Partiamo subito col grafico dello S&P 500:

S&P 500 - Grafico nr. 1

S&P 500 – Grafico nr. 1

L’indice americano ha chiuso la seduta a 1.519 punti, registrando un -0,1%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +0,12%.

La scorsa settimana, dopo aver evidenziato la comparsa di un Hanging Man su base settimanale, si concludeva l’articolo precisando:

“Tuttavia, ripeto, è doveroso attendere conferme dalla prossima settimana.”.

Grafico:

S&P 500 - Hnaging Man - Grafico nr. 2

S&P 500 – Hnaging Man – Grafico nr. 2

Nel riquadro è evidenziata la Hanging Man formatasi la scorsa settimana.

La candela successiva (l’ultima candela, rappresentante la settimana di mercato appena conclusasi) non conferma il segnale ribassista, anche se va detto che nemmeno lo smentisce in modo netto.

Tuttavia, non essendo giunto un chiaro segnale di conferma, preferisco accantonare l’Hanging Man e proseguire l’analisi esaminando il resto del quadro tecnico.

Nella settimana appena conclusa non è il +0,12% del bilancio settimanale complessivo dello S&P 500 ad apparire strano ma è l’entità di tutte e 5 chiusure di seduta che lo formano (la più ‘grande’ variazione è di 0,16 punti percentuali !).

D’altra parte, ciò non è così sorprendente perchè nell’ultimo anno gli americani ci hanno abituati in diverse occasioni, specie nei momenti in cui era probabile una correzione, ad addormentare il mercato.

Ora osserviamo il grafico sulla volatilità:

S&P 500 - VIX - Grafico nr. 2

S&P 500 – VIX – Grafico nr. 3

Il Vix è a 12,46, un livello bassissimo.

Con un Vix così contenuto, in una situazione di RISK OFF (assenza di rischio) è normale che un mercato mantenga la propria impostazione rialzista, anche se va sottolineato che con una volatilità simile è solitamente molto difficile assistere ad allunghi importanti.

In altre parole, una volatilità così bassa, ben si sposa con le variazioni quasi nulle delle ultime 5 sedute.

Qual’è il pericolo? che se la situazione dovesse volgere in RISK ON (presenza di rischio), la volatilità, partendo da livelli molto contenuti, potrebbe balzare vistosamente e, come più volte detto, ciò rappresenterebbe terreno fertile per cali di una certa entità.

Va inoltre ricordato che da inizio gennaio è rimasto aperto un gap down piuttosto ampio, la cui chiusura necessita di una salita del Vix almeno fino a  17,88.

Tuttavia, ripeto, ad oggi la situazione è serena; in altre parole, solo al sopraggiungere di notizie economiche particolarmente negative o nel momento in cui l’analisi tecnica ci fornirà un segnale di inversione ribassista, sarà bene allarmarsi.

Peraltro, il seguente grafico che ci aiuta ad esaminare i trend, ci offre indicazioni confortanti:

S&P 500 - Analisi trend - Grafico nr. 3

S&P 500 – Analisi trend – Grafico nr. 4

Tutti e tre i trend sono positivi e per di più la sequenza con la quale sono disposti (le medie più veloci sono sopra a quelle più lente)  è quella ideale per un impostazione rialzista.

Considerato quanto finora esposto, personalmente ritengo che se da una parte sia corretto dal punto di vista finanziario mantenere eventuali posizioni long in essere fino a che l’analisi tecnica non ci fornirà segnali d’allarme, dall’altra i livelli raggiunti suggeriscono di non incrementarle.

Riccardo Fracasso

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