From the daily archives: giovedì, Dicembre 20, 2018

Apriamo subito una breve parentesi didattica che ci tornerà utile nel proseguo di questo post:

Il tasso sui Fed Funds rappresenta l’interesse deciso dalla Federal Reserve ed applicato tra banche commerciali.

Il Fed Watch   è uno strumento della CME Group che, elaborando i prezzi dei future sui Fed Funds, ne indica i livelli più probabili alla conclusione delle prossime riunioni della Banca Centrale Americana.

Nella serata di ieri, come ampiamente previsto, il presidente della Federal Reserve ha innalzato i tassi di un quarto di punti, portandoli al 2,25-2,50%.

Si tratta del quarto rialzo del 2018.

Inizialmente il programma di normalizzazione prevedeva 4 rialzi anche per il 2019.

A Settembre la FED ha ridimensionato tale programma riducendolo a 3 e, giusto ieri, a 2 soli rialzi.

Giusto precisare che, nonostante tali intenzioni siano in calo rispetto al programma dichiarato dalla Banca Centrale Americana, sono comunque superiori alle attese che erano state alimentate dalle parole pronunciate dallo stesso Powell di nemmeno un mese fa in cui affermò che i tassi “restano appena al di sotto del livello che sarebbe neutrale per l’economia”.

D’altro canto, però, è bene sottolineare il rimbalzo dei tresury americani, che evidentemente non sembra credere alle intenzioni dichiarate ieri da Powell.

Inoltre, il Fed Watch (spiegato in apertura di articolo), indica come ipotesi più probabile quella che la Federal Reserve lascerà invariati i tassi per tutto il 2019:

FED WATCH

Si osservi, infatti, che per l’ultima riunione della Banca Centrale Americana prevista per il 2019 (11 Dicembre), la previsione che gode di maggiori probabilità è proprio quella che contempla il mantenimento dei tassi attuali (2,25-2,5%).

Rispetto ad un mese fa, la percentuale cui è accreditata tale ipotesi è passata dal 23,6% al 51%, più del doppio.

Pertanto, ci sono buoni motivi per considerare uno scenario diverso da quello dipinto ieri alla riunione della FED.

Le dichiarazioni di Powell appaiono in parte dettate dalla volontà di rivendicare la propria autonomia, di fronte ad un presidente (Trump) troppo invadente.

E la borsa americana? La borsa americana è scesa perchè, evidentemente,  ormai da qualche mese è entrata in quella fase in cui ogni pretesto è buono per essere venduta, l’esatto opposto di quanto è successo per anni.

Riccardo Fracasso

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