Ftse Mib: ripartenza?
Venerdì scorso, nell’esaminare il Ftse Mib, si scriveva:
“Un aspetto negativo è che tutti gli elementi che alla fine della scorsa settimana indicavano come probabile una prosecuzione del calo sono presenti anche al termine di questa, il che implica, ovviamente, la medesima conclusione: nuove vendite nel corso della prossima.”.
Indipendentemente da come si concluderà la settimana in corso, la statistica può già dirsi ampiamente rispettata.
Il 24 Marzo (‘Ftse Mib: prosegue la discesa’):
“Attualmente risulta difficile indicare un target al calo, mentre è facile affermare che probabilmente i minimi odierni saranno perforati.
Ad ogni modo, l’eventuale capacità dell’indice di mantenersi al di sopra del minimo di metà Febbraio (15.773 punti) darebbe vita ad un doppio minimo o ad un minimo crescente, in ogni caso favorevoli per un ritorno agli acquisti.
Esistono quindi due ipotesi:
- doppio minimo o minimo crescente;
- minimi più profondi.
Personalmente, al momento, sono portato ad assegnare qualche probabilità in più al primo scenario, scenario sostenuto dal selling climax di Febbraio che incrementa la possibilità che i minimi di metà Febbraio, per qualche mese, non saranno violati.”.
Si faceva riferimento al calo avviatosi a metà marzo, ed è su questo che focalizzeremo la nostra attenzione, esaminando il seguente grafico:
Si osservi come nell’AREA 17.100 punti recentemente raggiunta convergano il Gap Up (ora chiuso) formatosi a fine Febbraio ed il ritracciamento del 61,8% del rimbalzo avviatosi a metà Febbraio.
Per quanto nelle mie analisi io attribuisca ben poca importanza alle figure su base giornaliera, si aggiunga come proprio in prossimità di tale area oggi si sia completata un’Harami Bullish daily.
In buona sostanza, sono diversi gli elementi che ci portano a guardare verso l’alto.
Se a tali considerazioni si aggiungono le chiusure sui massimi delle diverse scale temporali dello S&P 500 (che inevitabilmente incide sul nostro indice), si rafforza l’ipotesi A tra quelle citate (‘doppio minimo o minimo crescente’).
Ovviamente, sono utili conferme rialziste con la chiusura settimanale (altrimenti saremo costretti a fare altri ragionamenti).
Però, è giusto rammentare un ulteriore passaggio pubblicato sempre all’interno dell’articolo del 24 Marzo:
“Tuttavia, è comunque bene tener presente gli svariati elementi negativi emersi a causa del calo di inizio anno:
- Ftse Mib: abbandono forchetta rialzista di lungo termine con successiva interruzione sequenza minimi crescenti (ora siamo in presenza di minimi allineati);
- Ftse Mib: uscita dal solido canale RSI mensile di lungo periodo avviatosi nel 2009;
- S&P 500: formazione range laterale che potrebbe rivelarsi una pericolosa fase distributiva;
- Forte calo per gli indici azionari in una stagionalità favorevole ed in un ambiente carente di alternative, sintomo di criticità.
In buona sostanza, nel caso in cui dovesse effettivamente concretizzarsi la prima ipotesi, la seconda probabilmente sarebbe solo posticipata.
Inoltre, il primo scenario non rientrerebbe comunque tra le opportunità preferite dagli investitori, ossia quelle in grado di consentire un ingresso in relativa sicurezza, con orizzonte temporale di diversi trimestri e con margini molto elevati.”.
Il mio parere attuale è che, per quanto le potenzialità rialziste possano anche essere appetibili, più l’operatività si avvicina a quella dell’investitore (quindi non trader) e più l’eventuale rimbalzo dovrà essere considerato come un’occasione per alleggerire e non come un movimento da cavalcare.
Riccardo Fracasso
14 Responses to Ftse Mib: ripartenza?
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Condivido tutto, ma rimane il fatto che i mercati americani sono troppo alti anche per un rimbalzo importante di breve-medio periodo soltanto europeo
Salve,
come scritto la scorsa settimana, tra le ipotesi si deve contemplare anche quella di uno sforamento verso l’alto del range laterale per lo S&P.
Ad ogni modo monitoriamo gli sviluppi.
Buona giornata.
Riccardo
Grazie Riccardo, una tua analisi oggi serviva proprio. a presto e buon lavoro.
Prego, ciao Roberto.
Riccardo
Ciao Riccardo e grazie per l’analisi,
avrei una domandina, quando si può considerare annullata l’harami bullish? basta una violazione intraday del minimo di ieri o necessità di chiusura inferiore a quel livello?
Inoltre, tracciando una TL, dal massimo della gamba ribassista di dicembre del 03/12/15 e passando per il massimo del 29/12/15, notavo come il MIB abbia violato e chiuso sopra tale TL per 17 sedute, poi c’è stato pullback il 05/04 verso la TL per un test dall’alto e anche ieri l’abbiamo toccata, una chiusura odierna sotto 16900 circa, ci riporterebbe sotto la TL, aspetto favorevole allo short da aggiungere al gap down a 17574, il supertrend che monitoro sul daily, si è girato short il 04/04, mentre il macd si era girato short il 29/03, è vero che siamo in ipervenduto sul giornaliero, ma nel frattempo abbiamo scaricato ipercomprato sul settimanale, e nuove ondate di vendita possono arrivare infischiandosene dell’ipervenduto, questo l’abbiamo visto anche con l’ultima discesa. se devo attribuire una percentuale alle probabilità darei:
60% violazione dei minimi in area 15700
20% minimo crescente
20% long
L’area dei 16000 punti, era un 1° target di un TSR sul weekly, se quello attuale è solo un pullback (non verso la neckline), i minimi di are 15700 verranno frantumati e andremo direttamente in area 12000 punti… almeno …
solo una violazione di area 19300 potrebbe rimandare il peggio di un po’.
ciao e buon lavoro
Ciao Zaher,
vado in ordine sparso.
Non esiste una regola precisa (almeno da me conosciuta) ma direi proprio che già in questo momento si possa parlare di negazione.
Ovvio che per i rialzisti era preferibile una conferma dell’Harami, ma la smentita non elimina l’ipotesi A (doppio minimo o minimo crescente) ma, semmai, la indebolisce rispetto a come si presentava il quadro ieri.
La stessa area 17.100 (stiamo parlando di area intorno ad un livello), non può dirsi rotta ed attenderei la chiusura di seduta o ancora meglio settimanale per esprimere un giudizio.
Ma, anche in caso di rottura, l’ipotesi A non andrebbe necessariamente accantonata.
Per quanto riguarda il TSR settimanale non lo vedo (ciò però non significa per forza non ci sia).
Il peggio può essere rimandato di qualche mese anche con un rialzo incapace di rompere area 19.200 ma in grado di avvicinare tale soglia.
D’altro canto, anche un rialzo oltre area 19.200 non esclude il peggio.
Ad ogni modo, quella cui tu assegni il 60% è l’ipotesi che io definisco B.
Ipotesi credibile? certo.
Personalmente, però, dovendo azzardare una preferenza al momento sarei tuttora portato ad assegnare qualche possibilità in più alla A per vari motivi (selling climax di Febbraio del Mib, hammer mensile su eurostoxx e dax, chiusure dello S&P su diverse scale temporali sui massimi).
Però, il concetto che cerco di passare da qualche settimana a voi lettori è che nessuno ci costringe di azzardare OPERATIVAMENTE la scelta tra queste due ipotesi.
Se lo si fa come trader, ci sta inserire un ordine su un supporto e qualche punto percentuale sotto impostare uno stop, perché il trader lavora sulla quantità delle operazioni.
Se si opera da investitore, si mettono in piedi meno operazioni ma puntando sulla qualità delle stesse, e poco importa se si perdono occasioni (si perdono sempre occasioni sui mercati col senno del poi).
Se un investitore in questo periodo, pur assegnando maggiori probabilità all’ipotesi A, considerando i rischi eccessivi decide di non partecipare, non commette un errore, anzi.
Lo commetterebbe solo nel caso di rialzo di diversi trimestri (chiamiamola ipotesi C), scenario che, almeno al momento e secondo il mio pensiero, non reputo probabile (anche se ovviamente non può essere escluso a priori).
Riccardo
Buongiorno Riccardo. Ritieni valido il supporto di zona 17100 con la solita flessibilità dell’ 1,50% circa o la fortissima debolezza dell’indice italiano a sto punto ti porta a considerare il supporto rotto?
Ciao Filippo,
personalmente preferisco attendere la chiusura di seduta (e magari settimanale).
Ad ogni modo, per me valgono tutte le considerazioni fatte in risposta a Zaher.
Riccardo
Ciao Riccardo non sono un tecnico nè un analista finanziario per cui non entro in un ambito che non conosco;mi viene anche oggi da sorridere(amaramente) quando leggo che il mercato per svoltare vorrebbe una soluzione definitiva in merito alle sofferenze bancarie.Mi piacerebbe che qualcuno degli addetti ai lavori precisasse cosa si aspetterebbe : un marziano pazzo e oltremodo benestante che rilevasse i Npl offrendo il 60/70% del nominale? quindi mettendo sul piatto qualche centinaio di miliardi di euro? Io ritengo ovvio che il problema debba essere piano piano risolto con una ripresa dell’economia che consenta alle banche di rientrare dei crediti problematici e abbassare la loro incidenza su totale dell’attivo.La situazione delle banche da quello che si sa non è peggiore di quella di un anno fa quando se le strappavano di mano al doppio o più delle quotazioni attuali;a me sembra solo una gigantesca speculazione al ribasso,favorita dalla scarsa consistenza delle borse europee ed in particolare da quella italiana.
Ciao Marco,
spesso il mercato svolta non quando un problema viene risolto ma più semplicemente quando gli si da una risposta definitiva, anche se la stessa non è indolore.
Il mercato non ama l’incertezza.
Nel momento in cui si giunge ad una conclusione (purchè non eccessivamente negativa) il mercato la prezza (se non è già scontata) e poi riparte.
Condivido la tua opinione sul fatto che una ripresa economica rappresenti un elemento importante.
Ad ogni modo, considerate le cifre, probabilmente serve anche dell’altro.
Ipotesi?
Una bad bank magari più generosa, con una garanzia a livello Europeo e che coinvolga anche parte dei crediti junior, ecc.
Ad ogni modo, esistono persone ben più qualificate del sottoscritto e che occupano le poltrone giuste per studiare la soluzione meno indolore possibile.
Riccardo
Sicuramente se venisse fuori una soluzione (o risposta definitiva) ne sarei felice,anche se faccio fatica a intravedere quale possa essere.Di sicuro non potrebbe essere la Bce ad intervenire;non esistono istituzioni pubbliche o ancor meno operatori privati che si accollano un rischio senza contropartita,la cessione di crediti è assoggettata a regole ben precise;ripeto : ben felice che venga trovata una soluzione .
RICCARDO Ciao . Grazie per il TUO post .
Prima di tutto volevo dirti che non sono entrato questa mattina a 17000p come TI scrivevo ieri . L’apertura di questa mattina al RIALZO non mi convinceva e ho preferito PRUDENTEMENTE restare in osservazione .
La chiusura di questa sera dovrebbe portarci TECNICAMENTE alla chiusura del GAP a 16514p del 12-02-16 andando forse a testare il minimo a15773p……Vedremo…
Mi permetto di farti parte di alcune mie osservazioni
E’ chiaro che in questi giorni abbiamo un attacco frontale al SISTEMA BANCARIO ITALIANO anche se credo che siano molti i fattori che portano ad ipotizzare uno scenario difficile per i mercati EUROPEI se prendiamo in considerazione anche le DICHIARAZIONI di questa mattina di MR.DRAGHI.
Nel fine settimana scorso il FMI avrebbe sollecitato un maggior intervento da parte della Germania nell’accollarsi il debito greco, nella consapevolezza, la stessa Lagarde è intervenuta sul punto, che il piano di rientro sia irrealizzabile. Al di là delle promesse agli elettori, il governo greco non ha ottenuto alcuno sgravio e sembra oggi curiosamente allineato con la Commissione Ue, contro la posizione del Fondo.
Difficilmente la Germania accoglierà l’istanza del FMI, ma se così fosse cercherebbe certamente di distribuire il costo con gli altri paesi membri. L’Italia ha sborsato a oggi circa 60 miliardi per il dossier Grecia, ma è probabile che di fronte ad una richiesta tedesca il governo risponderebbe ancora positivamente(chiedendo in cambio qualche contro partita…..FORSE?? ).
Questa situazione è destinata , credo , a mantenere alte le quotazioni dell’euro e a innalzare i rendimenti tedeschi, liberando una maggior quota di debito dei paesi forti per gli acquisti della Bce. E’ una situazione che la Banca Centrale non si augura, perchè il piano d acquisti vedrebbe una necessaria accelerazione sui paesi dove meno ve ne è bisogno
Quando però parliamo di mercato dei CAMBI le BANCHE CENTRALI non possono intervenire, è troppo grande . Allora deflussi importanti di capitali dal dollaro verso lo yen generalmente indicano che i capitali grossi escono dalla piazze finanziarie statunitensi, certo di questi tempi , non per indirizzarsi in Europa.
Fino a qualche anno fa l’indice VIX di volatilità era il termometro sul RISCHIO vero dei MERCATI . Poi sono arrivate le BANCHE CENTRALI e hanno iniziato a calmierare la volatilità vendendo prodotti sintetici, generalmente nella ultima mezz’ora di borsa(in USA soprattutto).
Si era pensato ,e i mercati hanno dato ragione ai banchieri, che intervenire direttamente sulla borsa fosse troppo costoso.
Il SECONDO TEMA di interesse è quello della vigilanza unica EBA ,possiamo dire diretta con FILOSOFIA TEDESCA ,che spinge per far in modo che i problemi legate al le SOFFERENZE LORDE delle varie BANCHE EUROPEE(in primo luogo quelle ITALIANE con 500miliadi di NPL ) vengano risolti IMMEDIATAMENTE ….mentre la BCE è piu accomodante pensando ed essendo disposta ad attendere più tempo .
Le varie BANCHE(Veneto, Vicenza, Banco Popolare e BPM, Carige) devono tutte rispondere alla Bce per aumenti di capitale che diventano sempre più difficili da piazzare. E l’approccio dell’ EBA era ed è ancora di una chiusura totale su qualsiasi suggerimento provenga dalle ISTITUZIONI ITALIANE.
Arrivano dunque offerte molto basse per i portafogli di crediti incagliati delle banche, per Apollo in Carige si parla di meno del 20%, di fronte alla consapevolezza che il sistema debba reperire fondi velocemente…
Il tavolo di lavoro di ieri indetto dal nostro GOVERNO sembrerebbe conclusosi ,vista la giornata di BORSA di oggi ,ancora una volta senza alcuna DECISIONE PRATICABILE.
Alla presenza del rappresentante delle FONDAZIONI , di CDP e delle due banche principali INTESA –UNICREDITO ( la prima -40% da luglio 2015- e la seconda -54,6% da APRILE 2015) considerate a torto o a ragione 2 fra le migliori BANCHE in EUROPA.
L’orientamento sembrerebbe sia quello non di immettere denaro nelle banche da ricapitalizzare ma di fornire la garanzia della CDP, in cui le FONDAZIONI sono state più o meno costrette, nel corso del tempo, a partecipare con un 30% di quota.
Di partecipazioni dirette delle FONDAZIONI negli istituti tecnicamente falliti, come MPS o Carige, non sembra che GUZZETTI (FONDAZIONE CARIPLO) sia ancor disposto a parlare, anche se la situazione è di tale gravità che prima di un fallimento potrebbe decidere di sacrificare parte dell’INGENTE LIQUIDITA’ di cui queste istituzioni dispongono.
Sulla garanzia CDP che non comporterebbe quindi esborso di denaro, bisognerebbe prima ricapitalizzare CDP che di partecipazioni con ingenti perdite in portafoglio, tipo SAIPEM ne ha già parecchie.
Tra ieri e oggi ,con VOTO DI FIDUCIA ,è passato il progetto praticamente obbligatorio di accorpamento delle BCC, le penali da pagare per stare fuori sono davvero ingenti.
Tra l’altro di queste banche nessuno parla ma complessivamente sono un’ altro PICCOLO PROBLEMA stile MPS, con obbligazioni subordinate al passivo per qualche decina di miliardi.
Siamo dopo molti anni di inutili trascinamenti al rendi conto finale per il sistema bancario italiano: o le FONDAZIONI aprono la borsa oppure qualche ISTITUTO dovrà cadere ….
La BAD BANK di cui TU parli nessuno la prende più in considerazione…. per il momento .
Credo anche sia altrettanto evidente ,ma nessuno ne parla ,che nell’ambito della norma del BAIL-IN scritta ,dopo che TEDESCHI e FRANCESI avevano messo in sicurezza le loro BANCHE , bisognerebbe che oltre alle SOFFERENZE LORDE (nelle quali gli ISTITUTI ITALIANI nel loro complesso sono in media superiori del 40% rispetto agli altri ISTITUTI EUROPEI )si dovrebbe tener di conto anche degli ATTIVI SANI ,( e sia la BCE che l’ EBA con i loro mezzi avrebbero modo di controllare da vicino ) .
Si arriverebbe ad avere il totale delle SOFFERENZE NETTE dove sulla carta ,secondo esperti terzi internazionali, ad oggi INTESA-UCI e anche alcune altre banche ITALIANE sono in situazioni migliori rispetto ad altri ISTITUTI EUROPEI.
Ma come TU scrivi:
“Ad ogni modo, esistono persone ben più qualificate del sottoscritto e che occupano le poltrone giuste per studiare la soluzione meno indolore possibile “. Concordo .
Concludo con una domanda.
Non credi che con queste valutazioni alcuni FONDI SOVRANI (NORVEGIA-QATAR -DUBAI-EMIRATI UNITI) , costretti a vendere dal secondo semestre 2015 per ripianare le perdite subite dal calo delle quotazioni del PETROLIO , non stiano preparandosi a rientrare nel nostro mercato?????
Scusandomi per la lunghezza del mio intervento .
Grazie come sempre in anticipo per una TUA opinione in merito.
Buona Serata e Buon Lavoro Maurizio
Ciao Maurizio,
mi sfugge il motivo per cui hai definito come ‘tecnicamente fallite’ MPS e Carige.
Se ti riferisci alla contabilizzazione integrale dei crediti inesigibili, probabilmente l’elenco si estenderebbe a quasi l’intero settore bancario.
Ma allora si dovrebbero considerare tecnicamente fallite, e con importi ben superiori, anche diverse banche tedesche se si contabilizzassero col giusto valore i derivati.
Ad ogni modo, alle tue considerazioni io aggiungerei quella che non è escludibile il rischio che la speculazione punta come preda i crediti in sofferenza delle diverse banche ma, per acquistarle a prezzi di saldo, prima colpisca in ogni modo (anche attraverso i media) l’intero settore bancario.
Tali voci circolarono anche qualche mese fa su MPS.
Interesse dei fondi sovrani? Può darsi, ma è pur vero che, da quel che tu stesso hai scritto, le vendite erano finalizzate a ripianare le perdite e non a creare liquidità utile a nuove acquisizioni che, invece, potrebbero tornare di moda nel caso di salita duratura del petrolio.
Buona serata.
Riccardo
RICCARDO Ciao
Il MOTIVO degli “ istituti tecnicamente falliti, come MPS o Carige” non è cito :
“Se ti riferisci alla contabilizzazione integrale dei crediti inesigibili, probabilmente l’elenco si estenderebbe a quasi l’intero settore bancario.Ma allora si dovrebbero considerare tecnicamente fallite, e con importi ben superiori, anche diverse banche tedesche se si contabilizzassero col giusto valore i derivati “ .
Ma PURTROPPO , per noi ITALIANI , è ORAMAI STORIA che i TEDESCHI e FRANCESI non avevano confusioni mentali e hanno fatto quello che dovevano “nei tempi e modi dovuti , quando era possibile, per mettere in sicurezza LE LORO BANCHE”.
L’ITALIA se avesse voluto farlo avrebbe dovuto farsi “COMMISSARIARE” con il conseguente arrivo della “FAMOSA TROIKA”.
In ITALIA tutti i facenti parte del SISTEMA POLITICO (in primis il PRESIDENTE NAPOLITANO) e del SETTORE FINANZIARIO(in primis il GOVERNATORE VISCO ) non volevano ASSUMERE/AVALLARE questa DECISIONE STORICA
che necessitava di “STATISTI LUNGIMIRANTI E CORAGGIOSI”
Soprattutto era ANTIPOPOLARE , molto dolorosa economicamente e probabilmente lunga da attuare con risultati che non si poteva conoscere in anticipo .
Significava:
AMMETTERE IL FALLIMENTO DI TUTTA LA CLASSE DIRIGENTE
DEGLI ULTIMI 30ANNI . (con rischio di perdere POLTRONE e POTERE ) .
Hanno preferito SBANDIERARE alla OPINIONE PUBBLICA ,con l’aiuto dei MEDIA COMPICENTI , il famoso SLOGAN:
“I NOSTRI CONTI PUBBLICI E LE NOSTRE BANCHE NON HANNO BISOGNO DI AIUTI”.
Anche oggi nella legge passata per fiducia due giorni fa sulle BCC ,che sintetizzo , possiamo leggere :
“ le BCC che non vorranno partecipare al progetto di holding di gruppo dovranno avere almeno duecento milioni di patrimonio e saranno tassate con un prelievo del 20% dei mezzi a disposizione”.
Credo sia abbastanza chiaro che la scelta per chi ha un bilancio in ordine e da grosso dilemma :
A)o appartenere ad una holding ingestibile
B)o mantenere la propria autonomia ma finanziando, attraverso un PRELIEVO FORZOSO , un sistema pieno di obbligazioni subordinate che andranno comunque rifinanziate da qui a 2/3 anni.
Traducendo :Invece di far fallire le banche MAL GESTITE si tassano quelle BEN GESTITE ..
SI tratta a tutti gli effetti di appropriazione indebita, “SANCITA PER LEGGE” .
Ancora una volta “sabbia negli occhi “ e confusione TOTALE nel Settore BANCARIO.
Fa seguito a quanto successo ,dopo 6 anni , in MPS ,alla catastrofe delle 4 PICCOLE RISPARMIO dovuta alla NORMA del BAIL IN assolutamente non capita dai nostri POLITICI ,alla GARANZIA strappata a UCI per l’ADP della B.VICENZA B.VENETO e possiamo aggiungere anche la FUSIONE forzata tra BP e BPM voluta si dalla BCE ma con il nostro GOVERNO e il nostro GOVERNATORE incapaci di INTERLOQUIRE con le AUTORITA’ EUROPEE su ogni eventuale richiesta o proposta che venivano dalle 2 BANCHE .
E’ per tutte queste ragioni che un personaggio NAVIGATO e COMPETENTE di questo settore come GUZZETTI , che può sicuramente anche non piacere, si guarderà bene di entrare in questo “BAILAME” senza prima cercare di ottenere assicurazioni o chiarimenti in contropartita per TUTELARE tutte le FONDAZIONI (che per inciso in ogni caso sono comunque una EMANAZIONE POLITICA..) .
Ad ogni modo sul FTSEMIB è possibile che in questi giorni si assista a rimbalzi temporanei nel SETTORE BANCARIO ( credo soprattutto chiusure di posizioni short ) ma non c’è da farsi illusione .
Su un punto CONCORDO CON TE e cito:
“che la speculazione punta come preda i crediti in sofferenza delle diverse banche ma, per acquistarle a prezzi di saldo”.
La mia conclusione , purtroppo sconsolata , è di prendere atto UNA VOLTA DI PIU’ che tutto questo oggi è il CONTO che si deve pagare alle INCAPACITA’ delle nostre CLASSI DIRIGENTI ATTUALI .
Come sempre Grazie .
In attesa delle TUE ANALISI SETTIMANALI di questa sera..
Buona Giornata e Buon Lavoro Maurizio