla trendline di massimi decrescenti che transita a circa 5.100 punti, 3 punti percentuali abbondanti dai valori attuali, in linea con gli obiettivi dello S&P 500.

Riccardo Fracasso

 
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