Titoli di stato: aggiornamento
Circa due mesi fa, esaminando la situazione dei principali titoli di stato pubblicai, tra l’altro, una tabella che li riportava in ordine decrescente di rendimento reale:
Di seguito la tabella aggiornata in ordine alfabetico, con l’inserimento nella lista del decennale Sudafricano:
In questa tabella vi invito a prestare attenzione alla colonna che ospita i dati dei rendimenti lordi (non quelli reali).
Premessa: l’andamento del prezzo di un titolo obbligazionario è inversamente proporzionale al suo rendimento lordo, per cui un calo del rendimento implica un apprezzamento del titolo.
Da segnalare il forte deprezzamento del decennale brasiliano e russo.
D’altro canto, prosegue l’apprezzamento del decennale greco che attualmente offre un rendimento pari all’8,21% (due mesi fa era all’11,45, 3 mesi fa addirittura sopra il 19%).
Rispetto all’ultima pubblicazione il rating del Portogallo e della Korea del Sud è stato innalzato di un gradino, mentre quello del Giappone e del Brasile è stato tagliato di uno.
Particolarmente significativo il downgrade del Brasile che ha spinto il giudizio all’interno della categoria Speculative Grade, categoria in cui l’investimento è piuttosto speculativo.
E’ estremamente importante la distinzione tra investment grade e speculative grade perchè la maggior parte dei fondi ha l’obbligo, indicato da prospetto, di investire solo in obbligazioni investment grade (giudizio di almeno 2 agenzie di rating su 3).
Per cui, un eventuale declassamento da un giudizio investment grade ad uno speculative grade può innescare forti vendite da parte dei fondi, che guarda caso è quanto successo ai titoli brasiliani.
Ora esaminiamo la tabella aggiornata ed ordinata in funzione dei rendimenti reali:
Solo 6 i decennali con un rendimento reale superiore al 2%: Greca, Brasile, India, Sud Africa, Messico e Spagna.
Escono gli USA e la Cina, mentre fanno il loro ingresso la Spagna e la neoentrata Sudafrica.
Interessante il rendimento reale del Sud Africa, non fosse per la recente decisione da parte della rispettiva Banca Centrale di innalzare i tassi.
Sotto questo profilo, il decennale messicano offre maggiori garanzie.
Di seguito andiamo ad esaminare le diverse rivelazioni da inizio anno:
Si evidenzia un pressoché costante aumento dell’inflazione dal minimo di fine Febbraio (1,59) alla rilevazione odierna (1,98).
Si ricorda come una tendenza rialzista dell’inflazione rappresenti un aspetto sfavorevole per il mercato obbligazionario.
Riccardo Fracasso
2 Responses to Titoli di stato: aggiornamento
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Caro Riccardo, dal 2009 sono fortemente investito sui BTP trentennali italiani. A fronte della tendenza rialzista dell’inflazione da te evidenziata e della possibilità che, a fine 2015 o inizio 2016, la FED inizi il rialzo dei tassi, credi che anche le quotazioni dei governativi a lungo termine ne risentiranno?
Grazie per le analisi sempre chiare e puntuali
Salve Stefano,
io vedo molto più pericolo nel mercato obbligazionario che in quello azionario.
Basta pochissimo per muovere in un senso o nell’altro un trentennale e, in una situazione come l’attuale i margini di un apprezzamento non giustificano minimamente il rischio.
Lo scopo che dobbiamo porci non è certo quello di vendere sui massimi ma vendere quando un mercato non è più conveniente.
Ormai da diversi mesi io indico come corretto mantenere una duration bassa.
Riccardo