Lo S&P 500  ha chiuso la seduta a 2.294 punti, registrando un -0,09%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +1,03%.

Grafico:

S&P 500 – Fibonacci – Forchetta rialzista

L’indice americano, pur rimanendo entro l’area intorno all’estensione di Fibonacci del 100% dei punti A-B-C, ha allungato registrando nuovi massimi.

Esistono tutte le pre-condizioni per l’inversione (compiacenza, sopravvalutazione, elementi di rischio, ecc.), ma sono assenti segnali concreti di svolta.

Ciò premesso, doveroso tener in considerazione i vari elementi di rischio ma prematuro (oltre che poco utile) entrare nel merito di un calo che deve ancora aver inizio in una fase in cui il rialzo non può ancora dirsi esaurito.

Impressionanti, anche questa settimana, i volumi scambiati sul Dow Jones:

DOW JONES – Analisi volumetrica

Appare evidente la presenza della mano primaria.

Riccardo Fracasso

 

8 Responses to S&P 500: nuovi massimi

  1. gianna ha detto:

    Buongiorno Gentile Riccardo. Non ho visto pubblicato il mio commento la scorsa settimana sulla sua analisi del S&P 500 dello scorso sabato ? Per caso era offensivo ? Non le è piaciuto ?…semplicemente dicevo che quando la massa di analisti, blogger, ecc…, per mesi e mesi predicano di mettersi in guardia, attenzione in un verso o nell’ altro, chissà perché da decenni che seguo i mercati , è sempre una chiave di lettura da leggere contraria ?!…nella speranza di essere presa un considerazione, proprio perché nessuno deve avere la presunzione di conoscere il futuro ! Un caro saluto

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Salve Gianna,
      rispondendo, faccio un’eccezione (che non si ripeterà !) perché avevo precisato che le censure non avrebbero ricevuto alcuna spiegazione ulteriore, avendo scritto un regolamento molto chiaro, ma evidentemente non chiaro a tutti: http://finanzaedintorni.info/2010/12/17/regolamento/
      In realtà il contenuto del suo commento era diverso di come ora lo ripropone.
      Non è stato offensivo ma evidentemente ed inutilmente provocatorio.
      I commenti devono essere utili per chiedere chiarimenti o per apportare dei contributi come qualcuno fa, e sta ad ogni lettore comprendere autonomamente se un commento può servire o meno.
      Anche recentemente ho pubblicato una critica di un lettore che era ben posta, evidentemente costruttiva e che ha comunque dimostrato grande onestà intellettuale perché non dimenticava quanto di buono fatto e dimostrato in questi anni.
      Il suo commento, invece, era tutto fuorchè costruttivo.
      Scrivere ad un blog di analisi che il metodo migliore è quello di muoversi in senso opposto a quanto le analisi dicono rappresenta un’evidente provocazione del tutto evitabile ed inutile.
      E questo commento si aggiunge alla critica che le mie analisi sono poste secondo ‘gusti personali’.
      A nessuno, ripeto nessuno, è imposto di impiegare il proprio tempo a leggere Finanza e Dintorni, nemmeno a lei.
      E, in ogni caso, serve il rispetto nei confronti del mio di tempo, che impiego volentieri qualora un commento ha un’utilità, ma non negli altri casi.
      Ma serve anche il rispetto nei confronti degli altri lettori che, alla ricerca di raccogliere informazioni, devono imbattersi nella lettura di commenti privi di utilità che intasano questo canale.
      Chi giudica, deve tener conto che, proprio come ha ricordato lei, nessuno deve avere la presunzione di conoscere il futuro.
      Inoltre, serve equilibrio nei giudizi.
      In merito allo S&P 500, fino a prova contraria, nel marzo dell’anno scorso, quando in rete molti erano esclusivamente ribassisti, io indicai come target rialzista area 2.162 (al tempo rappresentavano un massimo storico).
      Ma questo aspetto non è stato tenuto in considerazione nel suo giudizio che, evidentemente, era esclusivamente animato dalla volontà di criticare.
      Con questa è davvero l’ultima volta che do ulteriori spiegazioni ad una censura perché do per scontato che chi si appresta a commentare abbia la capacità da solo per comprendere quando un contenuto è utile o meno.
      Saluti.

  2. Daniele ha detto:

    Buongiorno Riccardo.

    In merito agli altissimi volumi scambiati sull’indice Dow Jones, potrebbe essere utile una comparazione con quelli registrati negli anni precedenti in coincidenza con importanti storni di mercato ?

    Grazie

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Daniele,
      giusta domanda.
      Sia nella fase laterale che ha preceduto il crollo avviatosi nel 2000 che quella che ha preceduto il crollo avviatosi nel 2007 vi furono picchi di volumi rispetto a quelli medi del momento.
      Poco, però, se confrontato l’aumento cui stiamo assistendo ora.
      I picchi maggiori si sono visti dopo forti cali, in basso, come nel 2008-2009, ma ora non proveniamo certamente da un crollo, ma da un rialzo di quasi 8 anni.
      Saluti.
      Riccardo

  3. gianna ha detto:

    Buonasera e accetto la sua spiegazione , il mio dire di mettersi “contrarian”non era assolutamente in relazione alle sue analisi. Il mio era solo un libero pensiero che poi è la realtà oggettiva da sempre in Borsa , di come sono infimi i mercati nei confronti della maggioranza delle analisi , degli studi , delle attese in base ai grafici e figure che si possano costruire … mi scuso nuovamente non volevo assolutamente “intasare” niente ! Buonasera e grazie

  4. andrea ha detto:

    Salve Riccardo,
    la rottura di resistenza o massimo precedente con picco di volumi non avvalora il break out stesso?

    • RICCARDO FRACASSO ha detto:

      Ciao Andrea,
      si parla di area di resistenza, che non è stata rotta.
      Che poi la capacità di segnare nuovi massimi lievemente superiori rappresenti un segnale di forza, quello è un altro aspetto., ma sempre entro l’area sei.
      Non escludo nemmeno che ci sia un ultimo tentativo per toccare la mediana (mi riferisco allo S&P).
      Riccardo

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