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Venerdì scorso, nell’esaminare il Ftse Mib:

“Pertanto si ribadisce che a questo punto l’obiettivo del Ftse Mib è il superamento del massimo di Giugno.

Tuttavia, ciò non esclude la possibilità di correzioni lievi e temporanee che, se effettivamente dovessero manifestarsi, probabilmente non sarebbero in grado di violare la trendline di lungo periodo che al momento transita a 19.900 punti.”.

Il contemplare lievi correzioni non era casuale ma giustificato da considerazioni grafiche che andiamo ad approfondire.

Partiamo prima col grafico su base settimanale:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib - Base settimanale

Grafico nr. 1 – Ftse Mib – Base settimanale

Come già raccontato, il solido trend rialzista avviatosi nel Luglio del 2012 ha consentito  di superare, recentemente, la trendline discendente di lungo termine.

Ora, però, avviciniamo lo sguardo osservando, su base giornaliera, la correzione avviatasi il 10 giugno:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Base giornaliera

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Base giornaliera

Come potete notare la scorsa settimana il nostro indice ha dapprima superato la seconda deviazione standard superiore (indicazione di eccesso rialzista) e poi l’ha tagliata verso il basso fornendo un segnale ribassista concreto.

Ecco spiegata la motivazione grafica che mi spingeva a non escludere un calo.

Non so se il calo sia già concluso o meno, probabilmente no, ma una prosecuzione delle vendite fino al primo ritracciamento di Fibonacci non sarebbe nulla di strano.

Preferibile, per i rialzisti, che la correzione non faccia scivolare i prezzi al di sotto del secondo ritracciamento di Fibonacci (19.831).

Si continua ad assegnare una notevole importanza alle parole che Mario Draghi pronuncerà giovedì.

Riccardo Fracasso

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