VERTICE UE: POSITIVA LA REAZIONE A CALDO DEGLI INDICI.
Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:
Il nostro indice ha chiuso a 15.484 punti, registrando un +3,37%.
Il bilancio settimanale è di un +0,05%.
Ultime sedute:
Il nostro indice ha chiuso presso i massimi di seduta, il che ne rende probabili ulteriori nella seduta di lunedì.
Ieri si era detto: “le uniche speranze le si possono riporre nei confronti di qualche intervento da parte delle organizzazioni internazionali, il che non si può escludere, soprattutto a poche ore dall’apertura del vertice UE.”.
La sensazione è che gli investitori ancora una volta abbiano voluto aggrapparsi al comunicato del vertice, trascurandone il contenuto, in merito al quale resta negativa la mia opinione.
Nel precedente vertice (27 ottobre) successe lo stesso, ed il nostro indice balzò del 5,49% (vedi grafico).
Il giorno dopo segnò nuovi massimi per poi scendere e dar vita a quella dark cloud cover che anticipò un crollo che durò ben un mese.
Ora, non si può assolutamente negare che il trend di lungo periodo nuovamente rialzista ed il superamento della trendline ribassista (retta rossa) rendano decisamente meno cupa l’impostazione rispetto a come appariva ieri in chiusura.
Tuttavia, non si può nemmeno escludere che succeda qualcosa di simile a quanto successo a fine ottobre: alla reazione a caldo segue una reazione più razionale (non è detto avvenga già lunedì) che riporta il mercato all’interno del canale.
A meno che non bolla in pentola qualcosa di ben più importante (per esempio quantitative easing degli Stati Uniti) che noi non possiamo conoscere, ritengo che quanto deciso dal vertice UE non possa produrre un rialzo duraturo.
La mia opinione, al momento, potrebbe riassumersi nei seguenti tre punti:
-
se l’indice scivola nuovamente all’interno del canale ribassista ritorno ad essere altamente negativo anche nel breve periodo;
-
se l’indice supera con convinzione i 16.150 punti potrei diventare rialzista sul breve periodo, ma non certo su orizzonti temporali più lunghi, dove i fondamentali (negativi) si faranno sentire;
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se l’indice resta al di sopra del canale ribassista ma sotto i 16.150 punti, resterei alla finestra nell’attesa che il mercato mi fornisse segnali chiari.
Giusto per chiarire, dicendo che sono negativo su orizzonti temporali di più ampio respiro, intendo che, a mio parere, durante il 2012 scenderemo al di sotto dei minimi del 2009.
Riccardo Fracasso
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