From the monthly archives: Novembre 2022

Tema molto discusso nelle ultime settimane è rappresentato dal pivot finale dei tassi, probabilmente visto da molti investitori con la speranza possa coincidere con la ripartenza definitiva della borsa.

Diamo una sbirciata a questo grafico di lungo termine:

Si osservi che, contrariamente all’idea comune, solitamente il raggiungimento del pivot è registrato nei pressi dei massimi della borsa e, quindi, precede forti vendite che terminano solo al quasi completamento dell’intera fase di taglio dei tassi.

Tuttavia, l’attuale ciclo caratterizzato da una decisa impennata inflattiva ci porta ad assegnare un peso rilevante al precedente degli ’70 (guerra del kippur e crisi energetica).

La seconda freccia all’interno del riquadro nero evidenzia il pivot finale dei tassi (13%), segnato nel maggio del 1974, quando la discesa azionaria era già ben avviata.

Discesa che cessò a ottobre, a 3 mesi di distanza dal primo taglio dei tassi d’interessi (luglio – tassi ridotti al 9,25%) deciso per fronteggiare la sopraggiunta recessione.

Non mi aspetto che le cose si ripetano esattamente come in passato, ma se da una parte credo che non sarà necessario attendere il quasi completamento del ciclo di taglio dei tassi per assistere all’inversione rialzista della borsa americana, dall’altra ritengo debole l’ipotesi secondo cui la ripartenza definitiva sia già avviata, in piena fase di interventi restrittivi.

Semmai, è il mercato obbligazionario che, una volta identificato e scontato il pivot (ancor prima che lo stesso sia comunicato ufficialmente), svolta al rialzo.

Riccardo Fracasso

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