Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Il nostro indice ha chiuso a 15.476 punti, registrando un  +1,52%.

La settimana si conclude con un formidabile +11,04%.

Ultime sedute:

Nuova conquista per il Ftse Mib che inverte il trend di lungo periodo che diventa pertanto rialzista.
L’indice si è portato a contatto con la trendline ribassista (retta rossa) senza però superarla. 
Tuttavia, c’è arrivato nel migliore dei modi, col trend di medio e quello di lungo positivi e dopo aver superato una resistenza importante (14.900 punti).
 
In sintesi, non si può assolutamente escludere che  nelle prossime settimane non si riesca ad uscire dal canale ribassista allungando verso il gap down aperto il 31 ottobre (16.562 punti) o poco più sopra.
Con l’eventuale chiusura del gap probabilmente assisteremo al ritorno dei venditori, anche in virtù di un detrended  che già ora segnala un consistente ipercomprato.
Allungo o no, il destino del nostro mercato è comunque segnato.
 
L’ho già detto e lo ripeto con ancor maggiore convinzione:  l’intervento congiunto delle banche centrali a favore degli istituti finanziario, ammesso e non concesso che sarà realmente attuato (qualcosa di simile fu deciso anche il 15 settembre ma non mi risulta aver avuto seguito),  a mio parere non ha risolto la crisi.
Da una parte gli istituti finanziari incrementeranno ulteriormente il proprio debito, dall’altra le banche centrali si indeboliranno erogando crediti che non possono certo esser classificati tra quelli di alta qualità.
Tuttavia, l’annuncio ha ritardato un autentico crollo portando una tregua che potrebbe durare ancora per un pò di tempo.
Non vi sarà sfuggito che ho specificato che il crollo è stato ‘ritardato’ e non ‘evitato’. 
 

Riccardo Fracasso

 
 

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