FONTE:  Dipartimento del Commercio.
PUBBLICAZIONE:  mensile; attorno alla quarta settimana di ogni mese  alle  8:30 (14:30 ora italiana); si riferisce al mese precedente.
IMPORTANZA: alta, in quanto utilizzato dalla Fed per monitorare l’inflazione e per orientarsi nelle sue scelte di politica monetaria. Il PCE core, tuttavia, è diffuso successivamente ai prezzi al consumo (CPI, Consumer Price Index) e quindi la reazione del mercato alla sua diffusione è ridotta poiché raramente si presentano delle sorprese.
DESCRIZIONE: l’indagine viene condotta su 4.200 aziende localizzate negli Stati Uniti e tiene in considerazione i beni durevoli, ossia quei prodotti industriali che non sono soggetti ad un rapido consumo e quindi possono esser utilizzati più di una volta.
Per avere una visione più accurata dello stato di salute dell’economia manifatturiera è bene guardare agli ordini di beni durevoli al netto dei settori più volatili, come quello della difesa e dei trasporti.
Il PCE core è una statistica caratterizzata da una sezione relativa alle entrate personali e l’altra alle spese.
Il PCE core a differenza del PCE semplice non include i prezzi dell’energia e degli alimentari che solitamente sono caratterizzati da un’elevata volatilità.
Gli operatori osservano soprattutto la rilevazione su base annua del PCI core, in quanto è una misura dell’inflazione e serve per verificare se i pressi al consumo rientrano nella fascia di tolleranza della Fed che è tra l’1% ed il 2%, anche se non ufficialmente.
Si tratta quindi di un parametro guardato con molta attenzione dalla Fed per orientarsi nella sua strategia di politica monetaria.
Un PCE più alto delle attese determina di norma una reazione negativa dei mercati, che anticipano un probabile rialzo dei tassi di interesse.
 

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