In conclusione ad un recente articolo ho puntualizzato un concetto più volte espresso da oltre un anno:

“Si ribadisce, comunque, che le potenzialità del settore bancario e del listino italiano in generale siano destinate ad emergere in modo pieno (non semplici rimbalzi) solo in presenza di un ambiente rialzista dell’equity (sentiment positivo ed impostazione grafica rialzista).”

Come sempre, le considerazioni assumono un maggior spessore se confortate dai numeri.

Esaminiamo allora il grafico che illustra l’andamento del rapporto tra un indice del settore bancario italiano ed un indice del settore bancario europeo (un grafico al rialzo indica una maggior forza del settore bancario italiano e viceversa):

Rapporto settore bancario italiano ed europeo

Rapporto settore bancario italiano ed europeo

Il 26 Luglio del 2012 Mario Draghi tranquillizzò i mercati affermando:

“Siamo pronti a tutto per salvare l’euro. E’ impensabile immaginare la possibilità che un Paese possa uscire dall’eurozona”.

Tali parole tranquillizzarono i mercati.

Col ritorno alla serenità il mercato è tornato a muoversi in funzione della convenienza (1° driver) e non del sentiment (2° driver).

Ricorderete tutti come, prima di tale annuncio, la sottoperformance del nostro settore bancario e più in generale della nostra borsa nei confronti dei rispettivi indici europei in qualsiasi tendenza di mercato (rialzista, ribassista, laterale).

Non scordiamoci, inoltre, che nel Luglio del 2012 l’ipotesi di un default italiano non era esclusa dai mercati (pertanto quotazioni alquanto sacrificate).

Il grafico dimostra come ormai da qualche anno il settore bancario italiano ha continuato a sottoperformare nelle fasi ribassiste dei mercati ma, a differenza del passato, ha evidenziato una maggior forza relativa in quelle rialziste.

La minor forza relativa nei trend ribassisti (in particolar modo in presenza di panico) rientra nella normalità se si pensa che in queste fasi prevale la volontà di rifugiarsi negli asset sicuri e di liberarsi di quelli che percepiscono come più rischiosi.

Nel momento in cui il nostro settore bancario ed il Ftse Mib dovessero tornare a sottoperformare in modo costante gli indici anche nelle fasi rialziste ed in un ambiente sereno, allora qualcosa sarà cambiato, ma niente di tutto questo per ora.

Riccardo Fracasso

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