In serata Bernanke ha comunicato che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse al livello attuale (0-0,25%)  fino ad almeno metà 2013.
 
Ha inoltre affermato che la Fed è “pronta ad utilizzare gli strumenti a sua disposizione per sostenere la ripresa economica nel contesto di una stabilità dei prezzi.”.
 
Siamo alle comiche.
Prima di proseguire nella lettura di questo post, vi chiedo  di andarvi a rivedere la prima parte dell’articolo ‘Bernanke: il solito disco rotto’ del 3 novembre.
 
Sono mesi che si ripete che la Fed è pronta ad agire, ma sono anche mesi che la stessa non fa nulla ed il mercato sembra finalmente non volersi più accontentare delle parole, pretendendo fatti concreti.
Per esser precisi oggi l’unico fatto concreto che gli investitori avrebbero accolto positivamente è l’annuncio della QE3, ma della QE3 nemmeno l’ombra, e qualcosa lo si poteva già immaginare durante la giornata osservando la forza del dollaro.
 
 
S&P; 500:
 
 
L’indice americano ha chiuso a 1.226 punti, registrando un -0,87%.
 
 
Ultime sedute:
 
 
 
Mi rendo conto che siamo appena a martedì e che manchi la parte più importante della settimana, ma la recente mancata rottura della media mobile a 200 giorni, unita all’immobilismo della Federal Reserve mi portano a credere che il ribasso evitato dall’intervento congiunto delle banche centrali (30 novembre), abbia ottime probabilità di concretizzarsi ora.
 
Ad avvalorare la mia convinzione l’odierna inversione al ribasso sia del trend di medio che di quello di lungo periodo.
A mio parere già questa settimana assisteremo alla perforazione convinta dell’area di supporto (1.220-1.230).
 
 
Riccardo Fracasso
 
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