Il tanto atteso esito degli stress test è stato svelato da circa due ore.
Gli stress test possono essere definiti come una valutazione della salute delle banche sotto sforzo, ipotizzando quindi uno scenario alquanto critico.
Pertanto, allo stato attuale, un istituto bocciato non è necessariamente in difficoltà.
Anche considerando l’insuccesso dei precedenti stress test (alcune banche promosse a pieni voti sono poi fallite), la BCE ha deciso di adottare criteri molto più severi.
Ciò premesso, delle 130 banche (15 italiane) sotto esame, sono 25 le bocciate sulla base dei dati di fine 2013, tra cui nove italiane (MPS, Carige, Popolare di Milano, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Banco Popolare, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio, Popolare dell’Emilia-Romagna).
Tuttavia, le diverse operazioni di ricapitalizzazione attuate da inizio 2014 in poi riduce sensibilmente il numero di bocciati: 13 totali, di cui 4 italiane: Banca MPS (2,11 MLD di euro), Carige (810 milioni), Popolare di Milano (170 milioni) e Popolare di Vicenza (220 milioni).
Tutte e 25 le banche dovranno comunque illustrare entro il 10 novembre le operazioni già fatte ed eventuali future, mentre le 13 bocciate dovranno indicare inoltre come intendono rispettare i paletti indicati dalla BCE.
Riccardo Fracasso
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