Oro: approfondimento grafico
Negli ultimi mesi l’oro, dai minimi a 1.072 dollari registrati nel 20 Luglio, sta mantenendo una tendenza lievemente rialzista.
Lecito domandarsi se per il metallo prezioso più famoso sia giunta l’ora del riscatto.
Per rispondere a tale domanda andiamo ad esaminare il trend rialzista degli ultimi mesi in un quadro grafico di lungo termine:
Si osservi come il rialzo si colloca all’interno di un canale ribassista di più ampio respiro che rappresenta la tendenza di fondo.
Attualmente, solo con l’eventuale superamento convinto della trendline superiore (che attualmente transita a circa 1.250 dollari) saremo in presenza di un primo importante segnale rialzista.
Riccardo Fracasso
6 Responses to Oro: approfondimento grafico
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Ciao Riccardo, in relazione alla tua analisi io osserverei però che, in un contesto verosimilmente caratterizzato da un USD forte e dall’inizio del processo di normalizzazione della politica monetaria US, l’oro in 4 dei precedenti 5 cicli di restringimento monetario da parte della FED ha avuto un andamento inverso rispetto a quello del USD. Pertanto, in uno scenario caratterizzato da un dollaro forte, contesto inflazionistico favorevole e una diminuzione della domanda di asset rifugio io suggerirei di rimanere sottopesati sulla commodity. Che ne pensi?
Ciao Simone,
la correlazione inversa tra dollaro e oro (e più in generale materie prime) ha una logica ma è un aspetto da considerare all’interno di un quadro ben più ampio.
Per esempio, i rendimenti obbligazionari tutt’altro che appetibili rendono più interessante l’oro agli occhi degli investitori.
Altro elemento è il prezzo dell’oro che si attesta su valori pari al costo d’estrazione (stimato in 1.000-1.200 dollari), segno di sottovalutazione.
In buona sostanza, sussistono elementi favorevoli ad un apprezzamento dell’oro.
Tuttavia, se da una parte i prezzi appaiono convenienti in un’ottica di medio/lungo periodo, dall’altra è comunque preferibile non anticipare i segnali (che ci fornirà l’analisi tecnica) poiché nel breve non si esclude un’ondata ribassista (che rappresenterebbe il classico eccesso di fine movimento).
Pertanto, al momento attuale condivido l’approccio prudente cui hai fatto riferimento, anche a costo di entrare a prezzi più elevati ma in una situazione che offra maggiori garanzie.
Riccardo
Grazie Riccardo.
A presto.
Simone
Ciao Simone,
ad ogni modo, per quanto riguarda il dollaro, sul breve potrebbe mostrare una certa debolezza ed avvicinarsi ad area 1,18.
Buon pomeriggio.
Si, ritengo però che il livello di equilibrio di lungo periodo del dollaro/euro non sia lontano da 1.15, anche se ciclicamente la divergenza di politica monetaria tra Fed (rialzo tassi?) e BCE (durante l’ultimo meeting ha lasciato la porta aperta a ulteriore QE) potrebbe spingere il cambio verso la parità, ma non oltre, nei prossimi 12 mesi.
Si condivido, è possibile (forse probabile) torni verso la parità ma ritengo sia possibile che prima si assisterà a qualche acquisto sull’euro in questo periodo, anche per via del mancato aumento dei tassi da parte della FED.
Riccardo