Dopo la chiusura delle borse americane di giovedì (Giorno del Ringraziamento), ieri i listini hanno chiuso con tre ore di anticipo (19:00 ora italiana) rispetto al solito.
Nonostante l’orario ridotto, i mercati qualcosa di molto importante ce l’hanno dettto.

S&P; 500:

L’indice americano, giusto dopo la chiusura del nostro listino (17:30), ha virato, perdendo quanto stava guadagnando (+0,7%) e terminando le contrattazioni a 1.159 punti (-0,27%).
Quanto è stato perso dalle 17:30 in poi, ovviamente non ha inciso non è stato scontato dal nostro listino, ma inciderà lunedì.
La settimana, per lo S&P; si conclude con un pesante -4,69%.
 
Non vi sarà sfuggito che, a differenza delle ultime volte, non ho tracciato la consueta freccia verde di un ipotetico pull back.
Il motivo?
Semplice, al momento credo che, salvo interventi da parte delle autorità internazionali, l’unica ipotesi degna d’esser presa in considerazione sia quella di una prosecuzione del ribasso con obiettivo il precedente minimo segnato il 4 ottobre scorso (1.075 punti).
 
Certo, l’indice ha terminato le contrattazioni proprio a ridosso del supporto a 1.158 punti, senza violarlo, ma è anche vero che ha chiuso sui minimi di giornata, rendendone probabili di ulteriori nella seduta successiva.
Ma c’è di più: i minimi della seduta coincido anche con i minimi della settimana, rendendone probabili ulteriori nella prossima.
Attenzione, come più volte chiarito, i minimi non possono coincidere.
In parole semplici, il minimo che probabilmente sarà segnato lunedì, non potrà esser considerato anche il minimo settimanale.
Il minimo settimanale dovrà esser registrato in un altro giorno, e dovrà esser più profondo (non di pochi punti) rispetto a quello che eventualmente sarà segnato lunedì.
 
In questi mesi abbiamo avuto modo di apprezzare l’attendibilità della regola secondo la quale una chiusura nei pressi di un minimo/massimo ne anticipi altri nel periodo successivo.
Quindi abbiamo una regola che, seppur non infallibile (in borsa non ne esistono) è molto affidabile e se anche in tale occasione dovesse esser rispettata il supporto a 1.158 punti sarà rotto senza troppi indugi.
 
E poco importa se il Detrended ci segnala un buon ipervenduto, perchè in presenza di un trend così netto i mercati possono eccedere.
 
E se le cose dovessero realmente precipitare, persino la soglia a 1.075 punti potrebbe essere a rischio.
Ad ogni modo, monitoreremo un passo alla volta.
 
Era il 10 novembre quando per la prima volta identificammo il double repo ribassista, e se pensiamo che a quel tempo lo S&P; valeva 1.240 punti, possiamo sostenere che tale figura si sta dimostrando ancora una volta molto attendibile.
 
 
Riccardo Fracasso
 

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