From the monthly archives: Ottobre 2011
Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:
Il nostro indice ha chiuso a 16.018 punti, registrando un -3,82%.
La reazione a freddo alle decisioni prese dal vertice UE non sembra dar ragione ai facili entusiasmi di giovedì.
Tant’è vero che il bilancio complessivo delle ultime tre sedute (quindi compresa quella del +5,49%) al momento è persino negativo (-2,16%).
Ultime sedute:
Il Ftse Mib ha chiuso decisamente al di sotto sia della resistenza a 16.639 punti che a quella del canale ribassista di lungo periodo, e ciò conferma che lo sforamento verificatosi giovedì, al momento, va considerato come una falsa rottura.
Il gap up apparso il 27 ottobre, come da previsione, è stato ampiamente chiuso (era sufficiente scendere fino a 16.372 punti).
Chiuso un gap up gli acquirenti hanno un motivo in meno che li trattenga dal comperare; nonostante ciò, il Ftse Mib ha proseguito la discesa, fornendoci validi motivi per ritenere che vi sia poca voglia di acquistare.
D’altro canto, la violenza del ribasso ha provocato la formazione di un gap down, la cui chiusura sarà possibile solo nel caso in cui il nostro indice salirà fino a 16.562 punti.
Se da una parte è corretto ricordare che un gap down trattiene un ribasso, dall’altra è altrettanto vero che se si verifica all’inizio di un trend è identificabile come un breakaway gap, che segnala una notevole forza del movimento in corso (quindi un calo) e raramente viene colmato in tempi brevi.
Per di più, la chiusura sui minimi ne rende probabili ulteriori nella seduta di domani.
Da rilevare la rottura del supporto (linea blu) che ha accompagnato il rialzo iniziato il 23 settembre.
Ciò rappresenta indubbiamente un elemento negativo, ma al momento non si può assolutamente commettere l’errore di escludere la possibilità che il mercato possa andar a segnare un minimo crescente (indispensabile per un rialzo solido), per poi risalire con un supporto meno inclinato ma più affidabile del precedente.
Sarà quindi bene controllare se si scenderà o meno sotto il distantissimo minimo del 23 settembre (13.115 punti).
Oggi, inoltre, è solo lunedì e non scordo affatto che i grossi movimenti di inizio settimana spesso nascondono falsi segnali.
Tuttavia, venerdì si era evidenziata la configurazione di una dark cloud cover, affermando che, per quanto tale formazione di inversione ribassista sia molto attendibile necessita sempre di conferme nella seduta successiva.
E’ indubbio che oggi la conferma sia puntualmente arrivata.
Ne consegue che esistono buone probabilità che, perlomeno in questa settimana, il nostro indice si possa muovere prevalentemente verso il basso.
Se così fosse potremo assistere alla perforazione convinta della 7+5, il che significherebbe inversione al ribasso del trend di medio periodo.
Insomma, a volte da cosa nasce cosa.
Riccardo Fracasso
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