Partiamo subito col grafico del Ftse Mib:

Il nostro indice ha chiuso a 16.072 punti, registrando un +0,07%.
 
 
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Nell’ultimo articolo dedicato al Ftse Mib avevo affermato che l’ipotesi ribassista si sarebbe avvalorata nel caso di rottura del supporto (linea blu)  e di inversione dei trend di medio e di lungo periodo  (l’indice dovrebbe perforare rispettivamente la 7+5 e la 25+5).
 
Al termine della seduta appena conclusa, il Ftse Mib si ritrova leggermente sotto la 7+5 ed il supporto.
Sono senza dubbio elementi negativi, ma considerata l’esigua distanza, l’analisi tecnica ci impone di non poter escludere completamente l’ipotesi che tale movimento possa esser un semplice sforamento.
Ad ogni modo,non dovremo poi attendere molto per aver conferme o smentite in merito, considerato  che nella serata dovrebbero esser comunicate le decisioni da Bruxelles, che con ogni probabilità influenzeranno, in un senso o in un altro, i mercati.
Al momento resta l’incertezza.
 
Tuttavia, la giornata odierna, a dispetto di una performance insignificante, qualcosa di chiaro ce lo ha detto: il mercato, infatti, dopo esser salito di oltre un punto e mezzo rispetto alla chiusura di ieri, ha bruciato l’intero guadagno nella seconda parte della seduta, quella in cui solitamente entrano in scena le cosiddette mani forti.
In sintesi, sembra che gli investitori più grossi, non siano poi così ottimisti.
 
Comunque sia, pur rimanendo negativo, resto dell’avviso che sia bene attendere ulteriori conferme prima di dar per certo che il ribasso iniziato ieri possa proseguire.
 
 
Dalle ultime indiscrezioni appare sempre più concreta la possibilità che al termine del vertice saranno poche le decisioni prese, a causa delle difficoltà di raggiungere un’intesa tra le parti.
Sempre secondo le voci, sembra che la riunione si stia concentrando principalmente sulla situazione della Grecia e dell’Italia e che si stia parlando di ricapitalizzazione anche delle banche italiane.
Ma se ciò fosse vero, visto che i nostri istituti hanno nei loro bilanci molti più titoli di stato italiani che greci, l’ipotesi di ricapitalizzarli non vorrebbe dire che gli esponenti dell’Unione Europea considerino quantomeno concreta la possibilità che il nostro Paese possa, in futuro, cadere in default?
In tal caso, la situazione delle nostre banche non sarebbe granchè migliore di quelle francesi e tedesche (‘ricche’ invece di titoli di stato della Grecia).
 
E’ comunque bene ricordare che in questo ultimo mese abbiamo constatato l’inattendibilità delle voci.
Insomma…attendiamo di conoscere il contenuto del comunicato.
 
 
Riccardo Fracasso
 
 
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