Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 2.139 punti, registrando un -0,38%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,53%.
Grafico:
I prezzi si sono riportati lievemente al di sopra del range laterale ma, a mio avviso, poco o nulla è cambiato rispetto la scorsa settimana.
Come sostenuto nell’ultima intervista, di seguito due conferme che rafforzerebbero la tesi della falsa rottura:
- un massimo decrescente registrato da un eventuale prosecuzione del ‘recupero’ in corso (più chiaro su grafico settimanale);
- una chiusura mensile all’interno del range laterale 1.810-2.130.
Appuntamento da segnarsi nel calendario per la prossima settimana è rappresentato dalla riunione della Federal Reserve, mercoledì 21.
Il dubbio è tra un nulla di fatto ed un rialzo dello 0,25% dei tassi.
A tal proposito, ho approfondito l’argomento in un recente approfondimento (‘La scomoda posizione della FED‘), del quale confermo le mie riflessioni.
La CME Group, elaborando i prezzi dei future sui Fed Funds, ne indica i livelli più probabili alla conclusione delle prossime riunioni.
Di seguito, le anticipazioni per la previsione della riunione di mercoledì prossimo:
Seppure si tratti di dati alquanto volatili, la vicinanza dell’appuntamento e la forbice che separa le due ipotesi rendono chiara la convinzione del mercato.
Infatti, attualmente, secondo tale studio sussistono 88 probabilità su 100 che i FED FUNDS, al termine della prossima riunione, saranno immutati (0,25-0,5%) contro solo un 12% a favore di un rialzo di un quarto di punti (quindi tassi a 0,5-0,75%).
E’ il pensiero del mercato manifestato attraverso i future.
Ad ogni buon conto, non mancano i motivi che potrebbero spingere la Banca Centrale americana a sorprendere.
Al di là di quel che sarà deciso, sussiste il pericolo che a qualsiasi decisione della FED potrà essere assegnata una chiave di lettura negativa.
Chiarisco:
- un nulla di fatto potrebbe essere letto come conferma che l’economia è troppo debole per camminare con le proprie gambe (aspetto grave, giunti a questo punto del ciclo);
- un rialzo potrebbe essere letto in modo negativo, poichè non finalizzato a raffreddare l’economia (che non è surriscaldata) ma per altri motivi citati sempre nell’articolo di cui s’è precedentemente riportato il link.
Riccardo Fracasso
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