Partiamo subito col grafico dello S&P; 500:

 
L’indice americano ha chiuso a 1.229 punti, registrando un -2%.

Ultime sedute:

 
Nell’articolo di sabato si era scritto che, superata l’area di resistenza a 1.220-1.231 punti, l’obiettivo sarebbe diventato 1.258 punti (minimo del 16 giugno).
L’indice ieri ha toccato un massimo a 1.256 punti (praticamente coincidente con il target da noi fissato) ed oggi è sceso vistosamente.
 
Come la seduta odierna del Ftse Mib, anche quella da poco conclusa dello S&P; 500 è in linea con il nostro scenario ribassista.
Per di più, la chiusura molto vicina ai minimi, ne rende probabili ulteriori nella seduta di domani.
 
Tuttavia, anche per l’indice americano, come per il nostro, quanto successo è troppo poco per poter dar per certo che sia iniziato il ribasso.
Il riconoscimento della resistenza costituisce il primo passo per la formazione di un’inversione, ma abbiamo recentemente notato come possa succedere che l’indice possa identificare una soglia, indietreggiare e poi riprendere slancio e superarla in un secondo momento.
 
Abbiamo bisogno di qualcosa di più e quel qualcosa potrebbe essere la perforazione del supporto rialzista (trendline ‘A’).
Certo è che fino a che il trend di medio e di lungo periodo non saranno invertiti (l’indice dovrebbe perforare rispettivamente la 7+5 e la 25+5) i ribassisti non potranno esser completamente sereni.
 
Ad ogni modo, si fa un passo alla volta, con la dovuta calma.

Riccardo Fracasso

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