Il grande sospetto
Si usa dire ‘pensare a voce alta’, ed è un po’ quel che farò io con questo post in cui, seppur scrivendo, condividerò con voi quel che sono i sospetti sul 2016 che mi frullano in testa da qualche giorno.
Sospetti che, va da sé, potranno svanire nel nulla in futuro, ma che attualmente sono giustificati dalle conseguenze grafiche riportate dai mercati a seguito dall’ondata di vendite abbattutasi nelle prime settimane di Gennaio.
Il nostro scopo (non sempre raggiungibile) è quello di comportarci in un modo quanto più simile a quello della mano primaria, per cui risulta importante capirne le intenzioni.
L’entità della correzione e le parole di Draghi dovrebbero favorire un rimbalzo (presumibilmente già avviato) che, seppure non necessariamente privo di oscillazioni negative al suo interno, dovrebbe rivelarsi abbastanza corposo e, forse, prolungarsi per qualche mese.
Tuttavia, proprio l’entità della correzione ha intaccato lo scenario grafico.
Partiamo dal Ftse Mib:
Un trend rialzista implica la presenza di una sequenza di massimi e, soprattutto, di minimi crescenti.
Il recente minimo allineato con quello del 2014 interrompe la sequenza di minimi crescenti.
Pertanto, come riferimento di lungo termine siamo stati costretti a sostituire la rassicurante forchetta rialzista che ha governato egregiamente il rialzo avviatosi nel 2012, col più neutrale supporto statico in area 17.700 punti.
Il pericolo fondato è che il rimbalzo, considerata la distanza che separa i prezzi dal precedente massimo (Luglio 2015 = 24.157 punti), difficilmente sarà in grado di superarlo.
Più probabile un massimo decrescente, un ulteriore aspetto negativo che andrebbe ad aggiungersi alla recente incapacità dell’indice di segnare un minimo crescente.
Per di più, a quel punto prenderebbe sempre più forma un potenziale e preoccupante testa e spalle ribassista.
Ora passiamo all’indice americano, con quello che potremo definire il ‘grafico del sospetto’, già proposto sabato:
Dall’Ottobre del 2014 lo S&P 500 è ingabbiato all’interno di un trend laterale.
Il POC posizionato nella parte alta del range laterale, per quanto non rappresenti una sentenza definitiva, suggerisce di prendere in seria considerazione la possibilità che le intenzioni della mano primaria siano quelle, non appena lo riterrà opportuno, di far cedere il supporto (area 1.820) con probabile ulteriore violenta estensione ribassista (target area 1.500-1.600).
Le motivazioni di tale scenario, per quanto rappresenti una semplice ipotesi in cerca di conferme, sarebbero da ricercare nella presunta volontà della mano primaria, in presenza di un mercato obbligazionario indubbiamente sconveniente, di ampliare i margini di salita del mercato azionario, prima di fare il proprio ingresso.
Con ogni probabilità, un simile crollo implicherebbe un deciso sgonfiamento della leva (margin debt), e consentirebbe di ripartire con meno eccessi che attualmente rappresentano un elemento di rischio.
Non si sta comunque pensando che una correzione così profonda prenderà corpo a breve, anzi, in questa fase dovremmo assistere ad un buon rimbalzo.
Se dovesse effettivamente concretizzarsi questa ipotesi, si presenterebbe un’eccezionale opportunità sul mercato azionario con margini di rialzo molto ampi, sempre che si giunga all’appuntamento liquidi.
Per il momento prendete questo post per quel che è, un mio pensiero a voce alta che ho voluto condividere con voi.
Torneremo a parlare di stretta attualità nel fine settimana.
Riccardo Fracasso
24 Responses to Il grande sospetto
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Ciao Riccardo, la vedo come te…
Buona giornata.
Riccardo.
Ciao Riccardo. Innanzitutto ti ringrazio per i tuoi post e per aver condiviso i tuoi pensieri con noi tuoi lettori, cosa che non saresti certo obbligato a fare e per la qual cosa ti apprezzo molto.
Parlando di mercati, leggo in questi giorni di possibili rialzi anche corposi dell’indice.. io mi/ti faccio un paio di domande.. è davvero possibile che l’indice italiano possa effettuare un rialzo così corposo vedendo un’America così sottotono? Inoltre, il rimbalzo fin dove potrebbe spingersi? A riguadagnare i 20500 punti area considerata prima di forte supporto (area sulla quale penso molti avranno acquistato), oppure di più (magari 21000) o persino meno (20000 punti).. mi rendo conto che nessuno può prevedere il futuro, ti chiedo comunque cortesemente una spassionata opionione.
Grazie mille Riccardo!!
A presto!
Ciao Fausto,
è sempre piuttosto probabile un rialzo isolato del nostro indice con contestuale discesa della borsa americana.
Ciò premesso, pure sull’indice americano io sono portato a vedere un buon recupero.
In merito agli obiettivi, ho illustrato il mio pensiero la scorsa settimana: http://finanzaedintorni.info/2016/01/22/ftse-mib-grande-recupero/
Ad ogni modo, si tratta di target che potrei modificare se l’andamento del mercato mi offrisse ulteriori elementi da valutare.
L’idea di fondo è comunque quella di un buon rimbalzo (probabilmente già avviato dai minimi della scorsa settimana), seppur non privo di sedute negative.
Saluti.
Riccardo
RICCARDO Ciao . Grazie per il POST ,sul quale concordo al 100%.
Anche se giustamente sulle parole di DRAGHI mi permetto di inviarti varie considerazioni su quello che considero
il grande MALATO del nostro MERCATO.
Parliamo di BANCHE ITALIANE .
La mia sensazione è che alla opinione pubblica venga trasferita una fotografia molto sfuocata di quello che è il reale stato di salute del sistema bancario.
Con grande approssimazione e da fonti giornalistiche si può stimare in 200 miliardi il monte dei crediti dubbi, tra sofferenze e inesigibili.
Ancora fonti giornalistiche stimano che le banche ne abbiano già svalutati per circa 100 miliardi, intorno al 50% del loro valore.
Nel caso di MPS ,sempre fonti giornalistiche , la percentuale sale a circa i due terzi: su 50 miliardi in portafoglio dunque le potenziali ulteriori perdite sono tra i 15 e i 20 miliardi, su un valore di mercato della
BANCA MPS di poco più di due.
Nel caso della Banca Senese il problema è almeno conosciuto ma vi sono banche, come il Banco Popolare dove la percentuale di svalutazione è molto più bassa, intorno al 40%, senza che necessariamente la qualità del portafoglio sia migliore (SEMPRE FONTI FINANZIRIE E GIORNALISTICHE) .
Se guardiamo alle IPOTESI circolate sulla base della proposta di fusione con BPM c’è la speranza di una probabilità di cessione del portafoglio crediti dubbi, non una sinergia industriale.
La spartizione ,sempre fonte giornalistica ,delle poltrone tra il management dei due istituti è già decisa per cui se gli azionisti o la UE non si oppongono, il piano otterrà tutto il sostegno del governo.
Nel nuovo piano presentato da Padoan, lo stato darebbe garanzie, che le banche pagherebbero, per quanto richiesto dalla UE intorno al 1% (le banche chiedono molto meno ma perchè non si configurino come aiuti di stato è difficile che possano ottenere condizioni molto più favorevoli), dietro cessione dei crediti ad una loro propria bad bank, che li comprerebbe con soldi prestati dall’istituto cedente…SIC…SIC…, come possiamo notare un piccolo SCHEMA PONZI.
Poichè le bad bank non sarebbero indipendenti dal cedente è probabile che gli istituti cedenti siano propensi a cedere il portafoglio, che dopo le svalutazioni già effettuate sarebbe a bilancio a circa 100 miliardi complessivi, a valori non molto inferiori. La mia opinione personale è che se le bad bank fossero indipendenti acquisterebbero invece il portafoglio ad un valore intorno al 20%, portando ad ulteriori perdite a bilancio per le banche cedenti di circa 60 miliardi. LA SITUAZIONE CHE NESSUNO SI PUO’ PERMETTERE .
La mia OPINIONE è che il mercato delle obbligazioni subordinate, ora totalmente illiquido è andato proprio a finanziare la prima svalutazione dei crediti dubbi.
Complessivamente dovrebbe valere circa 80 miliardi e i crediti in portafoglio sono stati svalutati per 100, i 20 mancanti corrispondono grosso modo agli aumenti di capitale fatti dal sistema bancario negli ultimi due anni.
Draghi dice che non chiederanno altri soldi alle banche proprio perchè le subordinate sono assimiliate a patrimonio quindi tecnicamente le banche hanno ripianato l’ammanco a livello di patrimonio netto con strumenti in larga parte illiquidabili da chi li detiene se non sopportando altre perdite.
Vi è poi il bail-in dove sostanzialmente correntisti sopra i 100 mila euro e detentori di obbligazioni subordinate saranno trattati alla pari: scompare la distinzione tra raccolta diretta e indiretta.
Quelli sotto i cento mila possono contare tecnicamente sul fondo di garanzia che però non ha un euro in cassa, solo l’impegno, volontario, degli aderenti di dotarlo di poco più di un miliardo di euro in caso di bisogno, contro i 200 miliardi di depositi bancari.
Il Fondo di Garanzia non garantisce dunque neanche questi depositi.
Mi DOMANDO : ma perchè il mercato se ne accorge solo ora?
La situazione non è molto peggio di uno o due anni fa eppure allora tutti compravano banche italiane.
Probabilmente ,opinione personale ,perchè di fatto ora a vendere titoli delle banche non ci sono gli speculatori, ma gli stessi correntisti che con il bail-in chiudono conti e abbandonano l’istituto.
Nel caso delle forti vendite su MPS e Carige, sono stati proprio i piccoli risparmiatori a vendere mentre nei precedenti crolli si trattava in gran parte di istituzionali.
In questo caso dunque il divieto di vendite allo scoperto non serve a niente.
Mi/TI pongo ancora una domanda:
Perchè allora i piccoli risparmiatori non sono stati preparati alla introduzione del bail in con largo anticipo?
MI RISPONDO :
Perchè non avrebbero in quel caso sottoscritto nè le obbligazioni subordinate nè gli aumenti di capitale di Carige e Mps… SBAGLIO???
Allora c’è davvero da chiedersi :
quale sconto dovranno offrire Veneto e Vicenza perchè gli aumenti non rimangano sui libri di chi garantisce i consorzi, Intesa e Unicredit, che già troppo hanno dato con le quattro banche commissariate?
Certo che tutto quanto ho scritto si basa su fonti che come anche TU hai più volte evidenziato possono anche essere pilotate ….
In ogni caso questo è quello che mi frulla in testa da dopo gli ultimi aumenti di capitale di MPS e CARIGE.
Queste mie preoccupazioni sono via via aumentate dopo il
FALLIMENTO del 4 BANCHE (che il nostro GOVERNO ha indicato come SALVATAGGIO ) e l’ENTRATA in vigore della NORMA EUROPEA del BAIL-IN .
DRAGHI nella CONFERENZA STAMPA DELLA BCE di giovedì scorso e nell’intervento (più cauto ) di ieri sera presenziando ad un avvenimento alla BORSA DI FRANCOFORTE tra le altre cose ha sottolineato gli impegni della Bce “per il bene dell’eurozona intera” (SUBITO AGGIUNGENDO CHE PER DARE UNO SLANCIO ALLA RIPRESA OCCORRE CHE ANCHE GLI ALTRI FACCIANO LA LORO PARTE ) .
Queste frasi /dichiarazioni ad effetto non fanno altro per quanto mi riguarda di lasciarmi molto perplesso .
Anche se devo dire che in passato hanno sempre funzionato dando la possibilità alle varie ISTITUZIONI EUROPEE di “ACQUISTARE TEMPO ” per poter INTERVENIRE e cercare di risolvere le varie PROBLEMATICHE ……
Lo sarà anche per il caso del nostro SISTEMA BANCARIO
o dovremo sottostare ad un commissariamento fino ad oggi
evitato?
Scusandomi per la lunghezza lascio alla TUA discrezione
se pubblicare o meno questo mio sfogo personale e se lo ritieni opportuno una TUA opinione sarà come sempre ben apprezzata.
Grazie Buona Giornata e Buon Lavoro
Maurizio
Salve Maurizio,
non devi scusarti perché ritengo la tua ricostruzione ricca di informazioni utili a tutti e quindi molto interessante, come peraltro quella del tuo precedente commento in merito a Draghi.
L’attuale copertura delle banche italiane dei crediti in sofferenza quasi al 50% (ho letto il 46% recentemente, percentuale che sfiora l’88% se si contano le garanzie collaterali) è in linea con quella delle banche europee.
Il problema (che ho appreso da un bell’articolo) non è quindi il livello di copertura ma nei tempi di recupero (addirittura 7-8 anni).
Ad ogni modo, è bene non cadere nell’errore di credere che il sistema bancario italiano sia peggiore degli altri.
Nei vari stress test i derivati sono stati considerati un asset sicuro, e guarda caso l’esposizione del settore bancario tedesco è molto più consistente del nostro.
Tale ‘discutibile’ scelta ha consentito alle banche tedesche di risultare dai test più solide di quanto effettivamente sono.
Il problema di una banca, al di là dei bilanci, risiede nella fiducia.
Fino a che c’è fiducia, a parte casi estremi, una banca è destinata a vivere.
Personalmente ritengo che le banche tedesche abbiano qualche ‘tutela’ in più (vedi regole dello stress test) che le consentono di raccogliere maggior fiducia rispetto, per esempio, al nostro settore.
Inoltre, per quanto sia sempre bene ipotizzare anche lo scenario peggiore, al tempo stesso è giusto ricordare che non necessariamente tutti i crediti in sofferenza sono destinati a non essere riscossi (stiamo comunque parlando di una svalutazione che è già del 46%).
E’ giusto ricordare anche che il nostro settore bancario è già stato fortemente penalizzato dal mercato se lo si confronta con quello tedesco.
Sono d’accordo che in una situazione di discesa dei mercati il nostro settore tremerà più di quello tedesco (anche semplicemente perché fa parte di un’economia più debole), ma nel momento in cui si salirà in modo deciso (forse nel 2017), le potenzialità saranno proprio lì da ricercare.
Riccardo
buonasera Riccardo, grazie infinite. Condivido pienamente il pensiero a voce alta, aspettavo anche io conferma del testa spalle in formazione. aree sopra i 20400 sono da monitorare con estrema cautela. saluti
Prego buona serata.
Riccardo
Ohibò !
Ho avuto un sobbalzo. Abituato all’analisi grafica e tutt’al più a quella “logica”, di fronte a un’analisi “dietro-logica” mi sono stropicciato gli occhi.
Ma come ?
Ho perfino ricontrollato di essere sul sito giusto 🙂
Eh beh, sta di fatto che sembra congegnata apposta per dissuadermi dal mio proposito di non farmi risentire fino a Pasqua se non altro perché assomiglia in modo molto indiretto e sicuramente involontario a una sorta di mia “riabilitazione”…
Ciao.
Firmato : il “disonesto intellettuale ” Andrea 🙂
Ciao Andrea,
premetto che, come sei intervenuto oggi, sarebbe stato bello l’avessi fatto anche qualche giorno fa per ammettere che il crollo del settore bancario italiano non era dovuto al fatto che non scontava i crediti in sofferenza, ma più semplicemente era causato dalla disinformazione che parlava di un’indagine ai danni dei soli 6 istituti di credito italiani.
La copertura dei crediti in sofferenza è pari al 46%, in linea con quella europea.
Proseguiamo.
Io ora provo a spiegarti ma tu dai un valore al tempo che dedico nel risponderti leggendo quanto scrivo per CAPIRE e non necessariamente per contestare, altrimenti mi ritrovo periodicamente costretto a ripeterti concetti (anche elementari) scritti e riscritti più volte come farò in questo commento.
Se rilevo la volontà di capire posso ripetermi anche dieci volte, ma in caso contrario mi arrendo.
Innanzitutto preciso che ho, seppur prematuramente, condiviso un’ipotesi che sarà bene valutare nel tempo se prenderà consistenza o meno.
La classica ipotesi da tenere sul tavolo di lavoro che, peraltro, non riguarda l’immediato e che nel frattempo potrebbe venir meno o avvalorarsi in funzione di quel che è lo sviluppo dei mercati.
Il mio obiettivo è quello di capire le intenzioni della mano primaria ed il suo posizionamento, e se emergono nuovi elementi ne devo tener conto (questo potrebbe anche esser un suggerimento cui potresti farne tesoro … ).
Ho sempre spiegato come il mio metodo combina l’analisi grafica con quella logica, ed anche in questo post l’ho rispettato.
Se entrambe le analisi mi indicano la stessa direzione, lo scenario che reputo più probabile (NON quello certo) è chiaro, in caso contrario devo fare altre valutazioni.
Nessuna dietrologia, tant’è che s’è sempre preso in considerazione ed evidenziato (soprattutto in sede di check up) anche gli elementi contrari allo scenario previsto che quindi, ci tengo a ri-sottolineare (anche se non dovrebbe esser necessario, ma a quanto pare lo è) non li si è certamente scoperti ed elencati oggi, ma forse ti è sfuggito.
Non s’è certamente cambiato opinione sul fatto che la carenza di alternative rappresenta un aspetto favorevole (è un concetto incontestabile e che non ho inventato io) e resto convinto che ogni correzione rappresenta tuttora un’occasione di acquisto in questa situazione.
Tuttavia, l’evidente problema (che pensavo ovvio) è stabilire quanto profonda possa essere la correzione.
Ovviamente, nel momento in cui qualcosa cambia, chi fa analisi deve prenderne atto senza intestardirsi sulle proprie idee che erano fondate (e magari corrette) su un quadro che però è evidentemente diverso (mi spiace tornarci ancora una volta, ma tu da oltre un anno sei perennemente ribassista, anche quando il quadro che avevi sotto gli occhi cambiava… vedi QE europeo).
Provo a spiegare con un esempio pratico: solitamente agli stop è consigliabile controllare due volte per parte se sopraggiunge qualcuno.
Se alla prima non vedi auto, ma alla seconda vedi un tir, sei costretto a cambiare l’idea iniziale di partire perché lo scenario nel frattempo è cambiato.
Stando nella metafora, dai vari commenti che mi hai scritto, invece, sembri più il tipo che per testardaggine preferisce partire anche col tir in arrivo, o che magari preferirebbe che il sottoscritto si comportasse così (il massimo della rigidità, quando nei mercati è consigliabile l’esatto opposto, l’elasticità).
In presenza di una trendline rialzista ha senso fare determinate considerazioni, in presenza di trendline laterali se ne fanno altre che possono anche essere ben diverse o quantomeno portare ad assegnare un maggior peso a scenari precedentemente meno probabili.
Pertanto, modificare la visione nel caso in cui il quadro che si ha di fronte è cambiato rientra nella normalità e trovo abbastanza ‘curioso’ (per non dir altro) ‘stropicciarsi gli occhi’ per questo.
Buona serata.
Riccardo
Riccardo io la penso cosi:
Assisteremo al rimbalzo fino a 20200/20500 che dovrebbe esaurirsi i primi di febbraio dopo si va a ritestare area 17500/17700. E i primi di marzo grazie a Draghi si dovrebbe vedere un bel rimbalzo fino a luglio dove forse si potrebbero vedere massimi.
Ciao Stefano,
è un’ipotesi che ci sta come altre che magari possono presentare qualche differenza nella tempistica e nella profondità della correzione intermedia.
Riccardo
Buonasera Riccardo e grazie per l’intervento infrasettimanale! Ti chiedo una cosa per piacere… quale è il “livello minimo al rialzo” affinché si realizzi il testa e spalle ribassista? Non so se mi sono spiegato… intendo fin dove deve salire per ripartire al ribasso affinché la figura si completi…? Grazie in anticipo per l’attenzione, Filippo
Ti sei spiegato bene Filippo.
Non esiste una regola fissa, semplicemente deve essere ben visibile sul grafico.
Approssimativamente c’è chi indica la metà tra il massimo della testa ed il successivo minimo (in tal caso sarebbe a 21 mila punti) ma io ti invito a non assegnar troppo peso a tale indicazione e a non dar per certo un testa e spalle ribassista.
S’è voluto, confidando nella vostra capacità di interpretare nel giusto modo il contenuto del post, metter sul tavolo un’ipotesi che necessita di molte conferme (costruzione spalla, rottura neck line) che potrebbero anche non arrivare.
Buona serata.
Riccardo
Ciao a tutti,
il TSR potrebbe anche nn concretizzarsi, ma la sostanza della questione nn cambierebbe più di tanto: i mercati erano tesi come una corda di violino e le mani primarie stanno realizzando strategie distributive al fine di crearsi spazi d’ingresso che garantiscano margini + ampi. Tutto a spese del parco buoi o piccoli investitori professionisti.
Che ci piaccia o no è la peculiarità dei mercati, pertanto concordo con Riccardo nel trovare la chiave di lettura più verosimile possibile… le sardine si salvano solamente rimanendo in scia allo squalo.
Quanto all’argomento banche, bad or good, alla fine della fiera è solo un restyling che nn produrrà nessun effetto, in quanto se i crediti sono inesigibili, nessuno riuscirà a riscuoterli. Con ogni probabilità si dovranno poi salvare le “bad bank”, oppure lasciarle fallire, non vedo la grande differenza. A meno che nn si trovino “escamotage” (truffe) simili a quelle dei mutui subprime, impacchettando i crediti come sottostanti a prodotti finanziari/assicurativi e rifilati ai risparmiatori del pianeta, scambiando carta straccia con denaro fresco… +/- come fevero il Gatto e la Volpe con Pinoccchio a campo dei miracoli.
Perdonate la franchezza…
Riccardo.
Ciao Riccardo,
in merito alle bad bank è presto per fare ipotesi ma è possibile sin d’ora qualche riflessione.
Le banche, chi più chi meno, hanno già svalutato nei propri bilanci i crediti in sofferenza.
Con l’eventuale cessione alle bad bank sarà importante capire se ed in che misura dovranno ulteriormente svalutare.
Ovviamente quanto più elevata sarà la svalutazione quanto più sarà la perdita da registrare in bilancio.
Non è detto che i riflessi sulle quotazioni siano negativi, perché, visti i prezzi molto più bassi rispetto ai massimi storici, potrebbero già scontare scenari molto penalizzanti.
E’ vero che il problema passerebbe alle bad bank ma è altrettanto vero che l’eventuale cessione di tali crediti porrebbe la parola fine ad una questione negativa eliminando l’incertezza, il che rappresenterebbe un aspetto positivo.
Per cui gli effetti (almeno sulle banche) ci saranno e dipenderanno, ripeto, dal grado di svalutazione con la quale saranno ceduti i crediti.
Inoltre, va detto che non si può dar per scontato che il 100% dei crediti in sofferenza siano persi.
Non escludo che le bad bank cederanno i crediti cartolarizzati, anzi.
Inoltre, nel caso di eventuali perdite sarà lo stato (quindi noi contribuenti) a fare da garante.
Riccardo
Ciao Riccardo, è un sospetto che, purtroppo, ho da qualche giorno pure io. In questa ipotesi di medio lungo/lungo credo che la chiave potrebbe trovarsi nel quadro intermarket. Il rebus che mi circola nella testa è questo: petrolio ai minimi (non per calo domanda), dollaro molto alto che per altro non ha reagito all’aumento tassi usa (sarà stato scontato dal mercato ma solo 9 mesi fa era a 1,04), oro ai minimi (che dà leggeri segnali di ripresa peró). Le aziende americane molto probabilmente chiuderanno l’anno scorso (vedi Apple primo calo vendite dal 2003) con calo utili per via del dollaro forte. Ora credo che aumentino di molto le probabilità che il dollaro possa incominciare quanto meno a rintracciare, facendo salire le materie prime e stornare le borse… L’unico solievo nel frattempo potrebbe essere l’aumento del QE a marzo.
Buona giornata Oleh.
Giustamente ogni ipotesi va valutata col tempo.
Riccardo
Ciao Riccardo, mi permetto di dare qualche numero anche io
1) target del ribasso in area 16500-17000 punti.
2) Gran rimbalzo del mercato fino a settembre-ottobre (Renzi per ottobre farà il referendum sulle riforme costituzionali e l’idea è che ci arriveremo con mercati al rialzo) ma non mi attendo la rottura di 24157 top del 2015 ma al limite la chiusura del gap aperto a 23698 punti e poi nuovo crollo del mercato con obiettivo 12300 punti. Grazie e buona continuazione.
Grazie per il tuo contributo Ursulina e complimenti per la tua precedente previsione ribassista realizzatasi.
Buona giornata.
Riccardo
Grazie Riccardo, voglio fare una precisazione a scanso di equivoci: il target a 16500-17000 punti può essere raggiunto anche a marzo e non necessariamente nell’immediato.
Un saluto
Prego, io ad ogni modo non escluderei anche la possibilità di fare un minimo crescente dopo il rimbalzo attuale (ammesso sia effettivamente partito), per poi registrare un massimo crescente ed infine crollare.
Ma sono tutte ipotesi che a mio avviso lasciano il tempo che trovano… molto meglio ‘vivere alla giornata’.
Ciao
Riccardo
Ciao Riccardo, ti volevo chiedere se nella tua operatività non analizzi mai gli open interest sugli indici?
Ciao Oleh, no.
Riccardo