Venerdì scorso, nell’analizzare il Ftse Mib, si scriveva:

“E’ possibile osservare in modo chiaro come effettivamente il Ftse Mib abbia dapprima messo pressione alla trendline inferiore della Forchetta ed una volta riconosciutane la presenza ha svoltato vistosamente verso l’alto.

A questo punto la Forchetta è ufficiale ed è consigliabile disegnarla sul grafico con uno stile continuo e non più tratteggiato.

Attenendoci ai dettami della Forchetta di Andrew, a riconoscimento avvenuto diventa assai probabile il raggiungimento dell’area della Mediana.”.

Si era poi sottolineato che la Forchetta, per quanto sia uno strumento molto utile, non sia infallibile.

In buona sostanza, se da una parte va detto che un indice che riconosce la forchetta poi solitamente raggiunge l’area della Mediana, dall’altra è bene sottolineare che non sempre ciò avviene.

Consapevoli di ciò, e nel ribadire che l’obiettivo naturale indicatoci dalla Forchetta sia proprio l’area della Mediana (che ad oggi transita intorno ai 17.000 punti), è bene comunque verificare la presenza di eventuali ostacoli al cammino del Ftse Mib.

Innanzitutto andiamo ad osservare un particolare nel seguente grafico:

Grafico nr. 1 - Ftse Mib

Grafico nr. 1 – Ftse Mib

Il punto C, seppur di poco, è inferiore rispetto ad A.

L’analisi tecnica non distingue Forchette ascendenti con il punto A superiore al punto C da quelle col A inferiore a C, ma per logica, il fatto che il Ftse Mib dopo aver registrato un massimo B sia sceso al di sotto del punto A, rappresenta un aspetto negativo.

In altre parole, la positività espressa dalla Forchetta in questione, a mio avviso, sarebbe stata maggiore nel caso in cui il minimo C fosse stato crescente rispetto ad A.

Ad ogni modo proseguiamo con l’analisi:

Grafico nr. 2 - Ftse Mib - Fibonacci, Gap Dowm, media mobile a 200 giorni

Grafico nr. 2 – Ftse Mib – Fibonacci, Gap Dowm, media mobile a 200 giorni

Innanzitutto è bene sottolineare la presenza di un Gap Down ancora aperto, la cui chiusura completa necessita di una salita almeno fino a 16.046 punti; la chiusura di un Gap Down in alcuni casi rappresenta un segnale di forza ma in altri consente semplicemente di chiudere una parentesi eliminando una preoccupazione per gli investitori che desiderano shortare.

Ho inoltre applicato Fibonacci alla gamba ribassista che ha visto scendere il Ftse Mib dal massimo a 17.645 a 14.902 punti; ora siamo in prossimità del primo ritracciamento (15.950 punti) che solitamente è quello oltre il quale non si va, ma proprio in virtù della brillantezza del nostro indice e della vicinanza del Gap Down, è lecito pensare che si possa assistere ad ulteriori allunghi.

Il ritracciamento successivo è quello a 16.274 punti; un eventuale violazione di tale livello rappresenterebbe una importante manifestazione di forza.

Inoltre, a tutto ciò va aggiunta la presenza della media mobile a 200 giorni che al momento transita a 16.182 punti.

In buona sostanza abbiamo una concentrazione di elementi tecnici (gap down, ritracciamento di Fibonacci del 50% e media mobile a 200 giorni) in un’area molto ristretta (evidenziata nel grafico col riquadro nero con sfondo azzurro) che ci impone di considerarla come un ostacolo importante.

A ciò si aggiunge un Detrended (vedi grafico nr. 1) che, nel caso di nuovi prossimi allunghi (a mio avviso probabili), potrebbe segnalare eccessi di ipercomprato.

Riassumendo:

  • Gap down la cui chiusura necessita una salita almeno fino a 16.046 punti;
  • Media mobile a 200 giorni che al momento transita a 16.182 punti;
  • Ritracciamento del 50% di Fibonacci a 16.274 punti;
  • Detrended che nel caso di ulteriori allunghi potrebbe segnalare eccessi di ipercomprato;
  • Forchetta con minimi decrescenti.

In buona sostanza, sarà bene monitorare con estrema attenzione il comportamento del Ftse Mib all’eventuale raggiungimento di area 16.046-16.274 punti, soglia a mio avviso che rappresenta un ostacolo di tutto rispetto.

Riccardo Fracasso

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