Nelle ultime ore, a margine dell’incontro tra il nostro ministro del Tesoro Padoan e la Commissaria UE alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, stanno emergendo i dettagli (in attesa di conferme) in merito alla creazione della bad bank

Innanzitutto va specificato che le bad bank saranno più d’una (il che consentirà di ripartire il rischio tra più parti) e saranno garantite (dietro pagamento) dallo Stato.

Il pagamento di tale garanzia consentirà di ovviare alla normativa europea che vieta l’aiuto di Stato.

L’impressione è che in futuro il rischio sarà ulteriormente collettivizzato con l’immissione di tali crediti (o almeno di una parte di essi) sul mercato.

La svalutazione media con la quale le banche (quelle quotate in Borsa) stanno contabilizzando i crediti in portafoglio è pari al 46% , in linea a quella del settore europeo.

Pertanto, chi più chi meno (MPS addirittura il 65%) ha già svalutato in maniera significativa i crediti in sofferenza.

Il programma di gestione dei crediti studiato prevede la cartolarizzazione dei crediti e la cessione degli stessi alle bad bank.

Importante sarà conoscere a che prezzo saranno trasferiti.

Nell’eventualità (probabile) in cui le banche vendessero ad un valore inferiore a quello attualmente contabilizzato, saranno costrette a registrate nuove perdite in bilancio.

Pertanto, quanto più elevata sarà la svalutazione quanto più sarà la perdita da registrare in bilancio.

Ovviamente è preferibile, per le banche, un cessione a prezzi elevati.

Ad ogni modo, non è detto che i riflessi sulle quotazioni saranno negativi.

Innanzitutto va sottolineato che la borsa si muove in anticipo e che le performance dei titoli del settore bancario italiano degli ultimi 6/7 anni è stata decisamente inferiore rispetto, per esempio, a quello tedesco; ciò significa che le attuali quotazioni scontano già scenari molto penalizzanti … resta da valutare quanto.

Inoltre, la cessione di tali crediti porrebbe la parola fine ad una questione negativa eliminando l’incertezza ed enfatizzandone il rimedio.

In più occasioni abbiamo avuto modo di constatare come quando si sposta l’attenzione dai problemi agli interventi per fronteggiarli, il mercato salga (vedi QE).

Molto dipenderà anche dal contesto, dal sentiment, dalla volontà della mano primaria, ma nel lungo periodo la risoluzione del problema non può che rivelarsi un aspetto positivo.

Riccardo Fracasso

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25 Responses to Bad Bank: accordo

  1. RENZO ha detto:

    Riccardo grazie infinite per la tua sempre sollecita e chiara informazione anche sui fatti dell’attualita’ o degli eventi non solo economici che chi come me ad esempio non sempre riesce a tradurre con la necessaria competenza .
    Grazie ancora per il tuo lavoro a beneficio di tutti noi ,non esito a riconoscere che seguendoti ho evitato molti miei errori abituali , con grande stima , Renzo.

  2. Simone ha detto:

    Un applauso alle tue considerazioni.
    Ciao

  3. roberto ha detto:

    ottima relazione grazie per i Tuoi continui aggiornamenti.peccato che il Tuo intervento non si estenda al forex,in particolare valute emergenti, sarebbe certamente un grande contributo. sinceri saluti.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Prego Roberto,
      mi spiace ma dovendo fare delle scelte per motivi di tempo, le stesse sono ricadute principalmente su Ftse Mib e S&P 500, per privilegiare il mercato domestico e quello più importante al mondo.
      Saluti.
      Riccardo

  4. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao .Grazie per la TUA risposta di ieri al mio POST.
    A proposito della Bad Bank e al TUO POST concordo su quelli che penso siano i passaggi più importanti :

    A )Pertanto, quanto più elevata sarà la svalutazione quanto più sarà la perdita da registrare in bilancio .
    B )Innanzitutto va sottolineato che la borsa si muove in anticipo e che le performance dei titoli del settore bancario italiano degli ultimi 6/7 anni è stata decisamente inferiore rispetto, per esempio, a quello tedesco; ciò significa che le attuali quotazioni scontano già scenari molto penalizzanti … resta da valutare quanto.
    C )Inoltre, la cessione di tali crediti porrebbe la parola fine ad una questione negativa eliminando l’incertezza ed enfatizzandone il rimedio.

    La mia paura è che come per l’OMT quanto ad oggi conosciamo di questo ACCORDO non sia altro che un MECCANISMO fatto per non poter essere usato con gli “ATTREZZI ITALIANI” (by Mr PADOAN).
    Cerco di spiegarmi

    L”accordo steso ieri tra ITALIA e UE in merito ai crediti incagliati “SU TUTTI I MEDIA NAZIONALI” è stato speso come un SUCCESSO OTTENUTO DAL NOSTRO GOVERNO ma credo ,opinione personale ,l’Italia non ha ottenuto alcuna concessione.
    100 punti base e a crescere il costo per la garanzia di Cdp e solo per i CREDITI SENIOR…..

    Il meccanismo di garanzia ha un costo progressivo in modo da incentivare gli istituti ad agire velocemente, ma accedervi equivale alla insolvenza almeno per
    le BANCHE SOSPETTE che tutti NOI conosciamo.
    Ogni istituto potrà fare la sua BAD-BANK accedendo ad una garanzia statale per la cessione dei CREDITI, ma solo per quelli SENIOR , ad un costo che le banche volevano di 20 punti base e invece sarà di cento come richiesto dalla UE.
    Attraverso questa garanzia la Bce li potrà teoricamente comprare all’interno del meccanismo di QE, anche se oggi ,FONTI GIORNALISTICHE FINANZIARIE , la quota destinata all’Italia è già satura.
    Il MECCANISMO non lascia molto spazio di manovra alle BANCHE IN DIFFICOLTA’ che dovrebbero spendere centinaia di milioni di euro per accedere ad una GARANZIA che comunque non le libera dalla parte di CREDITI PEGGIORI. Rimane poi da vedere se la cessione a prezzi di attuale contabilizzazione, che è l’unica possibilità per fare in modo che le cessioni non generino ulteriori insostenibili perdite a conto economico , renderà effettivamente appetibile l’acquisto di questi CREDITI da parte degli operatori di mercato.
    Non tutti infatti possono essere comprati dalla BCE.
    Come DICEVO IERI si “ACQUISTA TEMPO “con un accordo di facciata.
    La stessa UE è ben conscia del RISCHIO di trasmettere al mercato la PERCEZIONE della INSOSTENIBILITA’ della situazione.
    Mia opinione personale è che ” L’ ECONOMIE VIVONO DI REALTA’E NON COME I MERCATI DI ASPETTATIVE “.
    Dico questo perché ieri sera APPLE ( risultati sono come sempre eccellenti.. ) fornisce un quadro di salute sulle ECONOMIE MONDIALI davvero drastico.
    In ECONOMIE ormai trainate solo dai CONSUMI, ora che la Cina non è più il motore per gli investimenti, il termometro fornito dalla prima azienda nel largo consumo al mondo vale ,a mio modo di vedere , di più delle improbabili previsioni delle banche centrali.
    Il titolo oggi aprirà pesantemente in ribasso ma va dato pieno credito al MANAGEMENT DELLA SOCIETA’ per avere fornito un quadro realistico e fuori dal coro .
    Continuare a fornire all’ opinione pubblica (come da noi per il settore bancario) uno scenario decisamente scollato dalla realtà, abitudine consolidata delle banche centrali, non aiuta ad intraprendere le necessarie misure correttive.
    Al di là delle mie “PATURNIE MENTALI “concordo anche con la tua conclusione:

    “Molto dipenderà anche dal contesto, dal sentiment, dalla volontà della mano primaria, ma nel lungo periodo la risoluzione del problema non può che rivelarsi un aspetto positivo.

    Mi rendo conto che mi sono prolungato anche oggi in una visione forse troppo negativa …
    Spero proprio di sbagliarmi.

    Come sempre grazie in anticipo se ti sarà possibile per una TUA opinione .
    Buona Giornata e Buon Lavoro
    Maurizio

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Maurizio,

      ci sono dettagli che onestamente io per non ho letto.
      Probabilmente mi è sfuggito ma per ora non ho letto che necessariamente le bad bank siano create dalle banche rispettive banche ma che possono essere soggetti terzi.
      Inoltre non ho letto che sia previsto un acquisto da parte della BCE ma da parte delle bad bank che, probabilmente, dovranno trovare il modo per raccogliere la liquidità (probabilmente attraverso le banche stesse).
      L’operazione ad ogni modo se da un lato probabilmente obbligherà le banche a metter in bilancio ulteriori perdite dall’altro consentirà loro di smobilizzare importanti somme diversamente incagliati.
      Però siamo alla fase iniziale in cui lo stesso Padoan ha detto che rivelerà successivamente ulteriori dettagli.

      Riccardo

  5. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao e Grazie
    Quando parlo del riacquisto della BCE specifico “TEORICAMENTE”

    In tutti casi concordo sul fatto che siamo solo alla fase iniziale ……
    Attendiamo PADOAN e i suoi chiarimenti
    Buon Lavoro Maurizio

  6. piergiorgio ha detto:

    bouonasera, a mio avviso si tratta comunque di un passo avanti significativo che chiude una vicenda durata troppo a lungo nell’incertezza.
    Certamente, al di là dei dettagli tecnici precisi, già si capisce sin d’ora che qualche perdita (ulteriore rispetto a quanto sin qui contabilizzato) le banche la dovranno subire e far emergere per forza in bilancio per la cessione di questi crediti incagliati o in sofferenza.
    Infatti la garanzia di stato c’è, ma per non configurare aiuto di stato, essa non verrà erogata grauitamente ex lege, bensì le banche dovranno comprarsela pagando si dice un prezzo di mercato (articoli di giornale come sul sole24ore indicano già anche i parametri tecnici per questa valutazione): pertanto se il prezzo della garanzia sarà davvero di mercato non vi è dubbio che le banche ci perderanno.
    Tuttavia vorrei sottolineare 2 cose a mio avviso importanti:
    1) un conto sarebbe stato cedere i credti alla(/e) bad bank direttamente a prezzi di mercato ALTRO E BEN DIVERSO CONTO è cederli più o meno ai prezzi contabilizzati in bilancio attualmente (grazie al “sostegno” della garanzia statale) e pagare la garanzia a prezi di mercato.
    la differenza è notevole anche se non immediatamente intuitiva.
    Infatti nel primo caso tu banca devi per forza registrare subito la perdita secca (per es. credto svalutato al 45% in bilancio, lo puoi cedere a prezzi di mercato a dir tanto al 20%=perdita secca 25% di quel credito moltiplicato per tutto il monte dei credti di cui ti vuoi liberare).
    Nel secondo invece, grazie alla garanzia, tu riesci a cedere il credito a un valore presumibilmente ben superiore a quelli di mercato proprio perchè garantito dallo stato: certo la garanzia la paghi ma siccome la garanzia, finanziariamente parlando, ripartisce e diluisce il rischio nel tempo (della serie=se un domani quel credito esperite tutte le procedure ecc. ecc. risulterà insolvente o comporterà un perdita sopra una certa soglia solo allora scatterà ecc. ecc.) lo sposta al momento futuro in cui si saranno esperiti tutti i tentativi di recupero, essa non costa pur a prezzi di mercato quanto costerebbe la differenza fra il valore di libro del credito in sofferenza e il suo valore di mercato in caso di cessione tout court senza assistenza garanzia come sopra.
    Ne consegue che, tramite il costo della garanzia, ci saranno si perdite ulteriori per le banche ma non quanto sarebbero state senza.
    Quindi un vantaggio comunque c’è e ci sarà rispetto ad oggi (al prima di ieri diciamo).

    2) il secondo aspetto è quello, fondamentale, intertemporale.
    Si parla di credti in sofferenza, di parla di solidità delle banche ecc. ecc. come fossero DATI stabili e fissi nel tempo.
    Ma non è così.
    Sono invece ovviamente delle variabili: c’è una potenzialità che può tuttavia evolvere in positivo o in negativo a seconda dell’andamento dell’economia.
    Se io debitore (di quel credito in sofferenza) sono un azienda in cattive acque e l’economia andrà male io salterò in aria; se l’economia andrà bene può pure darsi che mi riprenda in tutto o in parte.
    O cmq nella mia procedura liquidatoria, se l’ecnomia andrà male i miei asset in cessione non li vorrà nessuno e la procedura liquidatoria incasserà poco o niente per pagare i creditori; se invece l’economia andrà bene c’è il caso che cmq sarà più facile “piazzare” quel macchinario, quel capannone ecc. e a prezzi migliori e si recupererà di più (= il credito in sofferenza sarà soddisfatto per una maggior percentuale).

    Stessa cosa anche con le persone fisiche: se l’ecnomia andrà bene magari troverò un lavoro, magari il valore dell’immobile dato in garanzia sarà maggiore o cmq troverà un compratore ecc. ecc.

    Ecco allora che il meccanismo su cui è raggiunto l’accordo, per quanto potrà comportare nuove perdite di bilancio per le banche, COMUNQUE, ATTIVA UN CIRCOLO VIRTUOSO, PERCHè a)spostando l’eventuale concretizzazione del rishcio nel tempo, “gode” della previsione di un plausibile discreto andamento dell’ecnommia nel prossimo futuro, quindi di per sé comporta una migliotr valutaizone del credito da cedere e b) perchè, se davvero verrà attivato questo meccanismo come ormai sembra, esso stesso contribuirà al rafforzamento delle prospettive di crescita economica potenziando l’effetto precedente.
    ‘E insomma un po’ la profezia che si autoavvera così come al contrario avverrebbe (ed avviene) la profezia che si autoavvera nel caso della diffusione del panico e della corsa agli sportelli: na banca può essere solidissima la più solida di questa terra ma se, anche perfettamente a torto o per una percezione sbagliata di rishcio da parte del pubblico, si dovesse verificiare una rapida ed incotrollata “corsa agli sportelli” nesuna banca può resistere, è la corsa stessa che determina l’erosione rapidissima e progressiva della solidità che magari prima c’era! Sono meccanismi che si autoalimentano.
    Il panico invera la profezia dell’insolvenza; la fiducia “invera” o cmq può contribuire ad inverare la profezia di un buon andamento economico e quindi di un allentamento della tensione sul fronte dei crediti in sofferenza.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Piergiorgio,

      ovviamente si resta nell’attesa che siano chiariti eventuali dubbi (sul prezzo effettivo e pure sulla sorte dei crediti che non rientrano nella categoria ‘senior’, quindi privi di garanzia statale).

      Nell’esempio del punto 1, correggimi se sbaglio, volevi scrivere che la perdita secca ammonterebbe al 35% giusto?

      Ciò premesso, il tuo approfondimento merita i miei più sinceri complimenti.
      Al di là del fatto che condivido il tuo pensiero, ho particolarmente apprezzato la tua capacità di addentrarti nell’argomento.

      Complimenti.

      Riccardo

  7. Riccardo ha detto:

    Buongiorno a tutti,
    la medaglia ha sempre due rovesci:
    Se i debitori, nel tempo, riusciranno ad onorare in parte o in toto il debito, la bad bank avrà fatto un affare, diversamente, se il credito perira, essa accumulerà altra perdita.
    A prescindere dai dettagli e dalle speculazioni che ne scaturiranno, chi pagherà poi gli ulteriori costi derivanti da operazioni moriture?
    Stessa situazione di quando si investe a lungo periodo, si valuta sempre il possibile margine di guadagno senza pesare attentamente l’eventuale perdita.
    Come sempre si compra tempo senza trovare una soluzione definitiva, queste sono cambiali cedute nell’intento che un domani remoto qualcuno le onori…

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Buongiorno a te,
      considerando che il vero handicap dei crediti in sofferenza del settore bancario è proprio rappresentato dai tempi di recupero (7-8 anni), comprare tempo può rivelarsi (per alcuni crediti, non tutti, sia chiaro) una soluzione definitiva.
      E nel frattempo le banche avranno liberato risorse utili.
      Ad ogni modo restiamo in attesa dei dettagli.
      Riccardo

  8. Arturo ha detto:

    Buongiorno Riccardo,
    grazie per i tuoi continui aggiornamenti sia di analisi tecnica che di analisi fondamentale.
    Nel momento in cui scrivo il nostro indice sta perdendo circa 2,50% e si trova in area 18.300 (spero, sinceramente, che questo possa essere identificato come doppio minimo).
    Tutti gli altri indici europei non hanno perdite che superano lo 0.7%, quindi, è facilmente notabile come il comparto bancario stia affossando il ftse mib.
    Non entro nel merito della questione della bad bank (non ho conoscenza approfondita della materia), tuttavia, quello che più mi infastidisce è come i nostri tecnici economisti/politici stiano dando l’impressione (attraverso una scarsa chiarezza nella comunicazione) che non ci stiano capendo molto. Della serie barzellettieri d’Italia. il mio commento è catalogabile come mero sfogo.
    Grazie per il tuo tempo.
    Buona giornata

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao,
      a mio avviso è sbagliato giudicare come negativa (se è corretta la mia interpretazione al tuo pensiero) la creazione della bad bank nel pieno di una reazione a caldo dopo un annuncio peraltro privo di dettagli.
      Tra la possibilità di non intervenire e lasciare i crediti in sofferenza privi di una soluzione e la possibilità di porre una soluzione (seppur non indolore) sono fermamente convinto che la migliore per le banche sia la seconda e che ciò, al di là della volatilità iniziale, emergerà col tempo.
      Poi, ovviamente, sarà da capire il prezzo al quale saranno trasferiti i crediti, dettaglio ancora non conosciuto.
      A mio avviso, le vere potenzialità della borsa italiana (e del settore bancario) emergeranno nella chiare fasi rialziste dell’equity, in un ambiente sereno, difficilmente, invece, in un clima come l’attuale in cui gli investitori sono più portati a contenere il rischio che a ricercare il valore.
      Riccardo

  9. Andrea ha detto:

    Francamente credo che l’oggettività nuda e cruda dei prezzi dei titoli bancari italiani odierni rispetto ad appena un mese fa (per non dire ancora prima) dia la risposta inequivocabile a quel famoso quesito circa il “se” ed il “quanto” fossero o meno scontate le sofferenze in continua crescita da anni a questa parte.

    la mia opinione più volte ribadita è che NON fossero (abbastanza) scontate – e a meno che quanto accadendo sia una gigantesca speculazione (che però non può durare un mese) – pare proprio che così fosse.

    Probabilmente il coperchio che impediva l’emersione quanto stiamo ora vedendo era solo la speranza, coltivata per mesi, che con l’accordo sulla “bad bank” i crediti deteriorati fossero più o meno indirettamente accollati per l’ennesima volta a Pantalone, ossia la scommessa sull’ennesima socializzazione delle perdite. Fortunatamente pare che grazie ai paletti europei non sia andata così, e questo è il risultato.
    Le banche italiane hanno svalutato in media del 46% i crediti in sofferenza, è vero, però è anche vero che nel recente caso delle 4 banche salvate (quindi un caso in cui si è dovuto agire concretamente, e non imbastire ipotesi), la percentuale di svalutazione è stata drasticamente maggiore, visto che i crediti sono stati valutati appena al 17%.

    La situazione complessiva evidenzia anche, oserei dire finalmente, un altro concetto che mi sono sempre permesso di avanzare circa l’apparenza dello “sconto” a cui è sempre apparso il nostro listino.
    L’indice di per sé è una media abbastanza superficiale (tipo quella del pollo di Trilussa) perché in questa media ci sono – per citare gli estremi – da una parte MPS e Unicredito, dall’altra Snam e Terna. Queste ultime sono ai massimi storici, dunque lungi dall’essere regalate. E siccome questa è la conferma che il mercato non regala nulla, allora dobbiamo prendere atto di come neppure i titoli bancari – benché con quotazioni in apparenza sacrificate – fossero regalati: anzi.
    Evidentemente l’accordo sulla bad bank, per come è congegnato, sta servendo fin da ora e servirà in futuro ad appurare il reale valore delle banche.

    Per altre riflessioni mi “autorimando” ad altro commento.

    Un saluto.
    Andrea

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Andrea,
      è quantomeno ‘curiosa’ la tempistica che scegli per intervenire.
      Mi chiedo se in questi due giorni avessimo avuto variazioni di segno opposto se fossi ugualmente intervenuto dicendo che il tuo pensiero era sbagliato.
      In presenza di un sentiment chiaramente negativo, qualsiasi notizia che si presta ad interpretazioni anche leggermente negative viene inevitabilmente interpretata con una chiave di lettura negativa.
      Ma se si desidera usare la reazione a caldo di due sedute per avvalorare la propria tesi, beh, quelle sono scelte personali.
      Io la vedo come una reazione a caldo di fronte ad una notizia in cui molti dettagli non sono ancora stati resi noti.
      Non appena il sentiment cambierà (e pure la volontà della mano primaria) in modo stabile sono convinto che le potenzialità (sia del settore bancario che del nostro listino) emergeranno.
      Che poi prima sia necessario scendere ulteriormente, o che serva un anno perché la mano primaria desidera estendere la correzione per ampliare i margini di guadagno sull’equity quello è un altro discorso.
      Se poi mi obietterai che è troppo comoda una risposta così (‘tanto prima o poi si sale…’), ti posso rispondere che ne esistono di esempi (vedi Unicredit 5-6 anni fa) in cui i prezzi raggiungono livelli irragionevoli prima di ripartire, ma col tempo il valore (se effettivamente c’è) emerge, ed è quello in cui credo (fermo restando che quest’anno nutro il sospetto che sarà un anno in cui sarà comunque preferibile giocare in difesa).
      Proprio per il concetto appena espresso, alle varie considerazioni si accostano anche quelle dell’analisi tecnica che ci consentono di definire la direzione del trend per cercare di evitare di cavalcare un’opportunità nel momento opportuno (il coltello che cade).
      Ovvio che, come peraltro sempre detto, in un contesto negativo non è certo l’Italia a sovraperformare, né tanto meno il suo settore bancario.
      Chissà mai perché, invece, nell’inverno 2014-2015, quando il sentiment è girato in positivo, il settore bancario ed il Mib sono volati.
      Il mercato è guidato dalla convenienza (1° driver dei mercati) ma nel momento in cui prevale il sentiment (2° driver), gli investitori non si dirigono verso gli asset convenienti, così hai visto gente acquistare Tiscali ad oltre 1000 euro (euforia) e BUND con rendimenti negativi (panico).
      Era forse conveniente Tiscali?
      Ora apriamo il capitolo Mib.
      Ora, non che sia il depositario della verità assoluta, ma esiste un certo Warren Buffet che come criterio di valutazione osserva il rapporto tra indice e PIL.
      Quanto più il rapporto è inferiore alla media storica dei rapporti e tanto più la borsa è sottovalutata, e viceversa.
      Da questa analisi la borsa italiana è tra le Borse fortemente sottovalutate (e la forte presenza nell’indice dei titoli bancari porta alla conclusione che gli stessi siano probabilmente molto sottovalutati) mentre altri Paesi (vedi Stati Uniti) sono sensibilmente sopravvalutati.
      Secondo il principio del mean reversion un indicatore tende a ritornare sulla propria media di lungo periodo.
      Non si sta dicendo che in presenza di un sentiment negativo il divario si restringa (anzi penso il contrario), ma si sta evidenziando una sottovalutazione (confermata dai dati) che nel tempo ha elevate probabilità di rientrare.
      Mi auguro davvero di aver fatto chiarezza.
      Riccardo

  10. Cris ha detto:

    Ciao Riccardo per usare una battuta le menti finanziarie europee con quelle italiane hanno partorito proprio una strepitosa “bad bank”….miglior nome non potevano trovare. Vedremo le evoluzioni credo che ogni ipotesi al riguardo non faccia testo in questa situazione. Buona serata

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Cris,
      io non conosco tutti i dettagli ma a mio parere la bad bank è più che utile alle banche.
      Il problema è che in un contesto in cui l’emotività la fa da padrona qualsiasi notizia viene interpretata con una chiave di lettura negativa.
      Buona serata.
      Riccardo

  11. Graziano ha detto:

    Buonasera Riccardo.
    Certo che la mano primaria sta riuscendo nel suo intento panico e volatilità al tempo stesso speriamo bene.
    Grazie
    Graziano.

  12. Andrea ha detto:

    Riccardo, guarda,
    di fronte alla semplice ipotesi che i miei interventi possano essere “ad orologeria” resto semplicemente interdetto.
    In un vecchio post avevo anzi precisato che davvero scrivo quando ho tempo, a tal punto (pensa un po’) che certe volte quelli lunghi in cui c’è da scrivere di più argomenti me li scrivo prima “a rate” e poi li copio-incollo, proprio perché occorre utilizzare i ritagli di tempo (cosicché può perfino accadere che pezzi di post siano scritti diversi giorni prima e superati dagli eventi).
    In questo caso, poi, mi vedo quasi “ritorta” contro la migliore delle intenzioni : ho scritto della bad bank appunto perché per sciogliere quel famoso dilemma (sofferenze scontate o no?) l’unico modo era appunto aspettare che la questione fosse affrontata, il che è finalmente avvenuto solo l’altro ieri. Ho aspettato apposta due giorni (se avessi voluto cogliere la reazione a caldo negativa avrei potuto farlo già ieri)apposta per verificare che appunto avesse un seguito, quindi fosse un po’ più “a freddo”, e così è stato. Ma soprattutto ho specificato “a meno che si tratti di una speculazione, che però non dura un mese”, inciso con il quale da un lato ho messo in conto quello di cui giustamente parli tu, dall’altro lato però ho anche evidenziato che il calo delle banche non è cominciato certo ieri, ma sta andando avanti da mesi, e tutto si può dunque dire di questo andamento meno che sia dettato dall’emotività. Le banche erano salite nel 2015 ? Certo, ma erano salite appunto per il QE del quale erano state le principali beneficiarie…: proprio per questo ho sempre sostenuto che il QE ha letteralmente falsato l’andamento del mercato, e la riprova la stiamo avendo adesso.
    A parte questo argomento, vorrei però parlare a più ampio raggio di altro (tra l’altro sottoponendoti i link a un paio di articoli se per caso avrai tempo di leggerli, sia per darti l’idea del tipo di approccio e di questioni che mi appassionano, sia per sapere che ne pensi). E tra le tante altre cose, proprio quella che hai sopra ripreso relativa alla convenienza.

    Ma, come vedi, rimando perché adesso non posso.
    Proprio per questo colgo l’occasione per invitarti a non “prevenirmi” come accaduto nelle tue ultime risposte (oggettivamente sproporzionate rispetto al contenuto che avevo scritto, o meglio “anticipatrici” di qualcosa che non avevo neppure scritto) appunto perché penso che d’ora in poi sarò costretto a spezzettare i vari interventi sui vari diversi argomenti e quindi anche per te – se ne hai voglia – sarà più agevole rispondere o controbattere nel merito.
    A presto, ciao.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Andrea,
      sarai pure rimasto interdetto e sarà pure una coincidenza, ma da metà gennaio 2015 ed in tutti i successivi mesi di rialzo non ho alcun tuo commento.
      Ricordo che il QE ha riguardato tutta l’Area Euro non solo l’Italia.
      Il calo delle banche non è iniziato ieri ma nemmeno il calo dei mercati azionari e, come detto, non si è mai pensato che in un contesto ribassista l’indice italiano ed il settore bancario potessero esprimere le proprie potenzialità che, ripeto, a mio parere sono notevolmente superiori a quelle di mercati come quello americano e tedesco.
      Tuttavia, ripeto , fino a che non si ristabilisce un clima sereno ed una chiara tendenza rialzista, è molto più probabile assistere a sovraperformance da parte di indici sopravvalutato ma percepiti dal mercato come più sicuri.
      In merito ai link ti chiedo la cortesia, per motivi di posizionamento del blog, di inviarmeli tramite mail.
      Buona serata.

  13. Filippo ha detto:

    Buonasera Riccardo e buonasera a tutti i lettori. Se non sbaglio, più di qualcuno parlava in queste settimane di un importante setup per il 29 gennaio con successiva ripartenza… è ancora valida tale indicazione?!? Se si, su Italia quale potrebbe essere il target di una ipotetica ripartenza da questi livelli? Grazie in anticipo a tutti, Filippo

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