Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:
Il nostro indice ha chiuso a 13.732 punti, registrando un -2,53%.
Il bilancio settimanale è pari ad un -3,8%.
Ultime sedute:
La scorsa settimana si scriveva:
“…la comparsa del gap up, l’entità del rialzo odierno e la presenza del forte ipercomprato rendono probabile una correzione e mi portano a sostenere che un ingresso long in questo momento, valutato in un ottica di rapporto rischio/rendimento sia da considerare sbilanciato dalla parte del rischio; in parole semplici, è finanziariamente più corretto attendere una possibile discesa, valutarne l’entità, e decidere solo a quel punto se aprire nuove posizioni rialziste.”.
Ebbene, ora il Ftse Mib si ritrova nel pieno di quella correzione che s’era definita probabile e che, considerata la chiusura della seduta e della settimana sui minimi, è lecito pensare non sia per nulla conclusa.
Infatti, se le regole dovessero esser rispettate, ora ci s’attende un nuovo minimo nella seduta di lunedì ed un altro più profondo nella restante parte della settimana.
Il ribasso potrebbe anche portare alla chiusura del gap up comparso la scorsa settimana; il nostro indice per colmare tale gap dovrà scendere almeno fino a 13.444 punti (-2,1% dai valori attuali), un’ipotesi realistica.
La 7+5 e la 25+5 al momento si trovano ad un distanza tale che consentono ulteriori cali senza invertire al ribasso.
Fin qui, insomma, si potrebbe dire che il Mib attualmente abbia le spalle piuttosto larghe per reggere un calo e poi ripartire.
Andiamo però a vedere il seguente grafico su base settimanale:
Applicando Fibonacci alla gamba ribassista che ha come punto di partenza il massimo del 19 marzo (17.159 punti) ed il minimo del primo di giugno (12.568), si ottengono i seguenti livelli di ritracciamento:
- 38,2% a 14.332;
- 50% a 14.864;
- 68,2% a 15.405.
Come possiamo notare il nostro listino ha raggiunto il primo dei tre livelli per poi invertire al ribasso.
Fermo restando che non si può assolutamente escludere l’ipotesi che vede entro breve l’esaurimento della correzione in corso, seguita da un recupero fino al secondo obiettivo (14.864 punti), al momento noi abbiamo il dovere di registrare come un chiaro segnale di debolezza l’attuale incapacità del nostro indice di portarsi convintamente oltre il 38,2%.
Un’analisi ha il compito di prendere in esame più elementi e, solo nel caso in cui gli stessi ne diano la possibilità, elaborare una previsione; in parole semplici, talvolta le analisi non sono in grado di condurci a delle previsioni, e questi sono i casi in cui ci indicano incertezza.
Ciò premesso, gli elementi a nostra disposizione (almeno per come li leggo io) mi portano a prevedere una prosecuzione del ribasso, ma non mi permettono di sostenere che, all’eventuale raggiungimento di determinati livelli (chiusura gap e contatto con la 7+5 e la 25+5), il listino si invertirà o se si manterrà in discesa.
In questa situazione è meglio attendere nuovi segnali e mantenersi liquidi o, se si è disposti a sostenere un rischio piuttosto alto, un’idea potrebbe essere quella di acquistare alla chiusura del gap (anche un pò sotto ma comunque a livelli non inferiori a quelli della 7+5 e della 25+5) proteggendosi obbligatoriamente con stop loss.
Riccardo Fracasso
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