Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:
 
 
L’indice americano ha chiuso a 1.210 punti registrando un -1,26%.
 
Il Detrended non segnala indicazioni rilevanti.
 
 
Ultime sedute:
 
 
 
 
 
 
Nell’ultimo articolo dedicato allo S&P; si era affermato che i rialzisti dovevano attendere il superamento di area 1.220-1.231 prima di dar per certa la prosecuzione fino alla successiva (1.258).
Inoltre, ieri sera, nel post del Ftse Mib ci eravamo lasciati sottolineando che proprio mentre si scriveva l’indice americano transitava all’interno di quell’area di resistenza.
Bene, per la quarta seduta consecutiva il tentativo dello S&P; 500 di superare i 1.220-1.231 punti è fallito.
Ciò dimostra la validità e la forza di questo ostacolo.
Questo è un elemento chiaramente negativo.
 
Tuttavia, si è chiusi a ridosso della trendline ‘A’, senza ancora romperla verso il basso.
 
L’indice continua a muoversi sopra la 7+5 e la 25+5, il che significa che il trend di medio e quello di lungo rimangono positivi.
 
In sintesi, nella settimana in corso il trend ribassista ha costruito le sue fondamenta (riconoscimento della resistenza) ma mancano ancora diversi mattoni per poter sostenere con certezza che la casa si farà.
 
Ad ogni modo, siamo entrati nella seconda parte della settimana, quella solitamente più ‘sincera’, ed i mercati sembrano volerci dire che intendono tornare a rispecchiare la realtà, che è drammatica.
 
Personalmente sono molto negativo, anche se è ovvio che per prudenza sarebbe bene attendere conferme (rottura della trendline ‘A’ ed inversione dei trend di medio e di lungo) prima di dar per certo che il movimento che sta prendendo corpo sia una notevole gamba ribassista.
L’operatività di ognuno di noi dipenderà quindi anche dal personale profilo di investitore, più o meno prudente, più o meno attendista.
 
 
Riccardo Fracasso  
 
 

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