Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 16.748 punti, registrando un -0,29%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +4,25%.

La scorsa settimana s’era evidenziata una divergenza rialzista con l’RSI settimanale sia per il settore bancario che per il listino italiano.

Nella settimana appena conclusa abbiamo effettivamente assistito a forti acquisti sul Ftse Mib ed in particolare sul rispettivo settore bancario (+10,86%).

S’era inoltre indicato come target la mediana di una forchetta rialzista della quale propongo il grafico aggiornato:

FTSE MIB - Forchetta rialzista

FTSE MIB – Forchetta rialzista

Mediana che, ricordiamo, le prossime settimane transiterà presso 18.300 punti.

Oggi, aggiungiamo un’ulteriore informazione sul nostro tavolo di lavoro, calcolando i ritracciamenti di Fibonacci all’intera gamba ribassista A-B:

FTSE MIB - Ritracciamenti di Fibonacci

FTSE MIB – Ritracciamenti di Fibonacci

Dal punto di vista statistico, il più delle volte il primo rimbalzo non va oltre l’area intorno al primo livello (18.509 punti).

Anche da questo punto di vista, l’obiettivo va oltre i 18.000 ma al di sotto dei 19.000, soglia presso la quale sono stati segnati i massimi di Marzo e di Aprile.

Si ribadisce, infine, quando già sottolineato in più occasioni:

  • un obiettivo, in quanto tale, non necessariamente deve essere raggiunto;
  • il trend di fondo resta saldamente ribassista.

Riccardo Fracasso

16 Responses to Ftse Mib: settimana al rialzo

  1. MAURIZIO ha detto:

    RICCARDO Ciao . Grazie per la risposta per il mio post di ieri

    A supporto della Tua analisi odierna mi permetto alcune considerazioni/domande per quanto riguarda il nostro Indice dove , come è ovvio vista la sua composizione, i riflettori restano puntati sui bancari come anche da TE sottolineato.
    I temi mediaticamente più caldi son stati e sono al momento MPS (tecnicamente fallita ) e UCI situazione alquanto confusa…. a mio parere .
    1)MPS.
    Una delle cose più vere che riguarda le crisi economiche e finanziarie, è che se uno guarda i rendimenti a dieci, venti anni si possono fare un sacco di bei discorsi ma in realtà nella storia dell’uomo ci sono quattro settimane ogni quattrocento dove succede tutto.
    L’importante è non essere dalla parte sbagliata in quelle settimane, quando accade quello che Nassim Taleb chiama “Il cigno Nero”. Ora da qualche settimana , a turno , qualche esponente del governo ribadisce il grande valore di MPS, la soluzione non vi è ancora ma è questione di ore, no forse di giorni.
    MPS oggi vale 0,7/1 MLD in borsa e forse, non sono un esperto immobiliare ,se si mettessero all’asta con i peggiori avvoltoi tutti gli immobili della banca si ricaverebbe quella cifra.
    Dunque il valore tangibile dell’azienda dovrebbe essere positivo. Però all’attivo vi sono, ognuno dice le sue cifre, tra i 20 e i trenta miliardi di euro di crediti che non si riprendono.
    La Bce dice che bisogna levarne almeno dieci il che lascia diciamo nel caso più ottimista con dieci miliardi di buco da contabilizzare. Non so più a quanto ammonti il patrimonio netto contabile di MPS, credo tra i due o i tre miliardi, diciamo tre.
    Se ne leviamo dieci da tre e aggiungiamo la Capitalizzazione veniamo fuori con un valore negativo tra i 6 e i sette miliardi, diciamo sei. Allora MPS non vale 30 centesimi ma forse bisognerebbe farsi dare un “ PAIO di EURO “ ad Azione per comprarle. Questa dovrebbe essere la misura (certamente spanno- metrica…. se me lo concedi ..) del valore di impresa ovvero la Capitalizzazione rettificata per i veri debiti dell’azienda.
    Ora la Soluzione paventata mi sembrerebbe a prima vista una “truffa “ per i Risparmiatori…. con Garanzia dello Stato. Mi spiego ….
    La garanzia dello stato GACS è estendibile solo a obbligazioni investment grade che sicuramente MPS non può emettere dato il suo Rating: quindi lo Stato garantirebbe qualcosa che non potrebbe garantire, assegnando un valore a questa carta che non ha sperando che poi qualcosa succeda così che la garanzia non venga escussa. Parmalat faceva più o meno lo stesso nell’epoca Tanzi.
    L’idea di scaricare i NPL a trenta centesimi invece che a venti, lasciando le poste più problematiche ad Atlante (ma solo in piccola parte, ovvero per 2,5 miliardi) consente di mettere sul mercato la larga parte del pacchetto ad un prezzo di completa fantasia .
    Mi domando: se queste sofferenze valessero davvero trenta, MPS le potrebbe vendere direttamente sul mercato, senza ricorrere a questo gioco delle tre tavolette o sbaglio ????
    Le Banche non possono più collocare queste obbligazioni allo sportello, secondo quanto raccomandato da CONSOB quindi seconda domanda:
    dove potranno finire??????Possibile nei portafogli di fondi e polizze ????
    Se vendendo a trenta centesimi ai privati, che è un prezzo gonfiato, servono 4MLD significa che MPS dovrebbe aver bisogno di almeno il doppio (8MLD) o sbaglio??? Spero fortemente di sbagliarmi….ma un altra domanda mi frulla per la testa
    La sorveglianza della BCE a traino Tedesco cosa dirà????

    2 )UNICREDITO. Una delle più Importanti Banche Del Sistema Italia .
    Ieri vari analisti /broker media/siti specialistici e giornaloni generalistici si sono affannati a sostenere che il possibile aumento di capitale(4/5MLD???), su cui il presidente VITA ha aperto in vista degli stress test, sia una buona notizia per il titolo!!!!!!!
    Sicuramente è una buona notizia per l’Azienda….. ammesso che si trovino i soldi per sottoscriverlo.
    A questi livelli di capitalizzazione, circa tredici miliardi di euro, un aumento di 4/5MLD avrebbe un effetto pesantemente diluitivo…….Come reagirà il Titolo se questa decisione sarà varata????
    Grazie come sempre anticipatamente per una Tua opinione
    Buon Fine Settimana Maurizio

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Maurizio,
      non sono un esperto di bilanci, per cui non sono in grado di fornirti una risposta all’altezza.
      Posso però affermare che tutte le banche, ed in particolar modo quelle italiane, chi più chi meno, ha in pancia una alta percentuale di crediti che col tempo sono diventati inesigibili… vuoi per l’eccessiva facilità con la quale sono stati erogati (in alcuni casi), vuoi per la crisi economica che ha colpito debitori che al tempo erano reputati molto affidabili.
      La soluzione senza effetti collaterali per il risanamento di questi crediti sarebbe rappresentata da una robusta crescita economica che consentisse a molti debitori di riuscire ad onorare i propri debiti ed alle banche di incassare liquidità preziosa riducendo conseguentemente la svalutazione da metter a bilancio.
      Ciò premesso, nella considerazione del valore di una banca, vanno considerati altri fattori oltre a quelli degli immobili, come per esempio gli asset di proprietà e, soprattutto, i numerosi clienti.
      Ad ogni modo non mi sfugge la difficoltà in cui si trova il sistema bancario italiano e, più in generale quello europeo.

      Mi ha colpito la tua affermazione “ma in realtà nella storia dell’uomo ci sono quattro settimane ogni quattrocento dove succede tutto.”.
      E’ qualcosa che trova un riscontro oggettivo? Forse sono più di 4, ma sono fondamentalmente d’accordo, come sono d’accordo che sia utile “non essere dalla parte sbagliata in quelle settimane”, ed è proprio quello che si cerca di fare, anche se ciò può portare a perdere occasioni.

      Riccardo

  2. andrea ha detto:

    Scusa Riccardo, leggendo al volo il commento mi viene spontanea una curiosità dovuta a quella che mi sembra una “contraddizione grafica”.

    La mia opinione (in quanto tale appunto…opinabile) è che NON si arriverà nell’area target indicata, per quanto tu stesso abbia chiarito che non necessariamente un obiettivo dev’essere raggiunto.

    Il motivo sostanziale è che farlo significherebbe tornare a valori addirittura superiori a quelli pre-Brexit, il che suonerebbe come una contraddizione stridente persino con le più benevole concessioni alle illogicità borsistiche (paradosso per paradosso e se tanto mi dà tanto, a quel punto si dovrebbe infatti concludere che forse sarebbe meglio per tutti se ognuno andasse per la propria strada, l’esatto contrario del concetto stesso di UE). Al proposito rimando al post-scriptum.

    Ma anche dal punto di vista strettamente tecnico-grafico – anzi oserei dire puramente “geometrico” – si vede ad occhio che le alternative per raggiungere la mediana superiore sono soltanto due : o la cosa avviene in tempi rapidi, ed allora richiedere una salita verticale (in aggiunta a quella già sviluppata finora). Oppure, se la progressione rialzista fosse più articolata, ossia seguisse una pendenza positiva ma meno accentuata e più sostenibile, richiederebbe più tempo, con un target temporale identificabile quantomeno per settembre-ottobre.
    Ebbene, entrambe le ipotesi cozzerebbero sia con la mancanza di un driver tanto potente da giustificare una salita simile, ma anche con la stagionalità negativa da te più volte richiamata che vede luglio come il mese semplicemente “meno peggio” tra quelli estivi.

    In altri termini, non vedo margini e modalità di conciliazione tra questi elementi che sono parimenti sul tavolo ma che mi sembrano anche parimenti incompatibili.

    Ciao (e grazie per la risposta precedente).

    P.S. relativamente agli effetti Brexit. Già la Confindustria aveva stimato una contrazione da 1,4% a 0.8% (ossia quasi un dimezzamento) del PIL italiano fin da questo stesso 2016, e Bankitalia giusto oggi ha anch’essa rivisto a ribasso le stime, in modo meno accentuato ma comunque fin da subito. Se dunque questi sono gli effetti reali della Brexit per l’Italia (oltretutto sempre additata fra i Paesi MENO esposti) dovremmo dedurre che per altri siano addirittura ancor più profondi e quantomeno altrettanto immediati. Non fosse altro per le decisioni di investimento, che ovviamente si prendono già adesso e non fra due anni. Quindi la prezzatura della Brexit da parte del mercato come se gli effetti cominciassero solo fra due anni mi pare un po’ miope, a maggior ragione in quanto – come si è sempre stati soliti dire – “il mercato anticipa”. E una cosa più anticipabile di questa è difficile trovarla…

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Parto dalla fine Andrea, quindi dalla Brexit.
      Onestamente mi lasciano perplesso certe stime che circolano, nel senso che mi chiedo: in che modo può incidere nell’anno in corso ed il prossimo l’esito del referendum, se la Brexit avrà effetti concreti non prima di due anni dal voto? Probabilmente mi sfugge qualcosa.

      Comunque, ottimo il tuo ragionamento, al quale però va fatta una considerazione: nei mercati non sempre 2 + 2 fa 4 e, quindi, per quanto l’esito del referendum non può che essere negativo dal punto di vista prettamente borsistico, nulla esclude che si possano oltrepassare i livelli precedenti, magari per altri motivi, legati magari al rimbalzo di un settore bancario dopo una serie di vendite che ha avuto inizio non dal giorno dal referendum, ma da molto prima.
      Il capitolo referendum ha agito da driver per un paio di settimane, ma come avrai avuto modo di vedere i media non ne parlano più, o ne parlano molto meno.
      Se i riflettori restano accesi sulla risoluzione (o tentativi) dei problemi, i margini per un’estensione vi sono.

      Altra considerazione: la statistica è importantissima, ma non ci consente certezze.
      Mi riferisco alla stagionalità: solitamente Agosto e Settembre si rivelano mesi amari, ma non sempre.

      Detto ciò, il tuo ragionamento logico è corretto e molto apprezzabile.

      Riccardo

  3. enzo ha detto:

    ciao riccardo ho visto che qualcuno ti ha chiesto di ucg vorrei chiederti un parere evendo sue subordinate calate vistosamente. la situazione di questa banca mi sembra molto confusa e sempre nel circolo vizioso di molte voci e speculazioni mi sapresti dire di piu’. bel caso mps non passa stress test si avrebbero ripercursioni anche sulle sub. ucg
    dove vedi valore di investimento, grazie

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Enzo,
      diciamo che la situazione del settore bancario italiano e potremo dire anche europeo è piuttosto delicata.
      Onestamente non sono un esperto di bilanci e non conosco la situazione specifica dei singoli istituti.
      Le obbligazioni subordinate si azzerano nel caso di un bail-in che non coinvolga solo le azioni.
      Al momento mi pare esagerato parlare di bail-in per Unicredit ma prendi con le pinze questa mia considerazione perchè, ripeto, non conosco la situazione precisa, e l’ultimo anno ci ha insegnato che quando si pensa che tutte le notizie negative siano state diffuse e scontate dai mercati, ne escono di nuove.
      Io in questi mesi avrei usato per i subordinati la stessa strategia dell’equity (liquidare sugli allunghi) e più tempo passa e più c’è la possibilità che le occasioni non si ripresentino.
      Valore? Sui bond (a parte qualche segmento) no, sull’equity, laddove c’è sottovalutazione (vedi per esempio Italia), c’è forte rischio, ed i listini principali (DAX e SP) sono invece sconvenienti.
      Le materie prime in generale sono interessanti ma, essendo asset volatile, sono pericolose perché, in una eventuale fase di bassa propensione al rischio gli investitori potrebbero evitarle.
      Tra le materie prime, però, nel caso di panico l’oro (e titoli legati) continuerebbe a rappresentare un’occasione, preferibilmente da acquistare sulle correzioni (ammesso ve ne siano).
      Sui bond emergenti vedo convenienza (o minor sconvenienza), ma vi è un rovescio della medaglia di cui tener conto: sono un asset volatile, ed in quanto tale nel caso di un ritorno di avversione al rischio potrebbe esser trascurato dagli investitori (questo è un interrogativo da porsi più che una considerazione), motivo per cui è bene non esagerare.
      I corporate dovrebbero mantenere la tendenza positiva.
      E poi sono presenti forme d’investimento alternativo, decorrelate dai mercati.
      Saluti.
      Riccardo

  4. Barocelli Robertino ha detto:

    Buongiorno Riccardo
    Può essere che nei forum e nei vari blog scrivano in maggioranza gli investitori diciamo che hanno una visione sempre molto negativa del futuro e può anche essere che lo scrivente sia percepito come un frustrato incastrato che confonde la speranza con la realtà però bisognerebbe anche talvolta essere obiettivi ed evidenziare che la borsa molte volte ha pure un andamento irrazionale. Che la brexit abbia scompaginato un po’ la situazione è assodato ma da qui a dire che nemmeno 18k di mib avrebbe senso raggiungere nel breve, come qualche blogger ha scritto, per me è curioso. La situazione dell’Europa dal 2015 ad oggi è leggerissimamente migliorata, non peggiorata (occupazione, pil, esportazioni)…allora i casi sono due, o i 23k di mib del 2015 erano assurdi o i 16k di oggi sono assurdi. Io penso che la capitalizzazione corretta del mib di oggi potrebbe essere tranquillamente una via di mezzo tra i due. Vi sembra normale che il mib in un anno abbia perso il 30%? Quante annate avete visto con il mib a -30%? Non vi sembra solo speculazione verso il sistema Italia? Perchè i media europei parlano sempre delle difficoltà delle nostre banche, difficoltà che certamente esistono, mentre della bomba nucleare DB ne parlano pochissimo? Perchè non parlano di tutte le banchette dei Lander fallite o semifallite? Vi sembra normale che una signora banca come ISP capitalizzi ora quanto fa di utile in un anno? E’ normale? Vi sembra normale che in poco più di un anno le banche europee abbiano perso dal 40 al 70%? Vi sembra legittimo pensare che falliremo tutti e nessuno farà niente? Perchè per esempio Fca continua a macinare record su record di immatricolazioni in tutto il mondo e il titolo langue? Perchè Ferrari che è uno dei tre brand più conosciuto AL MONDO langue? Non sto affermando che avremo cieli blu domani, dico solo che abbiamo molti margini di miglioramento…poi ognuno segua pure la sua operatività…ciao Riccardo, sei sempre un ottimo analista.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Roberto e grazie per i complimenti.
      Io non posso parlare per conto degli altri blogger ma posso parlare per quel che mi riguarda.
      Tra la fine del 2014 e l’immediato inizio del 2015 segnalai una occasione di acquisto per il nostro indice, e lo stesso feci circa un anno dopo (indicazione meno felice della prima).
      Questo per affermare che non appartengo a quella schiera di analisti che sono sempre negativi, ma esprimo in modo obiettivo quel che è la mia lettura di mercato, con la piena consapevolezza, ovviamente, non rappresenti il vangelo.
      Per esperienza personale, posso affermare che fa parte della natura umana ‘intestardirsi’ sulla previsione iniziale e non voler vedere elementi di novità che nel frattempo sono emersi e smontano quella visione.
      Andare contro natura non è mai facile, ma negli investimenti è essenziale.
      E’ un processo molto difficile ma indispensabile (se insisto su questo punto è perché so quanto rappresenti un importante elemento di crescita per chi fa analisi).
      Credimi, io stesso ho dovuto vincere forti resistenze personali per abbandonare la visione positiva che avevo 6/7 mesi fa ma, di fronte alla realtà, ad un quadro completamente cambiato, l’ho fatto.
      Spesso chi fa analisi (me compreso) ha un quadro incompleto sul tavolo, e solo col tempo riesce a raccogliere notizie che, ahimè, vanno contro le proprie previsioni originarie.
      A quel punto si sceglie se intestardirsi (per orgoglio, per speranza, ecc.) o se rivalutare la situazione alla luce dei nuovi elementi.
      Tu parli di situazione economica migliorata, ma io ti invito ad osservare i problemi che, seppur esistenti da anni, il mercato ha iniziato a considerare solo nell’ultimo anno (oltre al fatto che a 24.000 punti ci siamo arrivati dopo un rialzo del 100%).
      Mi riferisco principalmente al settore bancario, il motore dell’economia.
      Trattandosi di motore dell’economia, inevitabilmente, tutte le altre attività ne risentono.
      Considera che se molte banche italiane dovessero contabilizzare le svalutazioni (enormi) dei crediti inesigibili, si ritroverebbero un bilancio con passività molto più elevate rispetto alle attività !
      Impressionante, ma vero.
      Basterebbe questo aspetto per comprendere la situazione attuale.
      Concordo sul fatto che ci sia volontà di concentrare l’attenzione sui nostri problemi e sminuire quelli degli altri, ma ciò non significa che i nostri problemi non siano reali né, tantomeno, che nel momento in cui si accenderanno i riflettori sugli altri, si spegneranno sui nostri.
      Riccardo

  5. alessandro ha detto:

    Buongiorno Riccardo.
    MI viene un dubbio:se prendo in considerazione la gamba ribassista post prexit(e non da il massimo a 24000punti)avremo già fatto un rimbalzo del 61% dai minimi!!o mi sbaglio?perchè nel caso il rialzo sarebbe praticamente alla fine….
    Rinnovo i complimenti
    Alessandro

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Alessandro,
      è necessario determinare il time frame col quale lavori.
      Se lavori sul breve termine, è giusta la considerazione, ma se lo fai con un respiro più ampio (per es. settimanale), ed ipotizzi che siamo di fronte al ritracciamento dell’intera gamba ribassista, allora è corretto prendere in considerazione l’ipotesi A-B proposta nell’analisi.
      Combinando gli studi, possibile correzione di brevissimo e poi rialzo.
      Personalmente, raramente presto tanta attenzione al brevissimo termine, non operando da trader.
      In ogni caso, chi avesse osservato la strategia di alleggerire sugli allunghi negli ultimi mesi, ora non avrebbe il peso di dover capire dove si andrà a fermare questo recupero.
      Riccardo

  6. Michele ha detto:

    Ciao Riccardo,
    riprendo un argomento sul quale già in passato avrai dato le debite spiegazioni.
    Ho riletto i tuoi blog di fine 2015 (ancora non ti conoscevo) e ho scoperto che le tue previsioni (ad es. sul MIB) erano rialziste (max correzione 20.500). Cosa ti ha indotto a rovesciare completamente la tua prospettiva ?
    Mi risponderai: le prime sei settimane di correzione fino a 15.800 di MIB. Bene. Quelle le abbiamo viste anche noi.. allora a cosa serve l’a.t. a certificare l’esistente e magari a reiterare gli stessi errori (prima rialzista…. ora ribassista !). Grazie

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Michele,

      il cambio di visione è dovuto al cedimento di una importante trendline di lungo termine (parallela inferiore della forchetta ribassista), all’inversione del trend primario, ai problemi del settore bancario che si sono rivelati più gravi di quanto io stesso pensassi.
      Semmai io dovessi farmi un’autocritica, potrebbe esser quella di non aver dato a suo tempo il giusto peso alla particolare distribuzione volumetrica dello S&P 500 ma, guardando in rete, vedo che tuttora nessuno ne fa cenno.
      E’ un errore grave non modificare la propria visione nel caso di modifiche sostanziali del quadro che si esamina.

      In merito alla certificazione dell’esistente, identificare un trend, una situazione di eccesso, ecc., sono comunque informazioni utili per capire lo scenario più probabile.

      A cosa serve l’analisi tecnica? Ci indica quel che è lo scenario più probabile e sulla base dello stesso di costruire una strategia.

      Ovvio che:

      1 – se le aspettative nei confronti dell’analisi tecnica sono quelle che ogni scenario individuato debba concretizzarsi, si va incontro alla delusione, ma è il metro di giudizio allora che difetta, non certo lo strumento.
      Se persino i trader (grandi fruitori e sostenitori dell’analisi tecnica) impostano lo stop loss per ogni operazione consapevoli che non rappresenti uno strumento infallibile, ma ‘semplicemente’ utile, perché mai noi dobbiamo credere che l’analisi tecnica (o l’analisi in generale) debba portarci sempre allo scenario corretto? Non si sta parlando di magia, ma sostanzialmente di statistica.
      2 – se si considera esclusivamente una visione (seppur ben argomentata) rivelatasi infelice senza considerarla con quelle effettivamente avveratisi, la domanda è lecita ma poggia su dati insufficienti per fornire una valutazione. Difatti, se estendi la tua ricerca di circa un anno, avrai modo anche di valutare come l’analisi tecnica ha contribuito a permettermi di indicare un’opportunità nell’inverno tra fine 2014 ed inizio 2015 e pericolo ad inizio Agosto 2015, quando l’opinione comune era, in linea generale, opposta.
      O, in tempi più recenti, ci ha consentito di indicare area 19.300 come target di Marzo e 18.900 per Aprile.
      Avrai avuto modo di notare come l’analisi tecnica mi ha permesso di vedere un’opportunità nell’oro, sull’argento, tanto per fare degli esempi, che non sono gli unici.

      Per cui, di previsioni che non si avverano ce ne potranno sempre essere, ma fino a che l’analisi tecnica rappresenterò uno degli strumenti (non certo l’unico) che consente di giungere a strategie che il più delle volte sono corrette, perché affermare invece che serve a reiterare gli errori?

      Saluti.

      Riccardo

  7. Michele ha detto:

    Riccardo, prima di tutto grazie per la gentile e sempre ben argomentata risposta. Mi spiace se il mio dubbio, un pò brusco, può averti urtato.
    E’ sottinteso che l’a.t. non è infallibile; è sottinteso che è uno strumento molto utile. Non è questo il punto.
    Il problema, come ho già sollevato qualche tempo fa, sono i punti di svolta dei mercati.
    Nessuna analista era ribassista prima del crollo di gennaio-febbraio (poche eccezioni), è vero! Poi lo sono diventati quasi tutti (con poche eccezioni, è vero anche questo). Ecco, il mio dubbio (che anche un “dato di fatto”),è sempre quello di ritrovarmi contro il mercato … Investito quando il mercato crolla, senza che nessuno capisca il perchè (se non con il senno di poi)e senza aver avuto conforto dall’ a.t.; e poi fuori dal mercato (perchè nel frattempo si è diventati ribassisti) quando magari questo riprende a salire.
    Per la cronaca chi ha sempre visto il bicchiere mezzo pieno (Fugnoli). Chi ritiene terminata la correzione con input d’ingresso (Caruso); e la partecipazione corale di acquirenti sullo S&P 500 (di questi giorni) partecipazione che ha toccato i picchi di marzo 2009 e ottobre 2011 (momenti che hanno inaugurato un nuovo impulso di mercato), sembrano dimostrare che non si tratti di una bull trap, ma qualcosa di più consistente (lo si potrà certificare fra un anno? Troppo tardi!)
    In questo senso dubito dell’a.t.. Dubito che, vuoi per l’emotività (inevitabile) seguita al crollo di gennaio-febbraio (che invece è un “dato di fatto” che si è avverato), vuoi per un eccesso di “razionalità” che l’a.t. porta con sè (quando i mercati sono tutto fuorché razionali), possa giocare, in sostanza, brutti scherzi. Tutto qui!
    Ancora grazie e complimenti per il tuo blog.
    Cordialmente.
    Michele

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Figurati Michele, non mi ha urtato, si discute in modo sereno, fermo restando che la forma scritta, non essendo accompagnata dal tono, non aiuta.
      Premesso che non sono assolutamente infallibile, chi mi segue in questo blog è testimone che tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015 ho intercettato la svolta rialzista (parallela inferiore forchetta rialzista di lungo termine), e ad Agosto la svolta ribassista (area 24.000 punti), e se l’ho fatto è proprio grazie all’analisi tecnica che, quindi, ci aiuta ad intercettare i punti di inversione in alcune occasioni.
      Poi è pur vero che l’obiettivo non deve essere quello di individuare le svolte (o meglio, è un obiettivo molto ambizioso, ma pure rischioso da ricercare), ma è quello, innanzitutto di non perdere, ed in secondo luogo di cavalcare il tratto intermedio di un movimento… lasciando ai più ‘bravi’ sia la parte iniziale che quella finale del rialzo.
      Sai qual’è l’obiettivo da porsi a mio parere in questo periodo? arrivare pronti ed intatti alla conclusione di un eventuale crollo che rappresenterà un’occasione di ingresso splendida.
      Ferma restando la consapevolezza che, nel caso in cui il mercato dovesse girarsi, ne prenderò atto e modificherò serenamente la mia visione.

      Nell’indicare come strategia quella di alleggerire sugli allunghi, si sono indicati livelli d’uscita che, nel caso di chi fosse entrato seguendo la precedente strategia (infelice) di ingresso a metà dicembre, ha consentito comunque di ridurre notevolmente le perdite.
      Considera che il mercato dai massimi di Agosto ai valori attuali ha perso circa 8.000 punti, seguendo quelle indicazioni si riduceva il calo a poco più di 2 mila punti.
      Se poi si considera che il Ftse Mib deve rappresentare solo un investimento all’interno di un portafoglio ben diversificato, l’impatto di quella perdita sarebbe stata davvero contenuta.
      Quindi, l’analisi tecnica serve per formulare una strategia, il money managment (che ha come punto centrale quello della diversificazione) consente principalmente di contenere i danni nel caso in cui quella strategia non vada a buon fine.
      Un consiglio: passate dalla logica dei singoli investimenti a quella del portafoglio.
      E’ il risultato di portafoglio che conta, e poco importa se un singolo investimento cala se, per l’appunto, il portafoglio nel suo complesso sale.
      Per quanto riguarda Caruso (di cui nutro enorme stima), non posso esprimere io per lui il suo pensiero, ma posso dirti che il suo pensiero non coincide con quello che hai scritto.

      Saluti.

  8. Michele ha detto:

    Chi ha vissuto le inversioni del ‘2000 e del ‘2007 sa che non sono correzioni fulminee di qualche mese. Ma a tutti noi fa piacere pensare (ed è quello che spero anch’io) che basti conservare il patrimonio e travasarlo al momento opportuno, magari dopo una profonda correzione.
    I mercati, in fin dei conti, fanno solo due cose: o salgono o scendono. E dopo uno stallo di 18 mesi (più o meno) gli USA hanno deciso di salire ancora, a un piano superiore (diciamo 2.100 -2.400). L’economia americana sta ancora crescendo e l’inversione è stata rinviata. Siamo a metà ciclo economico ? Bho, forse. Più verso i 3/4 del ciclo. Quando quello termina si va in recessione e i mercati scendono. E possono scendere per anni !
    Se questa analisi è corretta non c’era da vendere , ma come in tutte le correzioni dal 2009 in avanti, c’era solo da comprare (USA). Per l’Italia è diverso. Magari come scrivi tu non arriviamo più a 19.000 o oltre. E quando l’America invertirà sul serio noi andiamo anche sotto i 12.000 (basta vedere il canale discendente del MIB proiettato dal ‘2000 al 2020).
    Ciao.

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Sulla borsa americana non condivido perché non tiene in considerazione l’ipotesi di falsa rottura.
      L’aver superato di circa un punto percentuale gli estremi superiori rientra tuttora in quel scenario di falsa rottura che avevo avanzato già a Marzo, il che non rimanderebbe l’inversione ma la avvicinerebbe.
      E’ bene ricordare che la falsa rottura prevedeva nuovi massimi oltre il range laterale, per cui finora, nulla di diverso da quanto atteso, anzi.
      Inoltre, io non sto pensando ad un’inversione del trend avviato a Marzo 2009 come quelle del 2000 e del 2007, ma ad una sua correzione, seppur molto profonda.
      Ovviamente scenario da monitorare.
      Ciao Michele.

Set your Twitter account name in your settings to use the TwitterBar Section.