Inizio questo fine settimana con un articolo che non riguarda l’analisi tecnica, ma che contiene informazioni relative a Basilea III.

Domenica scorsa il comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria si è riunito alla Banca dei Regolamenti Internazionali.

Risultato della riunione è stato l’ammorbidimento delle regole imposte da Basilea III.

Nello specifico, s’è deciso che i nuovi parametri di liquidità entreranno in vigore come previsto da gennaio 2015, ma l’applicazione sarà graduale ed andrà a completo regime solo dal gennaio 2019.

Inoltre, è stata ampliata la gamma di strumenti che potranno essere inclusi nel cuscinetto di liquidità aggiuntiva richiesta da Basilea III.

Nel breve tale accordo è indubbiamente positivo per le banche, dovendo rispettare determinati parametri di liquidità con condizioni meno stringenti; vincoli eccessivamente rigidi le avrebbero costrette ad un minor impiego della liquidità, il che significa minori investimenti e minori finanziamenti con evidenti riflessi negativi sull’economia reale.

Tuttavia, è doveroso evidenziare che quanto accordato si presta ad una seconda chiave di lettura: misure meno rigide significano anche banche più vulnerabili a crisi di liquidità nel caso di eventuali crisi violente tipo quella del 2008-2009.

Allo stato attuale delle  cose tale scenario appare lontano, ma va anche ricordato che le crisi sono molto veloci.

D’altra parte, la coperta è corta e sono del parere che sia giusto privilegiare la crescita, ma allo stesso tempo ritengo che chi di dovere dovrà nei prossimi mesi/anni tenere le antenne ben dritte monitorando costantemente i vari anticipatori di crisi e, nel caso di segnali di allerta, innalzare rapidamente i livelli di liquidità obbligatoria.

Ovvio che in quel caso sarebbe necessario, come più volte detto, che la Banca Centrale intervenisse per colmare il vuoto di liquidità, altrimenti la crisi non potrebbe che acuirsi.

Riccardo Fracasso

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