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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a  19.359 punti, registrando un -2,3%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -3,05%.

La scorsa settimana si sono evidenziati due campanelli di allarme che segnalavano possibili difficoltà per il movimento rialzista avviatosi il 12 dicembre:

  • la comparsa di un Exhaustion gap (EG);
  • la perdita di forza relativa del settore bancario rispetto al nostro indice.

S’è inoltre precisato che il vero segnale negativo sarebbe scattato con la chiusura dell’EG (quindi con una chiusura pari o inferiore a 19.749).

Grafico:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib - Chiusura Exhaustion gap

Grafico nr. 1 – Ftse Mib – Chiusura Exhaustion gap

Da notare la chiusura dell’Exhaustion gap e come la stessa abbia effettivamente avviato una notevole accelerazione ribassista.

Pertanto, ora abbiamo un segnale ribassista, peraltro rafforzato dalle chiusure di seduta e di settimana sui minimi che rendono probabile un nuovo minimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo minimo settimanale (in una delle successive quattro sedute).

Il calo, inoltre, è confermato dalla chiusura inferiore al massimo del 30 ottobre (19.501 punti).

Riassumendo, abbiamo:

  • chiusura inferiore al massimo del 30 ottobre;
  • chiusura del Exhaustion gap;
  • chiusure di seduta e di settimana sui minimi.

Sono tutti elementi che rendono assai probabili nuovi cali.

Andiamo allora a ricercare un potenziale obiettivo del calo in corso.

Effettueremo la ricerca attraverso l’uso combinato di Fibonacci e della Forchetta di Andrew:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib -  Ritracciamenti Fibonacci e Forchetta ribassista

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Ritracciamenti Fibonacci e Forchetta ribassista

Considerando il vettore rialzista che va dal minimo del 12 dicembre (17.749) al recente massimo registrato mercoledì (20.175), i principali ritracciamenti di Fibonacci sono i seguenti:

  • 19.248 (38,2%);
  • 18.962 (50%);
  • 18.676 (61,8%).

Per quanto riguarda la Forchetta ribassista, è di tipo 1 (massimi crescenti), che pur essendo tra i tre diversi tipi la meno affidabile, va comunque presa in considerazione.

Per di più, la distanza di valore tra i due massimi A e C non è esagerata.

La Forchetta al momento è ufficiosa (al momento è priva di movimento di riconoscimento).

Logicamente, l’eventuale futuro verificarsi del movimento di riconoscimento ci offrirebbe maggiori garanzie sull’attendibilità della Forchetta, fermo restando che la sua assenza non preclude comunque la possibilità che i prezzi raggiungano ugualmente il target.

L’obiettivo indicato da una Forchetta, come più volte scritto, è rappresentato dalla Mediana, che al momento transita poco sotto i 18.800 punti.

Trattandosi di una trendline decrescente, col passare del tempo il valore diminuisce; già nel corso del mese di Febbraio raggiungerebbe l’area del terzo ritracciamento di Fibonacci (18.676 – 61,8%) che per di più è pressoché coincidente col secondo gap.

In buona sostanza, al momento il target del calo in corso cui assegno maggiori probabilità è area 18.600-18.700.

Eventuali eventi negativi imprevisti, quali per esempio complicazioni in merito alla ricerca di un’intesa per l’innalzamento del tetto del debito (entro il 7 febbraio) e/o eventuali accelerazioni del tapering in misura superiore alle attese, rafforzerebbero le ipotesi di cali più profondi.

Discese inferiori al minimo del 12 dicembre (17.749) metterebbero in seria discussione l’impostazione rialzista di fondo.

Tuttavia, attenendomi ai fatti, io considero il calo in corso come una correzione, quindi come un’occasione di acquisto a prezzi inferiori.

Riccardo Fracasso

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