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Circa un mese fa, esaminando la situazione dei principali titoli di stato pubblicai, tra l’altro, una tabella che li riportava in ordine decrescente di rendimento reale:

Titoli di Stato in ordine decrescente di rendimento reale

Titoli di Stato in ordine decrescente di rendimento reale

LEGENDA

Di seguito la tabella aggiornata in ordine alfabetico:

Titoli di Stato in ordine alfabetico

Titoli di Stato in ordine alfabetico

In questa tabella vi invito a prestare attenzione alla colonna che ospita i dati dei rendimenti lordi (non quelli reali).

Premessa: l’andamento del prezzo di un titolo obbligazionario è inversamente proporzionale al suo rendimento lordo, per cui un calo del rendimento implica un apprezzamento del titolo.

Nell’ultimo mese si registrano forti apprezzamenti per i decennali del Brasile e della Russia.

Calo significativo per la Grecia, protagonista anche di un declassamento da parte dell’agenzia di rating S&P.

Ora esaminiamo la tabella aggiornata ed ordinata in funzione dei rendimenti reali:

Titoli di stato in ordine decrescente di rendimento reale

Titoli di stato in ordine decrescente di rendimento reale

Rispetto al mese scorso il numero di decennali con un rendimento reale superiore al 2% sale da 6 a 7 col ritorno di quello degli Stati Uniti.

Restano attraenti i rendimenti reali di Grecia, Brasile, Messico, India, Spagna e Cina.

Tuttavia, si ribadisce che questo è solo un aspetto per la costruzione di un portafoglio obbligazionario.

Tra quelli esaminati, sono ben 4 i decennali che offrono un rendimento reale negativo, titoli da evitare accuratamente.

Le informazioni più rilevanti le andiamo a leggere nella tabella riepilogativa delle rilevazioni mensili dei dati complessivi:

Titoli di Stato - Rilevazioni mensili dati complessivi

Titoli di Stato – Rilevazioni mensili dati complessivi

Per il secondo mese successivo l’inflazione sale e, a fronte di rendimenti lordi pressoché invariati, ha come logica conseguenza la riduzione del rendimento reale.

Alla luce di tali aspetti, il mercato obbligazionario è sempre più in pericolo: infatti, se la tendenza rialzista dell’inflazione dovesse proseguire presto saranno i rendimenti lordi a dover salire (il che implica un deprezzamento del mercato obbligazionario) per dar un senso all’asset.

Riccardo Fracasso

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