Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 1.798 punti, registrando un +0,42%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +1,56%.

Le chiusure di seduta e di settimana sui massimi rendono probabile un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive sedute).

Andiamo però ad osservare la situazione del grafico di lungo termine dello S&P 500:

S&P 500 - Grafico a 6 anni su base mensile.

S&P 500 – Grafico a 6 anni su base mensile.

Lo S&P 500 sta mettendo pressione alla trendline superiore dell’ampio canale rialzista all’interno del quale s’è articolato l’intero movimento rialzista.

Tale trendline, come risaputo, costituisce una resistenza dinamica.

A rafforzare l’importanza di tale soglia, il fatto che al momento coincida con l’importante livello di Estensione di Fibonacci del 100% evidenziato nel grafico.

Il fatto che il listino abbia messo la testa sia oltre l’Estensione del 100% che oltre la resistenza non può ancora esser letta come una rottura ma semplice sforamento.

Si parla di riferimenti di lungo termine ai quali va concesso un certo margine di tolleranza.

Inoltre, va detto che essendo il grafico su base mensile, l’ultima candela è puramente tendenziale e nulla impedisce che gli eccessi rientrino nella seconda parte di Novembre.

Infatti, nonostante le chiusure di seduta e di settimana sui massimi anticipino nuovi allunghi, ritengo probabile che il mese di Novembre possa comunque chiudersi su valori inferiori degli attuali.

Ad ogni modo, un modo per assecondare l’attuale tendenza (che al momento è indiscutibilmente positiva) ed al tempo stesso non sottovalutare gli eccessi, è l’uso di trailing stop.

Un comportamento più prudente è quello di alleggerire eventuali posizioni long in portafoglio.

Riccardo Fracasso

 

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