Dopo il rialzo di mezzo punto percentuale di luglio e quello di tre quarti di punto di settembre, ieri la BCE ha innalzato nuovamente i tassi di uno 0,75% portandoli al 2%:
A tali interventi restrittivi si aggiunga la conclusione del QE con la fine di giugno.
La Banca Centrale Europea continuerà comunque a reinvestire “il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno fino alla fine del 2024”.
Pertanto, nessuna riduzione del bilancio della BCE, al contrario di quanto sta facendo la FED.
Christine Lagarde ha anche annunciato per novembre una stretta al TLTRO (aste di liquidità rivolte agli istituti di credito), evidentemente con un innalzamento dei tassi.
In buona sostanza, pur con una politica monetaria che resta espansiva, da qualche mese stiamo assistendo a una serie di interventi restrittivi, rivolti a contenere la domanda per fronteggiare l’inflazione, consapevoli che ciò ha e avrà delle ripercussioni sulla crescita economica, vista in calo.
Infine, la Lagarde ha comunicato che il percorso di normalizzazione non è ancora finito.
Riccardo Fracasso
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