Quando Tria imita Draghi …
26 Luglio 2012 – Mario Draghi, presidente BCE:
«Ho un messaggio chiaro da darvi: nell’ambito del nostro mandato la Bce è pronta a fare tutto il necessario a preservare l’euro. E credetemi: sarà abbastanza.»
Il Ftse Mib, in piena crisi, chiuse la seduta a +5,62%, avviando un rialzo che in tre anni la portò praticamente a raddoppiare la propria capitalizzazione.
Forti acquisti su tutti i listini europei.
10 Ottobre 2018 (oggi) – Giovanni Tria, ministro italiano dell’Economia e delle Finanze:
«Faremo di tutto per recuperare la fiducia dei mercati»
Piazza Affari, in gran difficoltà, chiude la seduta a -1,71%, sui minimi giornalieri.
Violente vendite su tutti gli indici europei.
Troppo presto, invece, per valutare la reazione di più ampio respiro.
Tuttavia, già ora balza all’occhio come le stesse parole pronunciate da persone diverse producano effetti praticamente opposti.
Ciò non si può che spiegare nella differenza di potere tra le due cariche, e di fiducia che il mercato riserva loro.
Sia ben chiaro, non si tratta di una critica al governo attuale, ma l’ulteriore conferma che con la nascita dell’Area Euro s’è inevitabilmente persa molta sovranità, e per quanto si stia cercando di recuperarla, le cartucce a disposizione del nostro ministro appaiono poche e deboli.
Se da una parte per l’Area Euro sarebbe controproducente una crisi di un Paese importante come il nostro, dall’altra una deroga potrebbe esporla a nuove richieste da parte degli altri membri.
D’altro canto, se da una parte l’Italia rischia di avvitarsi in una crisi profonda, dall’altra desistere significherebbe sia non rispettare le promesse fatte che rinunciare, forse definitivamente, al sogno di cambiare un’Unione monetaria che così com’è, evidentemente non va.
Passando all’analisi tecnica, su diversi listini sono stati raggiunte importanti aree di supporto.
Ftse Mib:
DAX:
EUROSTOXX 50:
Pur non potendo dar per certa sin d’ora la rottura di tali livelli, allo stato attuale delle cose mi riesce difficile pensare che gli acquisti possano prevalere sulle vendite.
Una eventuale retromarcia da parte del governo italiano o delle istituzioni europee potrebbe consentire la tenuta di aree grafiche estremamente importanti.
Retromarce che, però, al momento appaiono molto lontane.
E semmai dovesse servire tempo prima di trovare una soluzione, c’è il rischio concreto che quando accadrà ormai il contesto grafico sarà deteriorato.
A complicare ancor più il quadro attuale la recente debolezza della borsa americana.
Ad ogni modo, attendiamo segnali concreti.
Riccardo Fracasso
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