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Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 18.292 punti, registrando un -0,73%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +7,06%.

La scorsa settimana:

“La maggior forza relativa dimostrata in questa settimana dal Ftse Mib (Eurostoxx -1,09%) e dal settore bancario (+5,16%) suggerisce nuovi allunghi di breve periodo.

A mio avviso tale andamento è da classificare come un movimento di riallineamento (parziale) del nostro indice, movimento che comunque ha poche possibilità di andar oltre le caratteristiche  del rimbalzo.”.

Grafico:

FTSE MIB

Gli allunghi vi sono effettivamente stati e tali da portare i prezzi a ridosso della trendline superiore del canale rialzista.

L’eventuale superamento convinto ci porterebbe a considerare riferimenti grafici diversi.

Tuttavia, il raggiungimento di una resistenza con un balzo così veloce, peraltro in presenza di ipercomprato giornaliero, rende probabile almeno qualche presa di beneficio.

Situazione analoga per il settore bancario (+12,75% questa settimana):

FTSE ITALIA BANCHE

Anche in tal caso i prezzi, in una sola settimana, sono passati dalla trendline inferiore a quella superiore del canale.

E’ evidente che, nel momento in cui cala l’avversione al rischio, in un contesto arido di convenienza, i flussi giungono negli indici e nei settori più sacrificati nell’ultimo anno.

Fino a che permarrà la maggior forza relativa del settore bancario vista in queste ultime due settimane, eventuali correzioni saranno destinate ad essere assorbite.

Tuttavia, tale aspetto potrà essere messo presto in discussione: il rialzo si è avviato in concomitanza di un aumento di capitale che MPS si è vista costretta a metter nel cassetto a causa delle perplessità dei potenziali investitori, frenati dall’esito del referendum.

Questa, sia chiaro, non è una notizia positiva.

La banca senese ha quindi richiesto alla BCE la concessione di una proroga di 20 giorni per attuare la capitalizzazione (quindi entro il 20 Gennaio del 2017 anzichè la fine di quest’anno).

Secondo fonti prive di ufficialità, la richiesta è stata rifiutata dalla Banca Centrale nella seduta odierna.

A questo punto, a meno di sorprese, l’unica ipotesi sul tavolo resta quella di un intervento statale che, secondo le normative europee, implicherebbe l’attuazione del bail in, una forma di salvataggio interno che prevede il contributo degli azionisti e, in caso di necessità, di obbligazionisti subordinati, senior ed infine i correntisti (solo per le eccedenze oltre i 100 mila euro).

Nel caso specifico, il bail in implicherebbe innanzitutto l’azzeramento del valore dei titoli azionari.

In merito ai titoli subordinati, invece, si parla di azzeramento di quelli in mano agli istituzionali e di un possibile (ma non certo) trattamento meno penalizzante per quelli appartenenti al retail.

Sembrano sicuri i titoli senior ed ancor più i conti correnti.

Il Tesoro è al lavoro per la stesura di un decreto legge che dovrebbe essere concluso in pochi giorni, forse persino entro il finesettimana.

Giusto evidenziare che MPS è ritenuta una banca sistemica, ossia in grado di contagiare l’intero sistema.

La mano primaria può anche decidere di allungare ulteriormente questa fase, ma il contesto che sta allestendo con grande maestria è sempre più ricco di micce che attendono solo di essere accese.

Riccardo Fracasso

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