From the daily archives: lunedì, Giugno 21, 2010
 
FONTE:  Dipartimento del Commercio.
 
PUBBLICAZIONE:  il Dipartimento del Commercio fornisce tre dati sul PIL. Il primo è chiamato ‘advance’ e viene diffuso 3/4 settimane dopo la fine del trimestre cui si riferisce; il secondo è detto ‘preliminary’ ed è pubblicato circa un mese dopo; il terzo, definito ‘final’ è rilasciato con un altro mese di differenza. Tutte e tre i dati sono diffusi alle 8:30 (14:30 ora italiana).
 
IMPORTANZA: alta; seppur la maggior parte dei dati considerati è già stata resa nota in precedenza, il PIL fornisce una visione abbastanza completa dello stato di salute dell’economia americana.
Il dato finale è al netto delle scorte e quindi può esser molto utile per capire il reale andamento dell’economia.
 
DESCRIZIONE:  è il valore complessivo dei beni e dei servizi prodotti sul territorio nazionale in un determinato periodo.
Il PIL è un dato fondamentale per capire l’andamento dell’attività economica, in quanto misura la ricchezza prodotta da una nazione.
Un PIL in crescita indica un’espansione economica mentre una sua riduzione sta a significare una contrazione.
Storicamente la crescita dell’economia americana è compresa in media del 2,5-3%.
Questo dato è considerato ottimale se si è in piena occupazione, ossia se il tasso di disoccupazione si attesta tra il 5,5-6%.
Una crescita più sostenuta del PIL potrebbe indicare un aumento delle pressioni inflazionistiche mentre valori inferiori potrebbero segnalare un indebolimento  dell’economia.
Il mercato accoglie favorevolmente soprattutto un PIL in crescita più delle attese, e negativamente un dato inferiore alle aspettative.
Il valore del PIL è calcolato a dollari correnti (current dollar) ed a dollari costanti (constant dollar); quest’ultimo indice, chiamato anche PIL reale, serve per effettuare comparazioni temporali sulla crescita dell’economia, in quanto elimina l’effetto inflazione.
Il PIL potenziale è invece la massima capacità produttiva complessiva di un Paese; l’output gap (detto anche divario di produzione) è dato dalla differenza tra PIL reale e PIL potenziale.
La produzione potenziale rappresenta un obiettivo desiderabile, poichè un PIL reale inferiore  rappresenta un economia che rinuncia a parte della propria   capacità produttiva, mentre valori superiori possono causare indesiderate tensioni inflazionistiche.
 
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