Recentemente, esaminando il cambio euro/dollaro si indicarono tra i target meno distanti i seguenti:
- minimo ad 1,164 toccato nel novembre 2005, livello mai più visto da allora;
- area 1,11-1,12 calcolata attraverso Fibonacci.
Grafico:
Nel frattempo, come potete osservare, il cambio ha raggiunto e bucato il primo dei due obiettivi segnando un minimo ad 1,146 e chiudendo ad 1,1566.
Si osservi in particolar modo:
- l’ipervenduto settimanale del cambio (ipercomprato per il dollaro), aspetto assente dal 2010; a ciò si aggiunga un ipervenduto su base mensile assente persino dal 2000;
- la fuoriuscita dalla seconda deviazione standard.
A ciò si aggiunga che quella appena conclusa è la quinta chiusura settimanale positiva consecutiva e che quella in corso rischia di essere la sesta chiusura mensile positiva consecutiva.
Non escludo che i minimi possano essere ulteriormente ritoccati la prossima settimana, avvicinando o addirittura raggiungendo area 1,11-1,12, ma già in questo momento è bene sottolineare come gli elementi elencati siano rappresentativi di un forte eccesso.
Per di più, il dollaro sta salendo sul possibile annuncio del QE previsto per giovedì prossimo.
Se sul breve sembra avvicinarsi una correzione del dollaro, in un’ottica di ampio respiro, invece, si ritiene che i massimi non siano stati ancora raggiunti.
Riccardo Fracasso
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