From the daily archives: sabato, Gennaio 24, 2015

La scorsa settimana, nell’esaminare il cambio euro/dollaro, si scriveva:

Non escludo che i minimi possano essere ulteriormente ritoccati la prossima settimana, avvicinando o addirittura raggiungendo area 1,11-1,12, ma già in questo momento è bene sottolineare come gli elementi elencati siano rappresentativi di un forte eccesso.”.

Grafico:

Cambio Euro/Dollaro  - Fibonacci

Cambio Euro/Dollaro – Fibonacci

La soglia 1,11-1,12 rappresenta un’area di convergenza ricavata attraverso l’uso combinato dei ritracciamenti e delle estensioni di Fibonacci (studio già illustrato ad inizio mese).

Sottolineo la particolare importanza cui attribuisco alle aree di convergenza.

Si osservi come il cambio, spinto al ribasso dall’annuncio di Draghi di un piano superiore alle attese, ha effettivamente raggiunto tale area.

D’altra parte, la notizia dell’emissione di una maggior quantità di euro significa una maggiore offerta che, per la logica della domanda e dell’offerta, è penalizzante per il valore di un bene (nel caso specifico per l’euro).

Raggiunto un target, è sempre bene verificare la presenza di eventuali eccessi.

Sotto questo punto di vista, il mese in corso quasi certamente si rivelerà essere la settima chiusura mensile consecutiva negativa; attualmente sono 6 quelle settimanali.

Si tratta di un evidente eccesso al quale va aggiunto quello segnalato dall’RSI settimanale (record storico) e mensile.

Eccesso descritto anche dall’evidentissima forma parabolica (la caduta è quasi verticale) assunta dal calo del cambio euro/dollaro:

Cambio euro/dollaro - Forma parabolica del calo

Cambio euro/dollaro – Forma parabolica del calo

In buona sostanza, il cambio euro/dollaro ha raggiunto un’importante area di supporto in presenza di un fortissimo eccesso descritto da svariati punti d’osservazione.

In base a tali considerazioni appare alquanto vicino e probabile un rimbalzo dell’euro.

Rimbalzo che potrebbe essere anche corposo, come spesso accade dopo un calo significativo.

Risulta quindi corretto finanziariamente liquidare eventuali posizioni rialziste sul dollaro, ricordando che la prima volta che si evidenziò un quadro di fondo favorevole al dollaro era il 9 aprile 2014, quando il cambio con l’euro incrociava ad 1,379 (‘Euro/Dollaro: approfondimento’).

Dei possibili target per una eventuale rimbalzo dell’euro ne parleremo quando avremo la certezza di un minimo ufficiale sul quale lavorare.

Riccardo Fracasso

 
Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.