From the monthly archives: Gennaio 2016

Questo articolo integra l’ultimo studio dei titoli di stato per chiarire alcuni concetti.

Investire significa ricercare VALORE, ed il valore non si valuta in funzione del rendimento ma del rapporto tra rendimento e rischio.

Per quanto sia generalmente valida la correlazione diretta tra rendimento e rischio, sono frequenti le situazioni in cui il rapporto è sbilanciato dalla parte del rischio o del rendimento; nel secondo caso si evidenzia del valore … un’opportunità.

Lo scopo di chi investe è proprio quello di ricercare il valore ed evitare gli investimenti in cui prevale il rischio.

L’obiettivo minimo di un’obbligazione è quello di coprire il rischio inflazione attraverso il rendimento (in linea generale è accettata la tesi secondo cui il fair value di un decennale americano è rappresentato da un rendimento reale pari al 2%).

Ovvio che un investitore come si deve richiede un rendimento maggiore via via che si riduce il rating e si allungano le scadenze.

Ad ogni modo, la finalità principale del mio studio è quella di fornire una prima scrematura che tenga conto dei rendimenti reali (i rendimenti reali sono da considerare per lo studio di qualsiasi scadenza).

Difatti, è errore comune quello di confrontare i rendimenti lordi e non quelli reali.

Se, per esempio, il decennale italiano offrisse un 8% ma a fronte di un’inflazione del 10% (quindi rendimento reale a -2%), non presenterebbe comunque valore, fermo restando l’importanza di altri elementi di valutazione (politica monetaria BCE, rating, ecc.) da tenere in considerazione nel giudizio complessivo.

Rendimenti reali negativi rappresentano un’anomalia destinata a rientrare nel medio/lungo termine o grazie ad un rialzo dei rendimenti o ad una discesa dell’inflazione.

Pertanto, a meno che non si ritenga probabile uno scenario deflattivo (ipotesi lecita), appare finanziariamente sconsigliabile orientarsi verso i titoli che offrono i rendimenti reali meno appetibili, poiché il rischio non è sufficientemente compensato.

A tal proposito, nello studio s’è evidenziata la tendenza rialzista dell’inflazione.

Riccardo Fracasso

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