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Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a  18.186 punti, registrando un -0,17%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +2,1%.

La scorsa settimana:

“Terza settimana consecutiva in cui l’area 17.550 punti regge le pressioni ribassiste.

E’ evidente che i prezzi stiano riconoscendo e rispettando tale supporto.

Fino a che terrà tale soglia restano intatte le possibilità di uno slancio rialzista di breve termine che vede come target l’area di resistenza 19.050-19.200 punti (7-8% dai valori attuali), soglia entro la quale sono stati registrati i massimi di Marzo ed Aprile.

L’impressione è che il mercato voglia almeno provare a fornirci la terza occasione di alleggerimento da inizio anno.”.

Grafico:

FTSE MIB

FTSE MIB

Il mercato è effettivamente salito, per di più al netto del cospicuo stacco dei dividendi di lunedì (che ha inciso per il 2,1%).

Premesso che non è corretto darne per certo il suo raggiungimento, il primo target del rialzo in corso resta, a mio avviso,  area 19.050-19.200 (circa 5 punti percentuali dai valori attuali).

Proseguiamo con l’analisi.

In un articolo di Aprile ( Stagionalità: approfondimento ) abbiamo dimostrato come il concetto di stagionalità favorevole (Ottobre-Aprile) e sfavorevole (Maggio-Settembre) non rappresenti un semplice luogo comune ma sia supportato da una statistica piuttosto importante.

Di seguito la tabella aggiornata delle performance mensili dal 1997 in poi del Ftse Mib:

FTSE MIB - Stagionalità

FTSE MIB – Stagionalità

A sole due sedute dalla chiusura, Maggio riporta un tendenziale – 2,23% tendenziale.

Se anche quest’anno la statistica dovesse essere confermata, lunedì e martedì non dovremo assistere a slanci tali da consentire una chiusura mensile positiva.

Ma considerazioni a noi più interessanti le apprendiamo da Giugno che avrà inizio mercoledì prossimo.

Dalla tabella è possibile osservare come negli ultimi 19 anni, solo il 26% delle volte le chiusure sono state positive, circa un quarto, 5 volte contro 14 negative.

Sotto tale aspetto, Giugno rappresenta il peggior mese dell’anno.

Ovviamente, nulla vieta che quest’anno tale mese solitamente ‘infelice’ si concluda con un segno positivo ma, come abbiamo visto, l’analisi del passato ci indica tale ipotesi come improbabile.

Personalmente sarei portato ad ipotizzare una chiusura negativa ma con un andamento irregolare, con una parte iniziale positiva (avvalorata dalla chiusura settimanale nei pressi dei massimi e superiore a quelli della scorsa settimana) seguita da forti vendite.

Riccardo Fracasso

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