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Un’Opa è un’offerta pubblica di acquisto; un’Ops è un offerta pubblica di scambio; un’Opas è un offerta in parte di acquisto e in parte di scambio.
Queste offerte sono  amichevoli se  concordate tra l’acquirente (società predatrice) ed il venditore (società preda) altrimenti sono ostili ( in tal caso, di norma puntano ad ottenere la maggioranza azionaria e quindi il controllo della società).
Una società quando acquista una piccola percentuale di un’azienda quotata in borsa lo fa o per fini di investimento o con l’intento di costituire con altri azionisti il cosiddetto nocciolo duro, ossia un insieme di azionisti che alle assemblee votano in modo concorde ottenendo la maggioranza e potendo così controllare l’azienda anche avendo una percentuale non elevata.
Regolarmente un’offerta pubblica presenta un prezzo sensibilmente maggiore a quello di mercato e ciò comporta  un apprezzamento delle azioni della società preda; d’altra parte le azioni della società predatrice normalmente subiscono una flessione causata dall’esborso sostenuto.
Se a seguito dell’Opa l’acquirente diventa società finanziaria la flessione della società acquirente stessa è ancora più marcata (es. Olivetti per ottenere i mezzi necessari per lanciare l’Opa su Telecom ha ceduto Mannesmann ed Infostrada, non svolgendo più l’attività direttamente ma indirettamente tramite Telecom e diventando così finanziaria).
Il rialzo del titolo interessato da voci di scalata o fusione di norma anticipa di qualche giorno una salita, seppur minore, dell’intero comparto (ciò avviene se l’intero settore è in fase di riorganizzazione); quindi se non si è riusciti ad acquistare per tempo il titolo soggetto ad offerta è consigliabile prendere posizione sulle azioni dello stesso comparto prima di un loro eventuale rialzo.
La società predatrice deve comunicare l’intenzione di proporre l’Opa alla Consob che dovrà poi approvare il prospetto informativo predisposto dall’offerente stesso; la società preda ha invece l’obbligo di comunicare se l’offerta è ostile o amichevole.
Le offerte pubbliche sono regolate dal TUF (Testo Unico della Finanza) che, una volta annunciata l’Opa impone alla società preda la passivity rule impedendogli di  adottare azioni anti-scalata (poison pill).
Il TUF inoltre impone un Opa totalitaria (sul 100% del capitale) al detentore di una quota superiore al 30% del capitale; tale Opa non è obbligatoria nei casi di operazioni dirette al salvataggio di società in crisi, di trasferimento di titoli già legati tra loro, di operazioni temporanee, di fusioni o scissioni, di superamento della soglia del 30% per non più del 33%  e l’impegno dell’acquirente di cedere le azioni in eccedenza entro 12 mesi, per cause estranee alla volontà dell’acquirente; l’Opa preventiva sul 60% è concessa qualora la maggioranza degli azionisti esprime il proprio consenso.
Se a seguito dell’Opa totalitaria risulta che l’acquirente controlli oltre il 90% dell’acquirente stesso è obbligato a lanciare l’Opa residuale.
Un’Ops (offerta pubblica di sottoscrizione) prevede l’emissione di nuove azioni da parte della società con lo scopo di reperire denaro da coloro che aderiranno a tale sottoscrizione; essa si distingue dall’aumento di capitale perché è rivolta a tutti gli investitori e non ai soli soci.
 Un’Opv (offerta pubblica di vendita) prevede la vendita da parte del socio o dei soci di maggioranza di azioni che possiedono, quindi non di nuova emissione, con lo scopo di incrementare la ricchezza degli emittenti.
Un’Opvs (offerta pubblica di vendita e sottoscrizione) prevede l’offerta agli investitori di azioni in parte già esistenti e per una parte di nuova emissione.
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