Piazza Affari ha chiuso la seduta a 19.234 punti, registrando un +0,16%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -0,57%.
Grafico:
Grazie all’accelerazione rialzista delle ultime settimane il nostro indice è riuscito ad oltrepassare la trendline superiore del canale ascendente avviatosi dal minimo di Giugno e raggiungere l’area di resistenza 19.100-19.600 punti.
A tale soglia, come da attese, s’è arrestata la corsa ed è scattata qualche timida vendita.
Vendite più intense, invece per il settore bancario (-2,8% settimanale e senza il peso di MPS, sospesa dalle contrattazioni):
Com’è possibile notare, al contrario del Ftse Mib, il listino bancario non ha mai abbandonato il canale rialzista che, quindi, continua a governarne i prezzi.
Non appare casuale che le vendite siano scattate proprio all’interno dell’area intorno alla trendline superiore.
A questo punto, considerata l’affidabilità dimostrata, va riposta grande importanza a tale canale: se la situazione dovesse precipitare e portare alla rottura della trendline inferiore, saremo di fronte ad un chiaro deterioramento grafico.
D’altro canto, l’eventuale tenuta favorirebbe un ulteriore rimbalzo da sfruttare in ottica di trading.
A proposito di banche, apro una breve parentesi: la decisione di nazionalizzare entro pochi mesi MPS evita il ricorso al bail in, e ciò rappresenta un indubbio aspetto positivo.
D’altro canto, però, va evidenziato sia che non sono stati diffusi dettagli importanti relativi a questa operazione, sia che negli Stati Uniti la famosissima nazionalizzazione di Fannie Mae e Freddie Mac fu annunciata il 7 Settembre 2008 con lo S&P 500 a 1.242 punti ma che, dopo 6 mesi (Marzo 2009), arrivò quasi a dimezzarsi (666 punti).
Con ciò non si vuol dire che la storia si ripeterà anche per il nostro indice, ma più semplicemente che escludere a priori scenari negativi sul Ftse Mib lo trovo quantomeno imprudente.
Non dimentichiamo i motivi per cui s’è giunti alla nazionalizzazione (incapacità di raccogliere denaro sul mercato, aspetto piuttosto grave, ancor più se si sta parlando di una banca importante).
Ora, torniamo al nostro indice con l’aggiornamento di un grafico proposto per la prima volta a Gennaio (“Ftse Mib: analisi RSI mensile“):
Nell’analisi di Gennaio si precisò come “le più grandi tendenze siano state accompagnate da quelle dell’RSI, concluse agli estremi di ipercomprato e di ipervenduto (non necessariamente, comunque, una tendenza si conclude in situazioni di estremo)” e come il forte calo del momento causò l’uscita dal trend rialzista; quest’ultimo è uno degli aspetti che mi portò ad indicare i rimbalzi come occasione per liquidare.
Come si può osservare dal grafico, l’RSI mensile, favorito dal rimbalzo delle ultime settimane del Ftse Mib, si è riportato a ridosso della parallela inferiore del canale rialzista abbandonato ad inizio anno.
Nel caso di una discesa da parte dell’RSI, si completerebbe il classico movimento di pull back, con la conferma di un contesto di fondo ribassista per la nostra borsa.
Sempre in questo fine settimana sarà pubblicata un’ulteriore analisi sul Ftse Mib, ricca di statistiche di fine anno e di precedenti storici.
Riccardo Fracasso
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