Il Ftse Mib  ha chiuso la seduta a 18.687 punti, registrando un -0,39%.

Il bilancio settimanale è pari ad un -1,45%.

Ripercorriamo i punti salienti delle ultime analisi dedicate al nostro indice:

Era il 30 ottobre, con il Ftse Mib a 19.167 punti, quando si scriveva:

“Riassumendo, al momento abbiamo un doppio massimo ed una Forchetta discendente riconosciuta … motivi per guardare verso il basso ve ne sono!”.

Sabato scorso, si aggiungeva un tassello al puzzle in conferma con l’ipotesi ribassista:

“In linea generale, è bene sapere che la maggior forza relativa di un settore altamente ciclico, quale è quello bancario, rappresenta un aspetto positivo; al contrario, una minor forza relativa del settore bancario rispetto al nostro indice va letto come un campanello d’allarme.

Ciò premesso, il grafico ci mostra come nelle ultime due settimane abbia smesso di sovraperformare l’indice e, guarda caso, il Ftse Mib ha interrotto la propria salita.”.

Mentre mercoledì, dopo aver sottolineato la fase di congestione delle ultime settimane del nostro listino, si evidenziava un movimento che solitamente anticipa un’uscita o perlomeno un tentativo di uscita dal range laterale:

“Un segnale che solitamente anticipa la trasformazione del POC da magnete a repulsore è il seguente: i prezzi, invece di continuare ad attraversare il POC, improvvisamente, durante l’ennesima oscillazione si fermano tornando indietro.

Nella seduta odierna (vedi ultima candela) è possibile notare come le quotazioni parrebbero essere state respinte dal POC.

Sia ben chiaro: servono conferme dalla seduta di domani, ma se le stesse dovessero effettivamente giungere, con ogni probabilità saremo in presenza della trasformazione del POC da magnete a repulsore.

Che comporterebbe? Visto che nel caso specifico le quotazioni risulterebbero respinte dal POC verso il basso, prenderebbe corpo l’ipotesi di un imminente tentativo di rottura verso il basso del range il che configurerebbe l’andamento laterale delle ultime settimane come fase di distribuzione.”.

Fin qui si può affermare, senza timor di smentite, che le cose sono andate proprio come previsto.

Difatti, alla luce di quanto successo, era corretto guardare verso il basso visto che il Ftse Mib è sceso uscendo dalla fase laterale perforando la parte inferiore, peraltro trascinato verso il basso principalmente  dalle vendite copiose che hanno colpito proprio il settore bancario.

Adesso, però, viene il difficile.

Infatti, se s’è riusciti a preveder con buon anticipo la direzione che avrebbe preso il mercato nell’uscire dalla fase di congestione, ora si propone il problema dell’individuare il target del calo in corso.

Innanzitutto preciso che il calo, a mio avviso, non sia esaurito: non si sono raggiunti livelli a mio parere significativi dal punto di vista tecnico e permane la debolezza del settore bancario.

In merito agli obiettivi, in queste settimane, come si suol dire, mi ero portato avanti col lavoro.

Grafico:

 Ftse Mib - Obiettivi calo

Ftse Mib – Obiettivi calo

Di seguito l’elenco dei principali ritracciamenti di Fibonacci:

  • 17.744 (38,2%);
  • 17.202 (50%);
  • 16.659 (61,8%).

Statisticamente si ricorda che la maggioranza delle volte il primo storno di un movimento si ferma al primo ritracciamento.

Più rare discese fino al secondo ed ancor meno al terzo.

Pertanto, attenendoci alle statistiche legate ai ritracciamenti di Fibonacci, l’obiettivo più importante è 17.744 punti.

Però, sul grafico s’è evidenziata anche una Forchetta ribassista che ci suggerisce un target che altro non è che la mediana (M), che al momento transita a 16.770 punti (soglia destinata a scendere a causa dell’inclinazione ribassista).

Attenendoci esclusivamente alla Forchetta di Andrew è questo l’obiettivo del calo.

Solitamente, considerata l’alta attendibilità delle Forchette di Andrew, a riconoscimento avvenuto antepongo l’obiettivo da essa fornito rispetto ai target indicati da altri studi.

Tuttavia, s’è già rimarcato in altre occasioni che, a causa di massimi vistosamente crescenti, la Forchetta in questione è un po’ indebolita.

Inoltre, la mancanza di alternative disomogenee (liquidità e obbligazioni poco convenienti) e la presenza di alternative omogenee molto tirate (borsa americana, borsa tedesca, ecc.), sono aspetti altamente favorevoli al nostro Ftse Mib, che peraltro ci impongono di considerare le correzioni come delle occasioni di acquisto.

Sia chiaro, con ciò non si sta escludendo in alcun modo la possibilità del raggiungimento della mediana, ma semplicemente preferisco tenerla sul tavolo insieme ai target indicati da Fibonacci.

Riassumendo, sono 3 le principali aree di obiettivo:

  1. 17.744;
  2. 17.202;
  3. Mediana (che transita vicino al ritracciamento del 61,8% di Fibonacci).

Magari tra qualche seduta avremo qualche elemento in più per ritenere più probabile un obiettivo rispetto agli altri.

Nel frattempo, è bene sapere che in una situazione in cui non prevale un target rispetto all’altro, una corretta gestione finanziaria assume notevole importanza.

Riccardo Fracasso

2 Responses to Ftse Mib: target

  1. roberto ha detto:

    Ciao Riccardo, volevo portare alla tua attenzione questo mio commento sugli eventuali targets di correzione del momento.
    Devo dire che non condivido la tua visione e vado a spiegare.

    Ipotizziamo, e dico ipotizziamo perche’ la certezza sulle onde di Elliott la si conosce solo a posteriori, di essere in onda 4(major). Elliott dice che l’onda 4 spesso ritraccia il 23% di tutto l’impulso partito dal bottom di onda 1 e piu’
    raramente si spinge fine al 38% .Considerando questi punti abbiamo per il 23% =18416 mentre per il 68%=17444.
    Da notare che intorno ai 18350 ca. passa anche la trend line che parte dall’inizio dell’impulso e anche essa puo’ rappresentare uno stop ad ulteriore caduta.

    Tu ,Riccardo, nella tua disamina hai considerato giustamente la formazione di
    Una forchetta di Andrew e il suo successivo riconoscimento che ne rafforza la
    realizzazione, ma non hai preso in nessuna considerazione le onde di Elliott.
    I valori dei ritracciamenti di Fibonacci , intendo quota 50% pari 17202 , senza poi parlare del 61.8% si spingono a tali livelli che se raggiunti andrebbero in pesante overlap di quella onda 1… di cui ELLIOTT non considera tale evento contemplato nelle regole della sua teoria.
    A seguire, un altro target potrebbe essee quello, in caso di rottura del doppio masismo, di quota 17800.

    Ora come detto i targets possibili sono svariati e sapere quale avra’ la prevalenza e’ arduo: forse ci puo’ aiutare il fatto che questo trend sia cosi forte e che qundi si accntentera’ di scendere al primo livello di Fibonacci.
    Lat’s wait and see!

    Ecco perche, Riccardo non condivido i tuoi targets
    cordialita’

    roberto

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Roberto,

      come già scritto in una recente risposta ad un tuo commento, le mie analisi non si basano sulle onde di Elliot.

      Pertanto, può succedere che gli aspetti che io considero portino ad indicazioni diverse da quelle suggerite da Elliot.
      Spesso capita che seguendo gli stessi tipi di analisi si giunga a conclusioni diverse, figuriamoci se si seguono strade completamente diverse.
      Per cui, è normale che i tuoi target, che si basano sulle onde di Elliot, siano differenti dai miei, che si basano su altre considerazioni tecniche.
      L’importante è che le analisi siano elaborate correttamente e che il più delle volte offrano punti di riferimento o indicazioni utili.

      Concludo precisando che il fatto che io non usi le onde di Elliot non significa assolutamente che le ritenga poco utili, ma semplicemente che all’interno delle mie analisi al momento preferisco prendere in considerazione altri aspetti.

      Un saluto.

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