Lo S&P 500 ha chiuso la seduta a 1.692 punti, registrando un +0,16%.
Il bilancio settimanale è pari ad un +0,71%.
Grafico:
La scorsa settimana:
“Ora, come potete vedere chiaramente dal grafico, siamo ormai giunti a ridosso del precedente massimo assoluto (1.687), che rappresenta ovviamente una resistenza.
Tale livello è solitamente il punto di massimo scontro tra rialzisti e ribassisti, l’ultima possibilità per quest’ultimi di trasformare la salita in una falsa rottura dell’area recentemente superata (nel caso specifico di area 1.552-1.576).
Si arriva all’appuntamento con un deciso eccesso di ipercomprato (vedi Detrended grafico nr. 1) ma la chiusura di seduta e di settimana sui massimi rendono probabili un nuovo massimo giornaliero (nella seduta di lunedì) ed un nuovo massimo settimanale (in una delle successive 4 sedute) che allo stesso tempo significherebbero la registrazione di un nuovo massimo assoluto.”.
Grafico:
Come potete osservare, si è effettivamente oltrepassato il precedente massimo.
Al momento, tuttavia, la misura con la quale s’è superata la resistenza intorno a 1.687 punti non è tale da poterci far parlare sin d’ora di rottura.
Nonostante gli eccessi di ipercomprato, a mio avviso vi è la volontà da parte della mano primaria di portare lentamente il mercato ancora più in alto, contenendo la volatilità e contrastando le vendite di quei trader che stanno scommettendo sul doppio massimo in area 1.687 punti.
A tal proposito, è bene precisare che non si può parlare di doppio massimo al semplice raggiungimento di un precedente massimo, ma solo all’eventuale respingimento del mercato, una volta giunto in tale area.
Ne consegue che al momento non abbiamo un doppio massimo, ma una fase di mercato in cui, il listino, dopo un pull back, è risalito.
Inoltre, proprio perché di questo doppio massimo se ne sta parlando tanto, l’occasione appare ghiotta per gli stop hunter per far salire il mercato e far scattare gli stop che presumibilmente i trader venditori nel frattempo hanno piazzato poco sopra i 1.687 punti.
Se da una parte ritengo che si possa salire ancora, dall’altra non va scordato che il mercato americano è molto tirato; un conto è mantenere quanto si ha in portafoglio (proteggendolo con trailing stop!), tutt’altro è salire sul treno ora (l’ingresso in un mercato che corre da oltre 5 anni alimentato anche da una forte leva, che si ritrova in piena area di resistenza e con la presenza di ipercomprato è operazione che prevede un rapporto rischio/rendimento notevolmente sbilanciato dalla parte del rischio).
Riccardo Fracasso
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