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Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 2.384 punti, registrando un -0,19%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +1,51%.

Aprile si chiude con un +0,91%.

Grafico:

S&P 500

L’indice americano si è riportato a ridosso dei massimi assoluti e, attualmente, non sussistono segnali concreti di inversione.

Le prime avvisaglie ribassiste si avranno solo con l’eventuale discesa al di sotto della base del gap up apertosi lunedì (2.361 punti) e, successivamente, inferiore al minimo di Marzo (2.322 punti).

Ora, andiamo ad osservare la stagionalità dello S&P 500:

S&P 500 – Stagionalità

Il grafico ci offre una situazione meno inquietante rispetto a quella del Ftse Mib ma, ad ogni modo, il periodo Maggio-Settembre rappresenta anche per il listino americano un periodo solitamente più debole o quantomeno meno forte rispetto al resto dell’anno.

Particolarmente interessante la stagionalità relativa al VIX:

VIX – Stagionalità

In questo grafico l’aspetto più rilevante non è tanto rappresentato dalle percentuali di chiusure positive ma dall’entità delle variazioni mensili medie (tutte positive) del periodo Maggio-Settembre (vedi riquadro blu tratteggiato).

In altre parole, è lecito attendersi un deciso aumento della volatilità in questo periodo, in particolar modo tra Luglio e Settembre.

Riccardo Fracasso

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