Vediamo subito la reazione del nostro mercato all’annuncio di Draghi:

Il nostro indice ha chiuso a 14.979 punti, registrando un -4,29%.

Ieri si era scritto, tra l’altro, che ritenevo “probabile che durante la seduta di domani (Ndr: oggi) l’indice si muoverà anche in territorio positivo.”.
A scanso di equivoci: l’aver sottolineato la parola ‘anche’ era un modo per evidenziare che la seduta non per forza si sarebbe mossa ‘solo’ al rialzo.
E, nonostante il risultato finale possa far credere al contrario, il grafico della seduta ci dimostra come effettivamente ciò si sia verificato (prima ora):

Successivamente si è scesi in territorio negativo, ma è stato l’annuncio della BCE ad accelerare la discesa.
 

Ultime sedute:

 
Dal punto di vista tecnico la seduta appena conclusa è stata sicuramente importante.
 
Unica nota positiva il detrended che ha smesso di indicare ipercomprato, ma allo stesso tempo non segnala nemmeno un ipervenduto.
 
Da rilevare inoltre i seguenti punti, ovviamente tutti negativi:
  • conferma del doppio massimo configuratosi  ieri;
  • conferma della figura di inversione ribassista (Engulfing Bearish) apparsa ieri;
  • la chiusura vicina ai minimi ne rende probabili ulteriori nella seduta di domani;
  • inversione al ribasso del trend di lungo periodo (quello di medio resta positivo);
  • ritorno dell’indice all’interno dell’ampio canale ribassista.
A proposito dell’ultimo punto andiamo ad osservare il seguente grafico:
Nella precedente occasione, peraltro unica, in cui il nostro indice è riuscito a mettere la testa oltre la trendline ribassista (retta continua rossa), si è poi riportato rapidamente al di sotto, generando una falsa rottura.
In nemmeno un mese il mercato è sceso di circa un 20% dai massimi (17.053 del 28 ottobre), scivolando fino a toccare 13.610 punti (25 novembre).
 
Proprio nella settimana in corso, l’indice ha dato vita ad un’altra falsa rottura.
A differenza dell’altra occasione in cui si disegnò una dark cloud cover, stavolta si è configurata una engulfing  bearish.
Nulla cambia, sono entrambe figure ribassiste, con l’unica differenza che la prima ha bisogno di conferme mentre la seconda no.
Ora, se il mercato non dovesse riportarsi rapidamente sopra la trendline ribassista, ci sarebbero buoni motivi per credere che il mercato possa crollare.
Abbiamo quindi un’impostazione grafica che non lascia spazio ad inutili speranze.
Le uniche speranze le si possono riporre nei confronti di qualche intervento da parte delle organizzazioni internazionali, il che non si può escludere, soprattutto a poche ore dall’apertura del vertice UE.
Non avendo la palla di cristallo non posso prevedere eventuali decisioni, per cui mi limito a dire che dal punto di vista del contesto economico e dell’analisi tecnica la situazione del nostro listino è estremamente cupa, ma è sempre bene non escludere mai l’annuncio di nuovi provvedimenti.
In sintesi, eventuali posizioni short vanno e andranno sempre accompagnate dall’uso disciplinato di stop loss o di trailing stop (non troppo vicini al prezzo).
 
Per chi volesse osservare per intero il canale ribassista, è sufficiente ritorni al primo grafico di questo articolo.
Iniziò il 2 maggio, ed allora le quotazioni erano sopra i 22.500 punti.
 
 
Riccardo Fracasso

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