Oggi Mario Draghi, presidente della BCE ha annunciato il taglio di uno 0,25 dei tassi di interesse, abbassandoli all’1%, riportandoli quindi ai minimi storici del 2009.
Quindi, a distanza di poco più di un mese (3 novembre) la Banca Centrale Europea riduce nuovamente i tassi.
Draghi ha sottolineato che la decisione non è stata unanime e che è stata presa a seguito di una discussione animata.
Con ogni probabilità gli oppositori sono stati i membri dei pochi Paesi forti (forse è il caso di dire meno deboli), più preoccupati dell’inflazione che della crescita.
Inflazione che secondo la Banca Centrale “rimarrà probabilmente sopra il 2% per diversi mesi ancora”.
Ricordiamo che l’obiettivo principale della BCE è proprio quello di contenere l’inflazione al di sotto del 2%.
Ciò premesso, il fatto che la BCE, decida di abbassare i tassi di interesse pur stimando un livello di inflazione superiore al 2%, la dice lunga sulla gravità della crisi.
In una situazione di normalità, i tassi sarebbero stati addirittura alzati.
 
Ma se per quanto riguarda la decisione sui tassi i Paesi meno in crisi sono rimasti delusi, sicuramente hanno apprezzato che Draghi abbia sottolineato che la BCE non acquisterà sul mercato secondario altri bond degli Stati in difficoltà. 
Ed ecco che le Borse hanno accentuato il ribasso, con la nostra è risultata la peggiore del listino.
Perchè proprio la nostra? Semplice, perchè l’Italia era quella che più di tutte necessitava del sostegno della BCE.
I rendimenti sono così ritornati a salire.
Si attendono novità dal vertice UE che si aprirà in serata.
 

Riccardo Fracasso

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