Nemmeno un mese fa (19 giugno) Bernanke, presidente della Federal Reserve, comunicando la decisione di proseguire l’emissione di 85 MLD di dollari al mese disse che era “probabile una riduzione degli stimoli a fine anno”.
Inoltre, Bernanke ha comunicato che nel caso in cui le previsioni economiche si riveleranno corrette, la Federal Reserve “interromperà a metà del 2014” gli acquisti di bond.
Tali dichiarazioni hanno innescato una correzione generalizzata per tutti gli asset (mercato obbligazionario, azionario e delle materie prime).
Ieri sera Bernanke ha affermato che “politiche monetarie altamente accomodanti sono necessarie nel prossimo futuro”, spingendo, almeno per il momento, i listini azionari verso l’alto.
Se si confrontano in modo freddo le dichiarazioni si capisce che, seppur con parole differenti, Bernanke non ha comunicato nulla di diverso rispetto alla scorsa volta.
Ha confermato che nel prossimo futuro la politica espansiva sarà altamente accomodante ma ciò lo aveva affermato anche il 19 giugno; certo, non ha ripetuto che in un futuro più distante probabilmente l’emissione sarà ridotta (fine 2013) e poi interrotta (metà 2014), ma non lo ha nemmeno negato.
Nessun passo indietro, quindi, ma solo un modo diverso per esprimere lo stesso concetto.
In altre parole, il 19 giugno Bernanke ci ha parlato di bicchiere mezzo vuoto mentre ieri sera ci ha mostrato il bicchiere mezzo pieno.
Ma, un bicchiere mezzo pieno non è forse uguale ad un bicchiere mezzo vuoto?
Riccardo Fracasso
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