From the monthly archives: Gennaio 2016

Nelle ultime ore, a margine dell’incontro tra il nostro ministro del Tesoro Padoan e la Commissaria UE alla Concorrenza, la danese Margrethe Vestager, stanno emergendo i dettagli (in attesa di conferme) in merito alla creazione della bad bank

Innanzitutto va specificato che le bad bank saranno più d’una (il che consentirà di ripartire il rischio tra più parti) e saranno garantite (dietro pagamento) dallo Stato.

Il pagamento di tale garanzia consentirà di ovviare alla normativa europea che vieta l’aiuto di Stato.

L’impressione è che in futuro il rischio sarà ulteriormente collettivizzato con l’immissione di tali crediti (o almeno di una parte di essi) sul mercato.

La svalutazione media con la quale le banche (quelle quotate in Borsa) stanno contabilizzando i crediti in portafoglio è pari al 46% , in linea a quella del settore europeo.

Pertanto, chi più chi meno (MPS addirittura il 65%) ha già svalutato in maniera significativa i crediti in sofferenza.

Il programma di gestione dei crediti studiato prevede la cartolarizzazione dei crediti e la cessione degli stessi alle bad bank.

Importante sarà conoscere a che prezzo saranno trasferiti.

Nell’eventualità (probabile) in cui le banche vendessero ad un valore inferiore a quello attualmente contabilizzato, saranno costrette a registrate nuove perdite in bilancio.

Pertanto, quanto più elevata sarà la svalutazione quanto più sarà la perdita da registrare in bilancio.

Ovviamente è preferibile, per le banche, un cessione a prezzi elevati.

Ad ogni modo, non è detto che i riflessi sulle quotazioni saranno negativi.

Innanzitutto va sottolineato che la borsa si muove in anticipo e che le performance dei titoli del settore bancario italiano degli ultimi 6/7 anni è stata decisamente inferiore rispetto, per esempio, a quello tedesco; ciò significa che le attuali quotazioni scontano già scenari molto penalizzanti … resta da valutare quanto.

Inoltre, la cessione di tali crediti porrebbe la parola fine ad una questione negativa eliminando l’incertezza ed enfatizzandone il rimedio.

In più occasioni abbiamo avuto modo di constatare come quando si sposta l’attenzione dai problemi agli interventi per fronteggiarli, il mercato salga (vedi QE).

Molto dipenderà anche dal contesto, dal sentiment, dalla volontà della mano primaria, ma nel lungo periodo la risoluzione del problema non può che rivelarsi un aspetto positivo.

Riccardo Fracasso

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